Declinazione verde per i progetti delle big di Stato candidati ai finanziamenti del Recovery Fund. Eni, Enel, Saipem, Snam, ma anche Fincantieri, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, hanno fatto perno sulla lotta ai cambiamenti climatici (uno dei due filoni principali del progetto di rilancio Ue, insieme alla digitalizzazione) per mettere a punto le loro proposte al governo.

Si tratta di progetti candidati appunto a ricevere parte dei 209 miliardi tra finanziamenti a fondo perduto e prestiti a tasso agevolato, che si affiancano a quelli dei ministeri. Questi ultimi, secondo le bozze riassuntive circolate nella giornata di ieri, ammontano complessivamente oltre 660 miliardi, con i capitoli sanità, 5G, Scuola e Trasporti a farla da padrona.

Eni punta in particolare sui progetti per la raffinazione in grado di produrre carburanti bio adatti alla mobilità leggera ma anche a quella pesante e a quella aerea; sulla produzione di metanolo e idrogeno da frazioni organiche dei rifiuti e sulla cattura e stoccaggio della CO2, con un maxi-impianto in grado di riconvertirei il distretto industriale di Ravenna. Eni è a lavoro anche sulla biofissazione della CO2 da parte di alghe e la mineralizzazione della CO2. Infine anche le rinnovabili, dalla geotermia al fotovoltaico organico, sono nel menu.

Enel punta invece su dieci macroaree, dall'economia circolare alla mobilità elettrica, dall'efficienza energetica alle città sostenibili fino alle smart grid. Con alcuni progetti ben definiti, come al potenziamento dell'impianto per la produzione di pannelli fotovoltaici di Catania ma anche all'addio alle centrali a carbone, entro il 2025 (come previsto dal Pniec), e progetti a idrogeno per Taranto.

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

September 15, 2020 03:24 ET (07:24 GMT)

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