ORA Orange.

Da un francese, Vincent Bolloré, all'altro, Xavier Niel. Il mercato della telefonia italiana non riesce a prescindere dalla presenza di un player transalpino. Se il proprietario di Vivendi (che ha interessi anche nel mondo televisivo essendo azionista di Mediaset ) è stato sconfitto sul filo di lana nella battaglia per il controllo di Telecom, il proprietario di Iliad-Free si appresta a entrare in scena sul mercato italiano.

E se il ruolo di Bolloré, socio di spicco di Mediobanca (8%), era più politico e strategico, quello di Niel sarà strettamente commerciale e operativo, si legge su Milano Finanza. Inoltre, se l'arrivo di Vivendi sulla plancia di comando dell'ex monopolista di Stato non ha cambiato di molto gli equilibri di mercato, lo sbarco di Iliad sarà magari molto meno appariscente, ma potrebbe provocare uno sconquasso nel settore. Nel gennaio 2012, quando l'operatore Free Mobile debuttò Oltralpe come quarto operatore, con un'offerta mai vista prima (19,90 euro al mese, con telefonate illimitate verso numeri francesi e di altri 40 Paesi), in poche settimane strappò circa 560mila clienti ai tre big del mercato, ovvero Orange, Sfr e Bouygues Telecom.

L'escalation fu tale che nel 2015, dopo tre anni, Niel con più di 11 milioni di clienti diventò il terzo operatore nazionale. Del resto si presentò sul mercato con tariffe che erano dal 50 all'80% inferiori a quelle dei rivali. Oggi, gli utenti mobile di Free sono 13,7 milioni (a fronte dei 12,7 milioni del 2016 e degli 11,7 milioni dell'anno precedente), dei quali 8,2 milioni nel 4G su un totale abbonati di 20,2 milioni (+5,9% rispetto al 2016). E anche in Italia Iliad-Free partirà, curiosamente, come quarto competitor in un business che oggi vede prevalere in termini di quote di mercato Wind Tre (con il 31,2%), davanti a Tim (30,7%) e Vodafone (30,2%).

red/fch

(END) Dow Jones Newswires

May 07, 2018 02:25 ET (06:25 GMT)

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