Snam: testa turbina ibrida a idrogeno per trasporto gas
20 Luglio 2020 - 12:34PM
MF Dow Jones (Italiano)
Baker Hughes e Snam hanno completato con successo i test per il
funzionamento della prima turbina "ibrida" a idrogeno al mondo
progettata per un'infrastruttura di trasporto del gas naturale. Si
tratta di un progetto interamente italiano: la nuova turbina
"NovaLT12", che potrà essere alimentata con una miscela di idrogeno
fino al 10% e gas naturale (H2NG), è stata progettata e realizzata
nel nostro Paese negli stabilimenti di Baker Hughes.
Il test, spiega una nota, si è svolto nello stabilimento Baker
Hughes di Firenze alla presenza - tra gli altri - di Marco Alverà,
Amministratore Delegato di Snam, di Rod Christie, Vice Presidente
Esecutivo Turbomachinery & Process Solutions di Baker Hughes,
di Michele Stangarone, Presidente di Nuovo Pignone e Vice
Presidente Europa, Russia & CIS e Africa Subsahariana TPS di
Baker Hughes e del senatore Andrea Cioffi.
È la prima volta a livello mondiale che un operatore di
infrastrutture gas come Snam testa una turbina di questo tipo per
utilizzarla sui propri asset. La turbina sarà installata entro il
2021 nell'impianto di spinta di Snam a Istrana, in provincia di
Treviso.
Il progetto rappresenta una nuova tappa fondamentale
nell'adeguamento delle infrastrutture energetiche italiane
all'idrogeno: a oggi il 70% dei metanodotti della rete di
trasmissione gas di Snam è già costruito con tubi "Hydrogen ready"
per trasportare quantità crescenti di idrogeno miscelate con gas
naturale nell'ottica di contribuire al taglio di emissioni di CO2
del Paese. Applicando la percentuale del 10% di idrogeno al totale
del gas trasportato annualmente da Snam, se ne potrebbero immettere
ogni anno in rete 7 miliardi di metri cubi, un quantitativo
equivalente ai consumi annui di 3 milioni di famiglie e che
consentirebbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica di 5
milioni di tonnellate.
Snam è tra le prime società al mondo ad avere sperimentato
l'immissione di idrogeno in una rete di trasporto gas ad alta
pressione, prima al 5% e successivamente al 10%. La società è
impegnata anche a supportare la crescita della filiera italiana
attraverso lo sviluppo di tecnologie per favorirne l'impiego in
molteplici settori, dall'industria ai trasporti.
La "NovaLT" rappresenta nell'industria la prima famiglia di
turbine gas ad alte prestazioni di Baker Hughes commercializzata
"Hydrogen ready", in grado di bruciare blend di gas metano e
idrogeno, dal 5% fino al 100% di idrogeno.
La "NovaLT12" è l'ultima nata nella famiglia di turbine a gas
NovaLT di Baker Hughes che si rivolge alle applicazioni nella gamma
sotto i 20MW e che include già i modelli LT5 e LT16. Ideate per
adattarsi ad una serie di applicazioni industriali, dalla
cogenerazione al trasporto e compressione gas per gasdotti, fino
all'offshore, le turbine NovaLT sono il frutto di un intenso piano
di investimenti pluriennale dell'azienda (Programma Galileo),
sostenuto da Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione
Toscana. Tale programma è volto a sviluppare turbine di ultimissima
generazione per massimizzare il ritorno di investimento degli
operatori, grazie a bassi consumi, ampia flessibilità operativa,
intervalli di manutenzione estremamente lunghi, e tecnologia a
bassissime emissioni ottenuta con tecniche di additive
manufacturing.
La sperimentazione segue di pochi giorni il lancio della
Hydrogen Strategy della Commissione europea, in base alla quale
entro il 2030 l'Europa sarà in grado di produrre almeno 40 GW di
idrogeno da fonti rinnovabili ed entro il 2050 lo utilizzerà su
vasta scala in tutti i settori difficili da decarbonizzare in modo
alternativo. L'obiettivo della strategia è permettere lo sviluppo
dell'idrogeno come nuovo vettore energetico pulito per contribuire
al raggiungimento della neutralità climatica al 2050.
"Con questa nuova sperimentazione insieme a Baker Hughes -
commenta l'Amministratore Delegato di Snam Marco Alverà - facciamo
un ulteriore passo avanti nel percorso di adattamento della nostra
rete al trasporto di idrogeno. L'infrastruttura, come evidenziato
anche nella Hydrogen Strategy recentemente presentata dalla
Commissione europea, sarà un elemento abilitante dello sviluppo
dell'idrogeno pulito, che insieme all'elettricità rinnovabile sarà
un pilastro della lotta ai cambiamenti climatici e potrà
raggiungere il 20-25% del mix energetico globale al 2050. L'Italia,
grazie alle sue tecnologie, al suo sistema energetico e alla sua
posizione geografica, potrà giocare un ruolo da protagonista in
questa nuova sfida ambientale, che genererà anche opportunità di
sviluppo e occupazione".
"Il completamento di questo test rappresenta un passo importante
nella definizione dell'energia del futuro" ha commentato Lorenzo
Simonelli, Chairman e CEO di Baker Hughes. "La transizione
energetica in atto vedrà infatti sempre più la combinazione tra
vettori energetici diversi, e tra fonti fossili ed energie
rinnovabili. Come afferma anche l'International Energy Agency, la
tecnologia sarà un elemento abilitante critico per la transizione
energetica ed è proprio con questa che come Baker Hughes siamo al
fianco dei nostri partner, come Snam, in questo momento cruciale,
offrendo loro una tecnologia innovativa e scalabile, già pronta e
disponibile, ed in grado di bruciare fino al 100% di idrogeno con
ridotte emissioni. Tutto questo in linea con il nostro impegno a
diventare una zero emission company entro il 2050".
fch
(END) Dow Jones Newswires
July 20, 2020 06:19 ET (10:19 GMT)
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