B.Mps: fondo da mezzo miliardo per coprire rischi legali (Rep)
20 Ottobre 2020 - 9:55AM
MF Dow Jones (Italiano)
La condanna agli ex vertici Fabrizio Viola e Alessandro Profumo
per falso in bilancio sui derivati B.Mps a Milano rinfocola
l'ipotesi di azione di responsabilità contro i due manager nel
consiglio della banca, che con alte probabilità dovrà accantonare
una somma superiore al mezzo miliardo di euro nella terza
trimestrale all'esame del
cda il 5 novembre.
Lo scrive Repubblica aggiungendo che poche ore dopo la sentenza
di giovedì un pugno di amministratori vicini ai M5S -l'a.d. Guido
Bastianini oltre a Rita Laura D'Ecclesia, Rosella Castellano,
Raffaele Di Raimo - sono tornati a sollecitare la presidente
Patrizia Grieco sulla convocazione urgente di un cda straordinario
per riesaminare la materia su cui il 30 luglio il consiglio senese
deliberò. Solo che allora, a pochi giorni dalla prescrizione dei
termini per rivalersi sull'ex presidente Profumo, il cda unanime
aveva scelto di non procedere,
con il conforto di più pareri legali (e il placet del Tesoro
primo socio) per cui era preferibile, a poche settimane dalla
sentenza di primo grado e con 4 mila parti civili a caccia di
risarcimenti, non schierarsi con i colpevolisti.
L'accordo tra gentiluomini, che nella riunione di tre mesi fa
evitò la spaccatura nel voto tra le due fazioni del consiglio, fu
che in caso di condanna si sarebbe tornati sul tema. Per questo ora
è più che probabile che il cda senese, il 5 novembre o anche prima
se lo si riterrà, riconsideri la tormentata vicenda, sotto due
aspetti che paiono ormai quasi degli atti dovuti.
Il primo è l'accantonamento di nuovi fondi a copertura dei
rischi legali: come emerso da una presentazione di Bastianini alla
Commissione banche guidata da Carla Ruocco, le vertenze giudiziarie
con soccombenza "probabile" (per esempio quelle relative alle
gestioni 2008-2011 del
Monte) erano coperte al 26% delle somme richieste: e
costituivano i due terzi circa di tutti gli accantonamenti a fronte
di contenziosi. Neanche un euro, come scriveva Mps nella
presentazione della semestrale, è invece accantonato a fronte dei
circa 2,2 miliardi di richieste per i danni
causati dalla gestione di Viola e Profumo (2012-2015), perché
"la banca ritiene il danno non probabile". La sentenza di settimana
scorsa rende invece probabili tali rischi, e uno stuolo di legali e
consulenti è già al lavoro per produrre una stima di accantonamento
che sia coerente e al contempo sostenibile per il patrimonio da
mesi fragile della banca.
Applicando l'aliquota delle cause più antiche (26%) si
aggiungerebbero 572 milioni di rischi legali ai conti, a fine
giugno in rosso per 1,09 miliardi. Questa cornice legale mal si
concilia con la linea del Tesoro,
che a luglio ha nominato Mediobanca advisor per vendere Mps e
onorare l'impegno preso a Bruxelles. Nel fine settimana, tra
l'altro, Palazzo Chigi ha firmato, dopo settimane di esitazione, il
decreto che disciplina -con ventaglio di ipotesi più che ampio- la
riprivatizzazione entro la primavera 2022. Sarà però tutt'altro che
facile trovare l'ipotesi che si realizza.
vs
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October 20, 2020 03:40 ET (07:40 GMT)
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