Tlc: Open Fiber all'esame Ue, ultima chance per rete unica (Sole)
17 Settembre 2021 - 9:00AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il nodo della rete unica arriverà presto al pettine. La via è
quella traversa del riassetto di Open Fiber, che dovrebbe essere
notificato all'Antitrust Ue nelle prossime settimane se si vuole
tenere il passo con la tabella di marcia, che prevede per novembre
il closing dell'operazione, con Cdp che salirà dal 50% al 60% del
capitale e Macquarie che rileverà il restante 40% subentrando a
Enel come partner finanziario nella società della fibra.
Lo scrive il Sole 24 Ore spiegando che a Bruxelles, subito dopo
Ferragosto, è stata inoltrata solo una prenotifica, senza che,
ufficialmente, ci siano stati ulteriori sviluppi. La prenotifica
serve a chiarire preliminarmente i dubbi, in modo da poter passare
il vaglio dell'Authority pro-concorrenza già in fase 1, cosa che
richiederebbe al massimo 30 giorni per arrivare al nullaosta. Cdp,
prossima a salire alla maggioranza assoluta di Open Fiber, è anche
azionista al 9,9% di Telecomn Italia, una partecipazione che può
essere considerata di natura finanziaria dal momento che si è
fermata sotto la soglia del 10% che segna lo spartiacque tra
società collegate o meno. Senonché nel board di Telecom - rinnovato
la primavera scorsa ricorrendo, per nominare dieci consiglieri su
15, al meccanismo della lista del cda - siede anche Giovanni Gorno
Tempini che è presidente della Cassa e della stessa Cdp equity,
ovvero del diretto azionista di Open Fiber.
Il punto è che in origine le due partecipazioni avrebbero dovuto
essere messe a fattor comune per dar vita alla cosiddetta "rete
unica", tramite l'integrazione tra l'infrastruttura dell'incumbent
e quella della sfidante, attraverso il memorandum of understanding
siglato l'ultimo giorno di agosto di un anno fa da Telecom e Cdp.
Il documento prospetta il conferimento della rete primaria di
Telecom in Fibercop, newco in partnership con il fondo di private
equity Usa Kkr, nella quale è stata poi effettivamente trasferita
la rete secondaria dell'incumbent. Ne sarebbe dovuta nascere una
nuova società della rete, da battezzare AccessCo, il tutto
finalizzato alla fusione con Open Fiber.
Ora, è immaginabile che prima di dare il via libra al riassetto
di Open Fiber, Bruxelles possa avere interesse a chiarire se si
tratta di un'operazione a sé stante oppure prodromica al progetto
di rete unica, concepito peraltro in tutt' altro contesto
governativo. Un progetto che prevede il controllo congiunto tra
Telecom e Cdp, ma anche la facoltà da parte della compagnia di
tirarsi indietro se, all'esito del processo, si trovasse a detenere
una quota inferiore al 50,1%, nell'impossibilità cioè di
consolidare la rete all'interno del gruppo. In questo caso,
precisava l'mou, "Tim potrà decidere, unilateralmente e senza
conseguenza alcuna, di non procedere nell'effettuazione
dell'operazione".
alu
fine
MF-DJ NEWS
1708:43 set 2021
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September 17, 2021 02:45 ET (06:45 GMT)
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