Mentre in Italia i tempi per la rete unica come da attese vanno allungandosi, in Europa continua il pressing dei grandi operatori di telecomunicazioni su Bruxelles per ottenere un contesto generale se non proprio un quadro di regole più favorevole ai gruppi tlc. Ieri l'amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola insieme ai colleghi ceo di altre grandi società europee tra cui Deutsche Telekom, Telefonica, Orange hanno partecipato a una tavola rotonda con il commissario Ue per il mercato interno, Thierry Breton. "5G, IoT, metaverso, sicurezza informatica. Solo un'infrastruttura europea resiliente, basata su modelli di business sostenibili, può portare tutti gli europei nel decennio digitale", ha spiegato il commissario.

Da anni, scrive MF-Milano Finanza, i grandi gruppi tlc lamentano il fatto che le big tech (i cosiddetti Ott) sfruttano i benefici della connettività senza condividerne i costi. A questo oggi si aggiungono i problemi legati ai costi energetici. Sul tema del sostegno al settore ieri è intervenuta anche Assotelecomunicazioni. Come emergerebbe da un documento citato ieri da Reuters, Asstel avrebbe chiesto all'Unione Europea di prendere in considerazione modalità di aiuti al settore delle tlc per far fronte all'aumento dei costi dell'energia e per proteggere le reti da eventuali interruzioni di corrente programmate. In una lettera inviata proprio a Breton, l'associazione avrebbe ribadito la richiesta che gli operatori tlc siano considerati industrie ad alta intensità energetica. In scia al rischio di ulteriori tagli energetici le società si stanno preparando a potenziali interruzioni di corrente che potrebbero mettere fuori uso parte della loro rete.

A proposito di rete, ieri Tim ha comunicato che "a seguito di una sua richiesta di aggiornamento sullo stato di attuazione del MoU" sottoscritto a maggio e relativo al progetto di integrazione tra NetCo e Open Fiber, la stessa società e gli azionisti Cdp Equity e Macquarie "hanno comunicato che il processo di valutazione attualmente in corso, data l'ampiezza della transazione e il tempo necessario ad analizzare tutta l'informazione ricevuta da Tim, richiede un'estensione della timeline indicativa originariamente discussa, e si sono detti pronti a ridiscuterla".

Le parti dovrebbero incontrarsi già in settimana per fare il punto della situazione. Nel frattempo Tim prosegue con l'esecuzione del piano industriale e ha varato un comitato per coordinare le attività previste per la messa a punto del nuovo assetto. In particolare l'azienda ha costituito lo "Steering Committee Tim Delayering", presieduto da Labriola, che ha l'obiettivo di garantire il coordinamento delle iniziative legate al progetto, di separazione delle attività legate all'infrastruttura fissa, che potranno confluire in NetCo, da quelle dei servizi, in Tim Consumer e Tim Enterprise.

red

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MF-DJ NEWS

1108:48 ott 2022

 

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