WALL STREET: rallenta, inflazione punge
13 Ottobre 2021 - 5:06PM
MF Dow Jones (Italiano)
Rallenta Wall Street, mentre ha preso il via la stagione delle
trimestrali, con le pressioni inflazionistiche che si fanno più
persistenti sull'economia Usa. Il Dow Jones e l'S&P 500 hanno
virato in negativo e scendono ora rispettivamente dello 0,41% e
dello 0,1%. Resiste il Nasdaq Composite con un incremento dello
0,42%.
L'inflazione negli Stati Uniti è cresciuta dello 0,4% a livello
mensile e del 5,4% su base annuale a settembre (+0,3% m/m e +5,4%
a/a il consenso). L'indice dei prezzi al consumo core, attentamente
monitorato dalla Fed, è salito dello 0,2% a livello congiunturale
ed è aumentato del 4% a/a (+0,2% m/m il consenso). I prezzi
dell'energia, sempre a settembre, sono saliti dell'1,3%, mentre
quelli dei generali alimentari sono aumentati dello 0,9%.
L'indice dei prezzi al consumo Usa "indica un aumento dei rischi
di inflazione. Mentre i prezzi delle auto a noleggio e dei
biglietti aerei sono diminuiti, la forte accelerazione degli
affitti è piú importante per le prospettive di inflazione di medio
termine", avverte Christoph Balz, economista senior di
Commerzbank.
È probabile che i persistenti colli di bottiglia logistici
contribuiscano a ulteriori pressioni inflazionistiche negli Stati
Uniti che potrebbero durare piú a lungo del previsto, avverte anche
Richard F. Moody, capo economista di Regions Financial Corporation.
"Certo, l'inflazione alla fine si ridurrá, ma nel frattempo
un'inflazione piú elevata è molto meno benigna di quanto implicato
dall'etichetta 'transitoria' che molti ancora le attribuiscono".
Una maggiore inflazione colpirá piú pesantemente le famiglie a
basso reddito rispetto a quelle a reddito piú alto, conclude
Moody.
Le forti letture dell'inflazione negli Stati Uniti dovrebbero
continuare nei prossimi mesi tra l'aumento dei prezzi dell'energia
e gli ingorghi lungo le catene di approvvigionamento, afferma
infine l'economista di Wells Fargo Sarah House. "Fino a quando le
scorte non saranno ricostituite, è improbabile che i prezzi delle
merci ritornino al trend deflazionistico degli ultimi due decenni e
gli sforzi" delle azinede "probabilmente si estenderanno fino al
prossimo anno". L'inflazione dovrebbe rimanere al di sopra del 5%
fino al primo trimestre del 2022 e, sebbene si preveda che i prezzi
diminuiscano nel corso dell'anno, è probabile che il dato rimanga
al di sopra dell'obiettivo del 2% della Fed per tutto il 2022.
"Oggi sono in programma anche i verbali Fed dell'ultima
riunione, dai quali dovrebbe emergere la conferma di una
maggioranza prontezza ad agire. Infine, segnaliamo che la Camera ha
approvato l'estensione a dicembre del tetto sul limite che a questo
punto necessita solamente della firma del Presidente Biden",
affermano gli strategist di Mps Capital Services.
Il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard,
è favorevole ad avviare il processo di riduzione degli acquisti di
asset a novembre. "Sono a favore dell'inizio del tapering a
novembre". Il banchiere preferirebbe un processo piuttosto rapido
da terminare "entro la fine del primo trimestre del prossimo anno,
perchè voglio essere in grado di reagire a possibili rischi al
rialzo per l'inflazione". Bullard continua ad aspettarsi che le
pressioni inflazionistiche si attenuino, ma se ciò non dovesse
accadere, vuole che la Fed sia in grado di aumentare i tassi di
interesse. Perchè ciò accada però il tapering deve essere
completato.
alb
alberto.chimenti@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
October 13, 2021 10:51 ET (14:51 GMT)
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