Con uno scatto oltre i 10 euro, AdB (Aeroporto Marconi
di Bologna) ha già superato di qualche lunghezza il target price
di 9,4
euro per azione, con raccomandazione Hold, che Intesa Sanpaolo
le aveva
assegnato appena una settimana fa, alzando il prezzo obiettivo
dai
precedenti 7,5 euro per azione.
Sull'onda di questo momento positivo del titolo, la società che
gestisce
lo scalo Guglielmo Marconi comincia a guardare oltre la crisi
causata
dalla pandemia, forte anche di un rapporto consolidato con
Ryanair, che
sta per fare un ulteriore passo avanti. La low cost irlandese
ha
annunciato investimenti per circa 100 milioni di euro
nell'aeroporto
bolognese, portando da 10 a 11 gli aeromobili della base e
aggiungendo 8
nuove rotte internazionali. Un ottimo presupposto in vista della
scadenza
del contratto con AdB, prevista nel 2022. «Ryanair è partner di
AdB dal
2008, e rappresenta il 46% circa del nostro traffico, rispetto
alla quota
del 55% detenuta complessivamente dalle low cost», spiega l'a.d.
Nazareno
Ventola a MF-Milano Finanza. «Il mercato è cambiato e Ryanair
non è una
controparte facile, ma c'è interesse reciproco a rinnovare la
partnership,
che è stata win-win: a noi ha assicurato sviluppo e crescita, a
loro
l'opportunità di entrare in un mercato ricco e solido».
Il 2021, intanto, è partito col segno meno. «Nel primo
trimestre
dell'anno abbiamo registrato un calo dei passeggeri dell'85%, e
dei
movimenti del 75%. Continua il trend iniziato a marzo 2020, lo
scorso anno
il Covid ci ha causato una flessione del 73%. Siamo chiaramente
ancora nel
tunnel», commenta Ventola, «ma iniziamo a vedere la luce. Il
mercato è
come una molla compressa pronta a scattare. Non appena sarà
possibile
ripartire ci faremo trovare pronti. Il nostro vantaggio è essere
cresciuti
negli ultimi 10 anni a un ritmo doppio della media nazionale,
quindi
abbiamo resistito meglio di altri competitor. Il primo segmento
a
ripartire sarà quello leisure, ma confidiamo anche in una
ripresa dei voli
business, grazie alle aziende del nostro bacino, che hanno una
forte
vocazione all'export».
Per Intesa, AdB tornerà ai livelli pre-Covid nel 2024 e
potrebbe
riprendere a pagare dividendi (con il payout del 95%) già dal
2023,
«compatibilmente con i capex», quando ripartirà il piano di
sviluppo. La
società ha dovuto rallentare, causa pandemia, i progetti di
espansione del
business plan da 200 milioni al 2024, ma Ventola sottolinea che
nel 2020
sono stati comunque impegnati circa 30 milioni e per il 2021
sono previsti
investimenti per circa 20, con focus sull'area security
all'interno del
terminal e sul cargo. Il Covid non ha invece frenato l'impegno
nella
sostenibilità. «Nel 2020 abbiamo utilizzato energia elettrica da
sole
fonti rinnovabili», premette l'ad. Declinare in verde anche la
finanza al
momento «è una possibilità», ammette Ventola, se gli si chiede
di
eventuali green bond allo studio.
Guardando al 2050, in linea con gli impegni dell'accordo Net
Zero
sottoscritto nel 2019 insieme ad altri 200 aeroporti europei di
Aci Europe
(l'Associazione europea dei gestori aeroportuali), Adb lavora
per
diventare uno scalo a impatto zero, con un mix di iniziative che
vanno
dalla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra alle
compensazioni
ambientali volontarie.
fch
(END) Dow Jones Newswires
April 22, 2021 03:37 ET (07:37 GMT)
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