"La nostra proposta unitaria è conosciuta dal governo da mesi. Noi dobbiamo lasciare alle persone la scelta volontaria di andare in pensione dopo i 62 anni o con 41 anni di contributi, a prescindere dall'età, sapendo che non tutti i lavori sono uguali e che quindi non possono esserlo neanche le regole pensionisiche, quindi c'è la necessità di introdurre elementi di forte flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, come fatto ad esempio nell'Ape Sociale, dove chiediamo l'ulteriore allargamento". Lo ha detto a Repubblica il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, in vista del tavolo governo-sindacati, convocato per oggi alle 18h00, in cui si parlerà anche di pensioni.

Inoltre, ha proseguito il sindacalista, "bisogna riconoscere alle donne un anno di contributi in più per ogni figlio, sarebbe un segnale forte a sostegno della genitorialità, e garantire ai giovani, ai quali oggi viene applicato un sistema assolutamente insufficienti, le pensioni non possono essere considerate solo un costo economico, ma c'è anche un tema di sostenibilità sociale. E comunque la riforma Fornero ha realizzato risparmi importanti, così come il finanziamento di Quota 100 non è stato interamente utilizzato. Noi chiediamo che parte di questi risparmi vengano reinvestiti per cambiare il sistema pensionistico, introducendo elementi di equità, flessibilità e sostenibilità".

"Il governo deve recuperare un metodo del confronto con il sindacato più strutturato e permanente, altrimenti la manovra rischia di nascere squilibrata e insufficiente a causa dello scarso dialogo che l'ha preceduta".

Sull'ipotesi di una uscita flessibile dal lavoro dai 62 anni con penalizzazioni graduali, "aspettiamo di conoscere le posizioni del governo per aprire un confronto senza tatticismi e senza fughe in avanti. Non vogliamo continuare ad avere notizia solo dai giornali. Il governo che ci piace è quello che ha firmato con noi i protocolli di sicurezza: sul tema delle riforme, dalle pensioni al fisco agli ammortizzatori sociali siamo condannati a lavorare insieme".

Sugli altri capitoli, "la riforma degli ammortizzatori che abbiamo negoziato ha bisogno di risorse adeguate per rispondere a esigenze di innovazione, equità, solidarietà ed universalità, con l'obiettivo prioritario di allungare la durata della Naspi e l'eliminazione del decalage. Sul fisco, la priorità è il taglio del cuneo fiscale".

"Su pensioni, fisco e lavoro e sulla non autosufficienza, contratti pubblici, bisogna dare sponde sociali solide al cammino delle riforme, per evitare che deraglino, e tutto questo si può fare anche in poco tempo, è questione di volontà politica. Per questo diciamo che serve un metodo di confronto centrato sul dialogo e sulla responsabilità. In caso contrario non resteremo certo con le mani in mano. Se troveremo un muro davanti a noi, o se le nostre rivendicazioni e proposte saranno ostacolate o non prese in considerazione, le mobilitazioni saranno inevitabili nelle prossime settimane e nei prossimi mesi", ha concluso.

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October 26, 2021 03:31 ET (07:31 GMT)

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