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In attesa di capire se e come si metterà in moto il consolidamento bancario, il vertice di Bper si prepara al passaggio di consegne previsto per aprile. A pochi mesi dalla scadenza il board del gruppo modenese ha avviato le procedure necessarie per arrivare all'assemblea di rinnovo.

Nei giorni scorsi sarebbe infatti partito il processo di autovalutazione dell'organo, un esame meticoloso sugli amministratori uscenti che esamina i profili in termini di time commitment, training e legal and administrative issues. Al termine del processo il board dovrebbe poi inviare una serie di indicazioni ai grandi azionisti per riassumere l'esperienza maturata in questi tre anni di mandato. Passaggi standard che preluderanno al deposito delle liste, previsto entro la metà del mese di marzo. Nel frattempo, come anticipato da MF-Milano Finanza, nelle scorse settimane i soci di Bper avrebbero iniziato a ragionare sulla nuova governance. Introducendo un meccanismo proporzionale di voto, il nuovo statuto permetterà la presentazione di una pluralità di liste e non più soltanto di due (di cui una del consiglio di amministrazione) come accade oggi.

In questo modo, oltre alla rosa di maggioranza, ci sarà spazio per più formazioni di minoranza tra cui quella storicamente presentata da Assogestioni. Chi vorrà entrare nel nuovo cda? Quasi certamente Unipol, che è oggi il primo socio di Bper con circa il 20% e segue da vicino le strategie della banca. Se nel precedente rinnovo la compagnia bolognese guidata da Carlo Cimbri aveva scelto di restare fuori dal board, questa volta farà invece pesare il proprio peso azionario. Anche la Fondazione Banco di Sardegna (che, per effetto del concambio con le azioni dell'ex partecipata, è balzata al 10,24%) dovrebbe presentare una lista.

fch

(END) Dow Jones Newswires

January 21, 2021 03:18 ET (08:18 GMT)

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