B.Carige: cartolarizzazione da quasi 1 mld in porto entro fine anno (fonte)
12 Dicembre 2018 - 6:56PM
MF Dow Jones (Italiano)
Il Cda di Banca Carige ha preso alcune decisioni in merito alla
cartolarizzazione leggermente sotto al miliardo, per cui la banca
si avvale della Garanzia pubblica statale.
È quanto ha riferito una fonte a MF-Dowjones aggiungendo che
l'operazione si chiuderà, come da piani, entro l'anno e per
concludere l'iter manca ora soltanto l'emissione della garanzia
pubblica per cui occorrono i canonici tempi tecnici di
esecuzione.
Sotto la lente del board anche la vicenda legata alla cessione
della società di credito al consumo Creditis al fondo Chenavari
Investment Managers per cui si starebbe cercando una soluzione
stragiudiziale.
Il Cda ha poi esaminato anche la sconfitta della banca nella
causa contro Amissima, Apollo e gli ex vertici Cesare Castelbarco
Albani e Piero Montani. Su quest'ultimo punto il Board ha iniziato
a prendere in esame gli effetti dell'esito della causa, l'impatto
sull'istituto e le possibili strade da intraprendere, compreso un
eventuale ricorso.
Più nel dettaglio la banca nell'implementazione della Non
performing Exposure Strategy, all'interno del portafoglio totale di
crediti in sofferenza pari a 1,7 miliardi al 31 dicembre 2017,
aveva selezionato un importo (di poco inferiore al miliardo) da
cedere in forma di cartolarizzazione pubblica avvalendosi della
garanzia statale (Gacs) sul titolo senior. L'avvio dell'operazione
di cessione delle sofferenze era stato previsto nel secondo
trimestre 2018 e il perfezionamento, con relativo deconsolidamento
contabile e regolamentare, entro la fine dell'anno. Il mandato è in
mano all'a.d. Fabio Innocenzi.
All'attenzione del Cda, presieduto da Pietro Modiano, anche il
dossier Creditis, la controllata del credito al consumo che la
banca aveva deciso di cedere al fondo Chenavari. A dicembre 2017
era stato firmato un accordo vincolante con il fondo britannico per
vendere l'80% per un corrispettivo di 80,1 milioni di euro ma
l'operazione non è stata chiusa. La banca starebbe cercando di
svincolarsi dal contratto che, peraltro, prevede alcune clausole
rescissorie. Per l'istituto guidato da Innocenzi le condizioni per
recedere da tale contratto sarebbero mature mentre per il fondo non
si sarebbero verificate le circostanze adeguate. Fatto sta che
dalle divergenze negoziali i due contraenti sono passati alle vie
legali col fondo che ha intrapreso un'iniziativa per chiedere
l'esecuzione del contratto. L'intesa non prevede penali per il non
avveramento del closing (ma solo per il mancato soddisfacimento
delle condizioni). Va notato che Carige non ha più urgenti
necessità di fare cassa, almeno non dopo che l'assemblea del Fondo
Interbancario di Tutela dei Depositi ha approvato la sottoscrizione
di parte del bond. Inoltre, da Creditis, nei primi nove mesi del
2018 sono arrivati utili per quasi 14 milioni di euro. Proprio su
Creditis il Cda starebbe cercando una soluzione stragiudiziale che
potrebbe trovare d'accordo entrambe le parti.
Ora che Il Tribunale di Genova ha assolto l'ex presidente
Castelbarco Albani, l'ex a.d. Montani oltre ad Apollo e Amissima
dall'accusa di malversazioni nell'operazione di cessione delle due
compagnie assicurative dalla banca genovese al fondo, il Cda ha
iniziato a esaminare il dispositivo della sentenza, l'impatto
economico che questa sentenza avrà sulla banca e, successivamente,
deciderà come agire. Soltanto con un quadro esaustivo della
situazione la banca potrà valutare la portata di un eventuale
ricorso.
cce
(END) Dow Jones Newswires
December 12, 2018 12:41 ET (17:41 GMT)
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