Banco Bpm: con Credit Agricole avanti su Agos (MF)
01 Dicembre 2022 - 9:52AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'imminente accordo sulle polizze è destinato a rendere sempre
più stretti i legami finanziari e industriali tra Banco Bpm e il
Credit Agricole. Se in queste settimane sta prendendo forma
l'alleanza sulla bancassurance, il gruppo guidato da Giuseppe
Castagna è infatti orientato a confermare la storica partnership
con la banque verte nel credito al consumo.
Lo scrive MF-Milano Finanza ricordando che il Banco è azionista
di minoranza al 39% di Agos Ducato, il gruppo milanese controllato
dall'Agricole. Dopo precedenti negoziazioni seguite personalmente
dal ceo del Banco Popolare Pier Francesco Saviotti, gli accordi
raggiunti alla fine del 2020 avevano prorogato l'alleanza
nell'ambito di un'ampia riorganizzazione di piazza Meda nel
comparto del consumer credit. Quegli accordi prevedevano peraltro
l'estensione al 31 luglio 2023 del termine per l'esercizio
dell'opzione di vendita riferita al 10% del capitale di Agos
detenuta dal Banco al prezzo di esercizio di 150 milioni. La
possibilità di vendere si era già offerta in precedenza, anche se
piazza Meda ha sempre preferito restare azionista del gruppo
guidato da Francois Edouard Drion che ha fruttato buoni risultati
sia commerciali che finanziari. Il bilancio d'esercizio 2021
registra infatti ricavi in crescita da 792 a 838 milioni e un utile
passato da 222 a 388 milioni.
Sebbene alla scadenza dell'opzione manchino ancora otto mesi,
già oggi il vertice di piazza Meda appare orientato a non
esercitare l'opzione e per più di un motivo. Da un lato mantenere
una partecipazione azionaria rilevante in una società prodiga di
dividendi come Agos viene vista come una strategia efficace in un
periodo di incertezza come quello attuale. Soprattutto se
l'alternativa è vendere a un prezzo inferiore all'attuale valore di
mercato della quota misurato in termini di flusso cedolare
atteso.
Dall'altra parte il credito al consumo è certamente uno dei
canali attraverso i quali si potrebbero implementare le crescenti
sinergie con Parigi. Riflessioni ovviamente avvalorate dalla
recente scelta sulla bancassurance. Martedì 29 infatti il consiglio
di amministrazione del Banco ha deciso dopo una lunga seduta di
avviare con l'Agricole negoziati in esclusiva sul ramo danni,
valutato circa 300 milioni di euro. Anche se la concorrente Axa
avrebbe presentato un'offerta molto competitiva in termini di
prezzo, il gruppo di Castagna ha preferito Agricole alla luce di
una proposta commerciale più ricca e di sinergie che potranno
crearsi con le altre fabbriche prodotto. L'accordo è stato
commentato positivamente dal ceo del Banco e dal responsabile per
l'Italia dell'Agricole Giampiero Maioli, che negli ultimi mesi
hanno insistito sulla valenza industriale dell'alleanza.
La partita industriale si intreccia con i futuri assetti
proprietari del Banco. In vista dell'assemblea di rinnovo del cda
della prossima primavera l'ipotesi più probabile è che l'Agricole
(oggi primo azionista al 9,2%) dia il proprio appoggio alla lista
del cda che confermerà il ceo Castagna. A suggello dell'alleanza il
board potrebbe inserire nella rosa un candidato gradito ai
francesi.
Anche gli altri azionisti del Banco si sono nel frattempo messi
in movimento. Dopo l'estate le fondazioni e le casse di previdenza
hanno arrotondato la quota conferita nel patto parasociale, che
oggi è salito all'8,28%. Anche nel mirino dei soci italiani c'è la
scadenza assembleare di primavera, visto che, come riportato
martedì 29 da MF-Milano Finanza, i nuovi soci puntano a esprimere
almeno un paio di nomi nella rosa proposta dal cda, a cui sta
lavorando Egon Zehnder. Per ora insomma non si vedono all'orizzonte
liste alternative, a parte forse quella di Assogestioni che
interviene spesso nei rinnovi delle grandi quotate.
red
fine
MF-DJ NEWS
0109:35 dic 2022
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