Tim: guadagna 1 mld, in settimana altro incontro su dossier rete unica (MF)
10 Gennaio 2023 - 8:44AM
MF Dow Jones (Italiano)
Una nuova riunione sulla rete unica, più di recente ribattezzata
«rete nazionale», potrebbe tenersi già in settimana e nel frattempo
il mercato, con l'idea che una soluzione sia vicina, dal 16
dicembre ha continuato a sostenere il titolo, che anche ieri ha
chiuso con un rally del 5,56% a 0,248 euro.
Nelle ultime due settimane, sottolinea Milano Finanza, le azioni
hanno guadagnato il 22,2% incrementando la capitalizzazione quasi
di un miliardo (oggi tra ordinarie e risparmio siamo a 5,16
miliardi) con i trader che sospettano che dietro questi movimenti
ci sia una soluzione che si avvicina. Di sicuro era tempo che non
si assisteva a un movimento così deciso in borsa, sintomo che il
mercato al momento crede in un accordo imminente. Anche se
l'appuntamento settimanale non è ancora stato confermato, il luogo
dell'incontro dovrebbe rimanere il Mimit, ossia il ministero per le
Imprese e il Made in Italy guidato da Adolfo Urso con la
partecipazione dei due principali azionisti di Tim, e cioè Cdp e
Vivendi.
Potrebbe anche essere coinvolta parte del management della
società guidata da Pietro Labriola. Nel corso del quarto e ultimo
incontro tenutosi nel 2022 per la Cassa era presente
l'amministratore delegato di Cdp Equity Francesco Mele assieme
all'advisor Credit Suisse, mentre per Vivendi c'erano Alessandro
Daffina di Rothschild, advisor del gruppo francese, assieme a
Carmen Zizza, advisor per i rapporti con il governo e ai consulenti
Irving Bellotti e Daniele Ruvinetti. Azionisti, politici e manager
dovranno individuare la migliore soluzione possibile, anche se
sembra tornata molto vicina l'operazione che nel luglio 2022 era
rappresentata dal Memorandum of Understanding che avrebbe dovuto
portare all'acquisto di Netco (le attività infrastrutturali di Tim
e quelle di Sparkle) da parte di Open Fiber.
Posto che nessun progetto è stato ancora messo nero su bianco e
nonostante le differenti visioni da parte dei molti soggetti
coinvolti, l'operazione considerata più probabile oggi ipotizza la
creazione di una newco partecipata da uno o più fondi e controllata
da società pubbliche (sicuramente da Cdp, ma c'è chi ancora non
esclude altri coinvolgimenti) che concluda l'acquisto di Netco.
Sul tema, Gianluca Ricci, head of Macquarie asset management
Italy ha risposto in un'intervista su Milano Finanza del 7 gennaio.
«Cdp è un partner strategico e fidato e ci auguriamo di continuare
a collaborare con loro anche su ulteriori opportunità che
potrebbero presentarsi. Macquarie Am ha recentemente investito in
Autostrade per I' Italia sostenendo la sicurezza e la crescita del
più grande sistema autostradale italiano, e in Open Fiber, dove
stiamo sostenendo lo sviluppo della rete FTTH anche nelle zone più
disagiate, in maniera tempestiva. In generale, siamo favorevoli al
piano del governo circa la creazione di una rete nazionale e stiamo
lavorando al progetto con le parti interessate».
Anche ammesso che la soluzione sia l'acquisto di Netco di Cdp
insieme ad alcuni fondi (oltre a Macquarie si cita spesso anche il
possibile coinvolgimento di Kkr), stabilire il valore della
controllata di Tim sarà tutt' altro che facile. Quanto debito e
quanti dipendenti e che tipo di dipendenti seguiranno la società
infrastrutturale? Chi ha fatto circolare delle cifre nelle ultime
settimane sembra aver fatto una sorta di media del pollo tra i 31
miliardi che sono il valore di Netco secondo Vivendi e i 17
miliardi che sono più o meno la cifra che si supponeva Open Fiber
fosse pronta a pagare. Risultato: 24 miliardi. Una cifra che però
al momento nessuno conferma nemmeno ipoteticamente.
Ieri, sul tema, è intervenuto anche Matteo Salvini, vicepremier
e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Non voglio rubare
il mestiere ad altri colleghi ministri, però siccome ci sono più di
40mila lavoratori coinvolti, il tema riguarda tutti. L'importante è
non fare di Tim spezzatini e non venderne pezzetti per toppare il
buco». Le dichiarazioni di Salvini riaprono il tema su chi al
governo abbia al momento in mano il pallino decisionale. La
sensazione è che la visione del sottosegretario con delega alle tlc
Alessio Butti, e quella dei ministri del Mimit e dell'Economia
Giancarlo Giorgetti sia diversa. Ora si è aggiunto anche Salvini a
dire la sua, senza contare che in ogni caso spetterà alla premier
Giorgia Meloni tirare le fila e prendere le decisioni finali.
alu
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1008:28 gen 2023
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