Il presidente della Federal Reserve di Dallas, Robert Kaplan, e il presidente della Fed di New York, William Dudley, hanno affermato che una qualsiasi revisione delle normative fiscali che dia la precedenza a tagli delle imposte in deficit, piuttosto che a migliorare l'efficienza del sistema, potrebbe portare a guadagni a breve termine e a sofferenze nel lungo periodo.

Entrambi i banchieri hanno ripetuto che vedono segnali positivi sul fronte economico, ma non si sono particolarmente sbilanciati in materia di politica monetaria.

"Siamo ancora lontani da una riforma fiscale", ha dichiarato Dudley, "ma se riuscissimo ad abbassare le tasse per le imprese" e contemporaneamente rendere il sistema più efficiente, "questo sarebbe senz'altro positivo per gli Stati Uniti".

Tuttavia, ha aggiunto Kaplan, "se si trattasse di uno stimolo di breve periodo, o basilarmente di un taglio delle imposte finanziato aumentando il deficit, ritengo che questo potrebbe essere dannoso" nel lungo periodo, rendendo il Paese "ancor più indebitato di prima".

Il presidente della Fed di New York si è trovato d'accordo con questo commento, aggiungendo che il debito sarebbe ancora più difficile da ripagare "a seguito dei futuri rialzi dei tassi d'interesse" da parte dell'autorità monetaria statunitense.

Sul fronte dell'inflazione, Dudley si è infine detto sorpreso dalla persistente debolezza dei dati, esprimendo tuttavia le sue aspettative positive per il futuro, mentre Kaplan ha affermato che per supportare un ulteriore aumento del costo del denaro da parte della Fed dovrà prima vedere segnali incoraggianti su una crescita potenziale dei prezzi al consumo.

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October 18, 2017 13:10 ET (17:10 GMT)

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