Inwit: Ferigo, spicchera' il volo (Mi.Fi.)
03 Agosto 2020 - 8:25AM
MF Dow Jones (Italiano)
I prossimi 12-18 mesi di Inwit saranno dedicati al «set up»
dell'azienda, spiega a MF-Milano Finanza Giovanni Ferigo, ceo del
gruppo infrastrutturale. La società ha archiviato da poco il primo
trimestre che recepisce i numeri post fusione tra le torri di Tim e
Vodafone. Al 30 giugno Inwit ha registrato 287 milioni di ricavi
con 259 milioni di ebitda e utili per 71 milioni. Il futuro? Il
business dei droni. Consolidamento? Ci sarà a livello europeo.
Domanda. Avete archiviato il primo trimestre post fusione, cosa
è emerso e come pensate di chiudere l'anno?
Risposta. Gli ultimi 6 mesi sono stati impegnativi, dalla
creazione della nuova società, allo sbarco sul Ftse Mib al lancio
del bond da 1 miliardo. I nuovi risultati dicono che ora giochiamo
in Champions League, le aspettative si alzano. Abbiamo dato
guidance che prevedono ricavi a fine anno tra 660 e 665 milioni e
un ebitda al netto degli affitti di 410-415 milioni.
D. Quali sono state le difficoltà?
R. Abbiamo dovuto unificare processi e filosofie di due aziende
diverse, che per 25 anni sono state avversarie. Abbiamo dovuto
mettere in piedi un nuovo sistema integrato, considerando anche le
limitazioni imposte dall'Antitrust e non è stato banale. Ma i
risultati stanno nei numeri.?
D. Cosa resta da fare?
R. Completare il set up della macchina. L'implementazione di un
sistema unico basato su una nuova IT che ottimizzi le fasi tecniche
ma anche quelle commerciali e finanziarie. E poi da ottobre inizia
l'implementazione della procedura prevista dall'Antitrust per
mettere a disposizione dei nuovi Mno i siti nei comuni sopra i
35.000 abitanti. Potremo tornare a un tenancy ratio, sceso oggi a
seguito della fusione intorno a 1,8, ai precedenti valori di 1,9 o
anche di più.
D. Il nuovo sistema permetterà risparmi di costi?
R. Lo farà in maniera indiretta, se ottimizzi i processi
ottimizzi anche le spese. Saremo però anche molto concentrati
sull'innovazione e sulla sostenibilità.
D. Su cosa sarà focalizzato il business?
R. Il primo ruolo è supportare gli operatori nella
digitalizzazione del Paese, proponendo le soluzioni
infrastrutturali più adatte. Oltre all'acquisizione di nuovi
tenant, punteremo a nuove soluzioni per i clienti. Senza
dimenticare che siamo da sempre tra i più grandi sostenitori delle
coperture indoor dedicate. Solo questa settimana abbiamo annunciato
accordi con il nuovo polo del lusso della catena Lungarno
Collection e con l'università Luiss. L'ottica è quella di dare un
servizio one-stop-shop con tutti i servizi che servono a un
operatore.
D. Parliamo di 5G: quale evoluzione si aspetta?
R. La diffusione del 5G si giocherà molto in ambito outdoor, ma
anche in ambito indoor. Il 5G viene associato spesso ed
erroneamente a problemi di salute o a pericoli per la sicurezza. Si
tratta di sensazioni superficiali che distraggono dall'opportunità
di arrivare a una svolta digitale per l'economia italiana. Il 5G
potrebbe portare a un incremento di 0,3 punti percentuali di
pil.
D. C'è una reale necessità di una nuova tecnologia?
R. C'era già prima e in più il Covid ha accelerato i processi di
almeno 5-6 anni. Tra 12-18 mesi la rete 4G non riuscirà più a
gestire la quantità di dati in circolazione, prevista in
aumento.
D. Quando davvero la tecnologia 5G entrerà nelle vite di
tutti?
R. In maniera definitiva penso ci vorranno circa 3 anni, ma i
terminali 5G sono già disponibili sul mercato, e questo è già
positivo. E le principali città italiane saranno già pronte a
partire dalla fine del 2020.
D. Quali saranno i nuovi servizi che citava?
R. Le torri sono certificate dal punto di vista della
geolocalizzazione e sono l'elemento più prossimo al cliente finale.
Per un oggetto volante sapere dove si è rispetto a cosa è
fondamentale. Parlo del settore destinato a crescere di anno in
anno dei droni. Le torri potranno fornire supporto del volo, anche
alla luce della nuova normativa. Penso poi a tutti quei servizi che
hanno necessità di una bassa latenza, cioè istantaneità nella
risposta per il cliente. L'altra grande scommessa di Inwit riguarda
le small cells.
D. State studiando operazioni di m&a?
R. Abbiamo già 22 mila siti da gestire. Per i prossimi 12-18
mesi la crescita sarà solo organica. Come ho detto dobbiamo
completare il set up. Poi si vedrà.
D. Il mercato europeo però è in fermento..
R. Osserviamo anche noi un forte dinamismo. Da poco è nata
Vantage, la società delle torri di Vodafone. Non escludo che
Telefonica e Deutsche Telekom possano fare ragionamenti simili nei
prossimi mesi. In effetti mi aspetto un consolidamento del mercato.
Per quanto ci riguarda, una volta sviluppato il nostro modello best
in class, potremmo guardarci intorno.
fch
(END) Dow Jones Newswires
August 03, 2020 02:10 ET (06:10 GMT)
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