Mediobanca: Caltagirone a un passo dal 5% (MF)
16 Settembre 2021 - 8:47AM
MF Dow Jones (Italiano)
Che conseguenze avrà la battaglia di Generali su Mediobanca? La
domanda ricorre ormai da mesi nella city milanese, ma l'escalation
degli ultimi giorni, prima con l'annuncio del patto parasociale tra
Francesco Gaetano Caltagirone (salito ancora al 6,13%) e Leonardo
Del Vecchio e poi con la spaccatura del cda del Leone nella
votazione di martedì 14, ha ulteriormente surriscaldato il clima
nella Galassia del Nord.
Domani nel frattempo scadrà il termine per l'esercizio dei
contratti di opzione che a luglio Caltagirone ha siglato sulle
azioni Mediobanca. Dopo lo shopping di febbraio e dell'estate
l'imprenditore romano ha oggi in mano il 3,003% del capitale della
merchant, una quota vicina a quella di azionisti storici come la
famiglia Doris (3,28%). La struttura finanziaria dell'operazione
prevedeva finestre di acquisto tra agosto e settembre, l'ultima
delle quali per l'appunto si chiuderà domani. Quale che sia la
scelta di Caltagirone, comunque, gli assetti di controllo di
Mediobanca si confermano in profonda trasformazione.
In quest'ottica l'assemblea dell'istituto del prossimo 28
ottobre sarà una scadenza di grande interesse per il mercato. Anche
se all'ordine del giorno non ci sono punti particolarmente
rilevanti, non si può escludere che i nuovi inquilini della
merchant (oltre a Caltagirone c'è Leonardo Del Vecchio, attestato
oggi al 19%) approfittino dell'appuntamento per lanciare messaggi
al management o al mercato. Per ora è difficile fare previsioni: se
Del Vecchio e il suo entourage mantengono massimo riserbo sul tema,
Caltagirone ha sinora lasciato intendere di non voler giocare un
ruolo attivo nella governance di Mediobanca. Vero è però che il
termine per presentare eventuali integrazioni all'ordine del giorno
è fissato per il prossimo 8 ottobre, una decina di giorni dopo il
decisivo board di Generali convocato per il 27 settembre. Nel caso
in cui la spaccatura tra gli azionisti venisse confermata -
suggerisce qualche osservatore - lo scontro potrebbe produrre
qualche effetto concreto anche in Piazzetta Cuccia.
Non però senza qualche complicazione. Come noto, infatti, l'anno
scorso la Bce ha concesso a Del Vecchio l'autorizzazione a superare
il 10% solo in qualità di investitore finanziario, estraneo alla
governance e alla strategia dell'istituto. Coerentemente con questa
scelta all'assemblea di rinnovo del cda del 2020 Delfin ha
appoggiato la lista di Assogestioni astenendosi da operazioni di
disturbo nei confronti del vertice. Eventuali cambi di rotta
andrebbero gestiti con cautela.
fch
(END) Dow Jones Newswires
September 16, 2021 02:32 ET (06:32 GMT)
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