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Il Governo di Cuba ha schierato in gran numero le forze di sicurezza per reprimere una protesta pianificata pro-democrazia, che rappresenta l'ultimo segnale di crescente malcontento sociale alimentato dalla crisi economica.

Gli agenti di polizia hanno inondato le strade dell'Avana e di altre città ieri, impedendo ai manifestanti di protestare. Secondo i residenti di diverse città cubane, il Governo ha disposto la polizia segreta e i combattenti civili nelle case degli organizzatori della protesta per impedire loro di incontrare altri dissidenti.

Non ci sono state notizie di manifestazioni, ma le tensioni erano palpabili nelle strade vuote delle città e dei paesi di Cuba. I dissidenti hanno affermato che la forza schiacciante schierata dal Governo ha tradito il suo nervosismo per il crescente malcontento nell'isola da quando le proteste spontanee hanno scosso il Paese a luglio.

"La sorveglianza è intensa. I membri delle Commissioni per la Difesa della Rivoluzione stanno facendo il giro", ha detto Manelyn Morales, membro di un ente di beneficenza cattolico nella città orientale di Camaguey, riferendosi alle commissioni di sorveglianza di quartiere che controllano attività dissidente.

"Dicono che mi picchieranno se marcerò", ha detto Saily Gonzalez, membro del gruppo civico Archipielago nella città centrale di Santa Clara. Una folla di sostenitori del regime, per lo più donne, era fuori dalla porta di Gonzalez dalle 5h30 del mattino urlando minacce, ha detto in un'intervista telefonica.

Le manifestazioni in tutta l'isola sono state indette da Yunior Garcia, un drammaturgo che ha fondato Archipielago, che ha 30.000 membri su Facebook e ha chiesto il rilascio delle persone arrestate durante le proteste di luglio.

Il mese scorso Garcia ha intrapreso l'azione insolita di richiedere l'autorizzazione alle autorità cubane per tenere marce pacifiche ieri per chiedere la democrazia sull'isola. Il Governo ha negato il permesso per le manifestazioni e ha affermato che si trattava di uno sforzo sostenuto dagli Stati Uniti per destabilizzare il Paese. Funzionari cubani hanno detto che coloro che avrebbero cercato di protestare sarebbero stati arrestati.

"Non permetteremo un'aggressione organizzata dall'estero utilizzando agenti reclutati, organizzati e finanziati dagli Stati Uniti", ha detto la scorsa settimana il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodriguez, ai diplomatici stranieri all'Avana.

La dimostrazione di forza ha mostrato la capacità del regime cubano di reprimere il dissenso ma non era mai stato messo in discussione come lo è ora mentre il Governo comunista è alle prese con la sua peggiore crisi economica dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991.

"Una protesta civica che in qualsiasi Paese del mondo sarebbe considerata normale, è diventata una questione di sicurezza nazionale a causa della natura dittatoriale del regime", ha affermato Armando Chaguaceda, politologo con sede a Città del Messico.

L'Osservatorio per i diritti umani di Cuba, un gruppo in esilio con sede in Spagna, ha riferito che più di 19 attivisti per i diritti umani sono stati arrestati nel tentativo di soffocare le proteste di ieri. I militanti filo-governativi hanno organizzato manifestazioni davanti alle case di almeno otto attivisti per intimidirli e impedire loro di lasciare le loro case.

Il Governo degli Stati Uniti ha avvertito che prenderà in considerazione nuove sanzioni contro Cuba se il regime reprimerà i manifestanti. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha invitato il Governo cubano ad ascoltare le aspirazioni dei cubani che cercano di manifestare pacificamente. "Il Governo cubano ha già chiarito che non vuole ascoltare, il regime ha negato di dare il permesso alle proteste e ha minacciato di incarcerare i dissidenti", ha detto domenica.

cos

(END) Dow Jones Newswires

November 16, 2021 04:31 ET (09:31 GMT)

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