Stellantis: L'Italia vuole le batterie del gruppo (MF)
11 Giugno 2021 - 8:17AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'Italia vuole la fabbrica di batterie di Stellantis. Nel piano
di rilancio presentato all'Unione europea il governo ha inserito
anche uno stanziamento di 600 milioni di euro per la costruzione di
una gigafactory. Stando a quanto riferito all'agenzia Reuters da
fonti governative, Roma vorrebbe coinvolgere nel progetto uno o più
attori privati in modo da superare il miliardo di investimenti. Per
storia, infrastrutture e legame industriale con il Paese la casa
nata dalla fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot è agli occhi
dell'esecutivo il candidato ideale per un partenariato
pubblico-privato che doterebbe il Paese di un'infrastruttura
strategica. Nei mesi scorsi, così, rappresentanti del governo hanno
incontrato più volte i manager di Stellantis e ad alcune riunioni
avrebbero partecipato anche esperti di Total, major con cui Psa ha
stretto la joint-venture Acc e costruito due fabbriche di batterie,
una in Francia e l'altra in Germania.
Il ceo Carlos Tavares, scrive MF, ha anticipato che dovrà
costruire alcune altre fabbriche di batterie in Europa per centrare
gli obiettivi di elettrificazione fissati al 2030 senza tuttavia
rivelare quali Paesi ne saranno sede. Nei piani del governo la
gigafactory italiana dovrebbe avere una capacità produttiva di
circa 37 GWh annui e occupare quantomeno 500 persone. Essendo già
sede del Battery Hub e Battery Hub, il polo di Mirafiori di Torino
pare il candidato più logico a ospitare la fabbrica di batterie di
Stellantis. Non è tuttavia da escludere che altri siti come Melfi o
Cassino possano esser vagliati alla luce della volontà del governo
di sviluppare il tessuto industriale del Mezzogiorno.
Resta però tutta da verificare la volontà di Stellantis di
entrare nel partenariato ed è difficile che la casa possa
sciogliere le riserve in tempi brevi. La collazione delle
gigafactory è infatti strettamente legata al piano industriale di
Stellantis, atteso entro la fine dell'anno. Oltre che
dall'effettiva disponibilità di fondi pubblici, quindi, la
decisione dipenderà dalle produzioni e dagli investimenti che il
gruppo destinerà all'Italia nel lungo termine, seguite con grande
attenzione dai sindacati e dal governo. Non a caso, il prossimo 15
giugno il ministero dello Sviluppo Economico ha convocato un
incontro con Stellantis e le organizzazioni sindacali alla presenza
anche del ministro del Lavoro. "Porteremo le nostre proposte per
salvaguardare l'occupazione e la produzione di auto e dei suoi
componenti e servizi in Italia nella transizione industriale verso
l'elettrico", ha sottolineato una nota della Fiom-Cgil.
Secondo la Fim-Cisl, è importante che «vengano fornite
rassicurazioni sulle decisioni in corso di valutazioone da parte
del gruppo, evitando smantellamenti e ridimensionamenti della
capacità produttiva installata nei sitit italiani.
Nel frattempo, dopo Volkswagen e Renault anche Peugeot e Citroen
sono finite sotto inchiesta in Francia per il Dieselgate. Il
tribunale di Parigi sta indagando per frode ai consumatori in
merito alla vendita in Francia di veicoli diesel Euro 5 tra il 2009
e il 2015. Il sospetto è che le due case abbiano utilizzato dei
software in grado di ridurre le emissioni soltanto nel corso dei
test d'omologazione. Peugeot dovrà pagare una cauzione di 10
milioni di euro (8 milioni per potenziali sanzioni e danni e 2
milioni a garanzia della rappresentanza della società in tribunale)
e fornire una garanzia bancaria di 30 milioni dedicata al
potenziale risarcimento dei danni, mentre per Citroen la cauzione
sarà di 8 milioni e la garanzia di 25 milioni.
red/cce
MF-DJ NEWS
1108:13 giu 2021
(END) Dow Jones Newswires
June 11, 2021 02:14 ET (06:14 GMT)
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