Nient’altro che un mezzo di speculazione. Così la Chief investment officer di Goldman Sachs Wealth Management, Sharmin Mossavar-Rahmani, ha definito il Bitcoin secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. Una posizione in controtendenza con le altre grandi case d’investimento che, dopo l’approvazione della Sec degli Etf Spot indicizzati su Bitcoin, hanno visto nella criptovaluta una buona opportunità di investimento, primo fra tutti Larry Fink di BlackRock.

LA VISIONE SUL BITCOIN

In particolare il WSJ ha pubblicato un colloquio tra la Cio di Goldman Sachs Wealth Management con un suo stagista che le ha chiesto consiglio sulle criptovalute. La manager gli ha risposto che dovrebbe pensare a quando liberarsene. Del resto, quando si tratta di criptovalute, Mossavar-Rahmani ha sempre manifestato scetticismo, anche se quest’anno il Bitcoin è aumentato del 64% segnando record storici (oltre i 70 mila dollari). E non le importa che Goldman Sachs possa apparire non al passo con i mercati, dato che altri giganti di Wall Street, tra cui BlackRock e Fidelity, hanno abbracciato il Bitcoin con ingenti investimenti.

SMORZARE L'ENTUSIASMO

“Non pensiamo che sia una asset class di investimento”, ha detto in un’intervista, paragonando il recente entusiasmo per le criptovalute alla bolla dei tulipani del 1600. “Non crediamo nelle criptovalute”, ha aggiunto perché è quasi impossibile valutare con precisione le criptovalute, che non producono utili, flussi di cassa o dividendi.

I PRONOSTICI PASSATI

In passato i pronostici di Mossavar-Rahmani si sono rivelati molto corretti: dalla crisi finanziaria globale del 2008, ha esortato i clienti a rimanere completamente investiti in azioni statunitensi e a ridurre al minimo la loro esposizione alla Cina e ad altri Paesi dei mercati emergenti, consigli che hanno fruttato denaro agli investitori in mezzo alla salita del mercato.

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