Alitalia: c'è il sì di Delta, partirà con 10% (Mess)
18 Marzo 2019 - 8:43AM
MF Dow Jones (Italiano)
Delta Airlines sale a bordo della Nuova Alitalia con una quota
iniziale minima del 10%, pari a quella detenuta in Air France Klm,
destinata a raddoppiare prima del termine del piano di quattro
anni.
Lo scrive Il Messaggero aggiungendo che al termine di un
negoziato impegnativo ed estenuante con Ed Bastian, a.d. di Delta,
Gianfranco Battisti (a.d. di Ferrovie) rientra a Roma, assieme a
uno dei commissari (Stefano Paleari) che lo ha accompagnato nel
week end ad Atlanta, con un risultato positivo perché si realizza
una delle principali condizioni poste dal cda di Fs per portare a
termine l'acquisizione: la presenza di un partner industriale,
anche se non con una significativa partecipazione, come era scritto
nell'offerta vincolante del 31 ottobre consegnata ai commissari
blindata da una garanzia bancaria di Unicredit di 17,5 milioni a
conferma degli impegni assunti.
La partecipazione bassa del socio industriale costringe Ferrovie
a dover alzare l'apporto di partenza al 40% rispetto all'originario
30%. Alitalia dunque può ripartire per la sesta volta almeno,
scongiurando il rischio di doversi mettere nelle mani di Lufthansa
con tutto quello che ne potrebbe comportare in termini di strategie
e di sacrifici sociali, visto il draconiano piano di
ristrutturazione che la compagnia tedesca ha più volte
annunciato.
Eppure non è stato facile assicurarsi la presenza della
compagnia americana. Secondo consulenti coinvolti nel dossier,
aggiornati da Battisti, la discussione con Bastian si sarebbe
focalizzata sulle quote della nuova compagine, sui soci, la
governance, mentre la definizione degli aspetti industriali del
piano sarebbe più lineare, anche se da rifinire nelle prossime
settimane. Delta aiuterà Alitalia a sviluppare nuove rotte verso
gli Stati Uniti, essendo il partner-pivot della joint venture
transatlantica che regola i voli dall'Europa verso gli Usa per
Delta, Air France KLM, Alitalia.
Ad Alitalia serve soprattutto il network intercontinentale
perché traina di più la crescita, come dimostra l'incremento del
2,7% dei passeggeri sulle rotte intercontinentali con un aumento
dei ricavi dell'1,2%. La compagnia italiana ha una flotta che per
25 aeromobili su 118 sono per il lungo raggio e il resto copre il
medio e corto raggio. Sarebbe necessario quindi acquistare Boeing
777 o Airbus 330.
Nella nuova Alitalia, dopo il 50% sottoscritto da Fs e Delta,
dovrebbe esserci un 15% del Mef mediante la conversione del
prestito ponte. Poi Battisti avrebbe ottenuto dal Tesoro la
disponibilità di Fincantieri a coprire un 10-15%. Resta ancora
inevaso un 20% circa che sempre il governo dovrà ripartire presso
alcune partecipate dirette o indirette come Quattro R, il fondo che
ha come sponsor Cdp ma anche Poste Vita per conto della quale
potrebbe intervenire, Fintecna, Leonardo spa.
Ma al di là delle ripartizioni azionarie, molto si giocherà
sulla volontà di Delta di far crescere la Nuova Alitalia nei voli
di lungo raggio, che è quanto richiesto da sempre dai sindacati.
L'aspetto che sarebbe rimasto aperto durante la no-stop di colloqui
in Georgia, riguarda l'ammontare dell'investimento. La nuova
Alitalia, prosegue il giornale, potrebbe partire con un fabbisogno
di capitale di 750 milioni o 1 miliardo. La decisione dipende dagli
altri partner da coinvolgere e dalla disponibilità delle banche
(italiane ed americane) a coprire la differenza con un
prestito-ponte da 400 milioni. Questa soluzione sarebbe stata
imbastita dai due advisor finanziari (Mediobanca per Fs e Credit
Suisse per Delta). Dai primi timidi sondaggi fatti su alcuni
istituti, non sarebbe stato riscontrato grande interesse visto che
sono ancora pendenti per molti altri anni i rimborsi di debiti
delle gestioni precedenti, tutte svalutate a zero.
Piuttosto Bastian sarebbe stato chiaro con Battisti. Delta entra
nella nuova compagine con una piccola quota e, se la società farà
profitti, è pronta a raddoppiare l'investimento. Un'operazione sul
modello di AeroMéxico, dove Delta anni fa è entrata con il 19% e
dopo quattro anni, è salita al 49%. Battisti e Bastian hanno
raggiunto l'accordo politico che adesso dovrà essere definito dai
rispettivi uomini e dagli advisor. Ci sarebbe già un appuntamento
in conference call. Il piano slitterà quasi certamente di alcune
settimane rispetto al 31 marzo. Nello schema di accordo raggiunto
ad Atlanta non c'è Easyjet ed è difficile che la low cost possa
rientrare.
vs
(END) Dow Jones Newswires
March 18, 2019 03:28 ET (07:28 GMT)
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