Generali Ass.: Mediobanca difende Donnet, compromesso in bilico (MF)
14 Settembre 2021 - 9:38AM
MF Dow Jones (Italiano)
In Mediobanca la notizia del patto tra Francesco Gaetano
Caltagirone e Leonardo Del Vecchio sull'11% di Generali viene letta
come uno strappo difficilmente ricucibile. Non tanto perché
confermerebbe la forte coesione d'intenti tra i due grandi
imprenditori e la loro contrarietà a una conferma del ceo Philippe
Donnet, quanto perché - si ritiene - aprirebbe la strada alla
presentazione di una lista alternativa per il rinnovo del
board.
Dal punto di vista di Piazzetta Cuccia, scrive MF, si tratta
insomma di mossa di rottura insomma che lascia pochissimo spazio
per un compromesso. Sono queste le considerazioni filtrate ieri
dalla merchant milanese, dove la linea del ceo Alberto Nagel resta
quella di offrire totale sostegno a Donnet. A difesa del manager,
si sostiene, parlano i risultati prodotti in questi anni: la buona
posizione di capitale, il migliore combined ratio tra i
concorrenti, un total shareholder return del 95% dal novembre 2016
a oggi. Numeri che l'azionista attraverso il proprio rappresentante
Clemente Rebecchini porterà ancora una volta all'attenzione del
board in vista della riunione decisiva del prossimo 27
settembre.
In assenza di compromessi l'esito più probabile dello scontro
sarebbe la presentazione di due liste concorrenti: quella del cda
sostenuta da Mediobanca e quella di Caltagirone e Del Vecchio che
potrebbe incassare il sostegno dei Benetton e della Crt. Difficile
prevedere l'esito del confronto, anche se la qualità delle
candidature giocherebbe un ruolo rilevante presso gli
istituzionali. Candidati ufficiali non ce ne sono ma sul mercato
sono circolati diversi nomi, dall'attuale ad di Poste Italiane,
Matteo Del Fante, all'executive chairman di Axa Investment
Managers, Marco Morelli, fino al ceo di Zurich (ed ex ad delle
Generali) Mario Greco.
Vero è che lo scontro a Trieste potrebbe avere riflessi
importanti anche a Milano. Caltagirone e soprattutto Del Vecchio
sono infatti azionisti rilevanti di Mediobanca di cui oggi
detengono rispettivamente il 5% potenziale e il 19%, sfiorando
insieme la soglia d'opa. Sia chiaro, oggi i due azionisti (che
escludono la costituzione di un patto anche nel capitale
dell'istituto) non considerano Piazzetta Cuccia un obiettivo
strategico, ma certamente il loro peso specifico nella Galassia del
Nord si sta facendo sempre più rilevante. Uno scontro su Generali
si propagherà anche qui? Il primo test per capirlo sarà l'assemblea
di bilancio del 28 ottobre. L'ordine del giorno non dovrebbe
riservare sorprese (sarebbe tramontata per esempio l'ipotesi di un
merger con Mediolanum su cui molto si era speculato a inizio anno),
ma i due azionisti potrebbero decidere di mandare comunque un
messaggio agli amministratori e al mercato. Occorre però osservare
che la situazione di Del Vecchio è delicata. Per incassare l'ok
della Bce alla scalata Mister Luxottica ha infatti scelto di
presentarsi come investitore finanziario estraneo a governance,
management e strategia. Un profilo che oggi mal si concilia con
l'attivismo che Del Vecchio sta mostrando nella partecipata
Generali ma sul quale, fino a prova contraria, Francoforte
resterebbe assai attenta. I futuri equilibri nella Galassia sono
insomma tutt'altro che scontati, anche se i tempi per definirli
appaiono ormai sempre più stretti.
fch
(END) Dow Jones Newswires
September 14, 2021 03:23 ET (07:23 GMT)
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