Wall Street prosegue la seduta sulla parità, con gli investitori che attendono chiarezza sull'andamento delle trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina dopo le positive dichiarazioni e indiscrezioni dei giorni scorsi, che hanno spinto il mercato sui record storici.

Il Dow Jones rimane pressochè invariato, così come l'S&P 500, mentre il Nasdaq Composite perdo lo 0,36%.

Sul fronte monetario, dopo i tre tagli dei tassi d'interesse effettuati dalla Federal Reserve negli ultimi mesi "la politica monetaria negli Stati Uniti è moderatamente accomodante". Lo ha detto il presidente della Federal Reserve di Chicago, Charles Evans, in un discorso a New York. Il funzionario ha votato a favore della riduzione del costo del denaro in tutte e tre le occasioni.

Nelle sue osservazioni, Evans ha ancora una volta affermato che la simmetria dell'obiettivo di inflazione del 2% della Fed significa che "poichè la banca centrale non è riuscita a raggiungere il suo obiettivo per molto tempo, sarebbe accettabile consentire all'inflazione di salire al 2,5%", anche se ha riconosciuto come questa visione preoccupi molti osservatori "della vecchia scuola".

Tornando alla questione commerciale, la firma dell'accordo di 'Fase 1' tra Cina e Usa, attesa entro metá dicembre, potrebbe portare alla rimozione di alcune tariffe doganali e in senso piú complessivo a una tregua nel conflitto che sta arginando la crescita globale da quasi un anno.

L'ottimismo sulla capacitá di Cina e Stati Uniti di arrivare alla firma di un accordo commerciale parziale "è aumentata nelle ultime settimane", affermano gli economisti di Commerzbank, secondo cui alcuni ostacoli restano tuttavia presenti. La Cina "vuole ancora avere degli impegni fermi da parte degli Stati Uniti sulla rimozione di alcune tariffe doganali" e sebbene un accordo "sia probabile nelle prossime settimane, un risultato positivo non è ancora del tutto garantito". Inoltre, proseguono da Commerzbank, "il problema chiave dal punto di vista degli Stati Uniti è come implementare un meccanismo d'applicazione che assicuri che la Cina onori i suoi impegni".

Inoltre, secondo l'ex segretario al Tesoro americano, Larry Summers, "è ridicolo pensare che la firma di questa intesa porterá a una sorta di Nirvana dell'economia. Ci sono problemi piú profondi e complessi che tengono a freno la crescita globale".

Sul fronte macro, nel terzo trimestre 2019 l'indice di produttivitá dei settori non agricoli dell'economia americana ha registrato una flessione, su base congiunturale, dello 0,3%. Il dato è nettamente inferiore a quanto atteso dal consenso degli economisti, che stimavano un aumento dell'1% t/t.

Si tratta del primo calo trimestrale dal 2015, mentre l'aumento su base tendenziale è stato dell'1,4%. Il costo unitario del lavoro è invece salito del 3,6% t/t, piú delle attese a +2,7% t/t.

Il cambio euro/usd tratta a 1,1076. Sull'obbligazionario invece, il rendimento del Treasury decennale tratta all'1,843%, quello biennale invece è all'1,621%.

frc

 

(END) Dow Jones Newswires

November 06, 2019 11:22 ET (16:22 GMT)

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