L'Arabia Saudita sta silenziosamente cercando di ricurcire i rapporti con l'Iran e con gli altri rivali della regione, mentre gli allarmi sui rischi che un potenziale conflitto causerebbe alla sua economia, che si basa interamente sulla produzione di petrolio, nutriti dai funzionari del Regno crescono sempre di più.

Il nuovo interesse di Riyad per migliorare le relazioni con i nemici regionali arriva mentre i funzionari sauditi cominciano a mettere in dubbio il sostegno degli dagli Stati Uniti e di altri alleati. I calcoli del Regno sono cambiati dopo che un missile da crociera e l'attacco di alcuni droni, per cui Teheran è stata incolpata, hanno temporaneamente disabilitato gran parte della produzione nazionale di greggio all'inizio di quest'anno. Washington non ha reagito alle provocazioni dell'Iran dopo l'attacco, ma ha inviato delle truppe per rafforzare le difese saudite.

"L'attacco del 14 settembre ha cambiato il gioco", ha detto un funzionario saudita.

I rappresentanti dell'Arabia Saudita e dell'Iran hanno dialogato in maniera diretta negli ultimi mesi e hanno comunicato anche attraverso intermediari in Oman, Kuwait e Pakistan. L'obiettivo principale delle comunicazioni, affermano i funzionari occidentali, è quello di allentare le tensioni tra Arabia Saudita e Iran.

Secondo l'ambasciatore iraniano a Parigi, Bahram Ghasemi, e altri funzionari, Teheran ha offerto un piano di pace ai sauditi, che prevede un impegno reciproco di non aggressione e cooperazione, volto a garantire le esportazioni di petrolio a seguito di una serie di attacchi di petroliere.

L'esplosione di alcune mine hanno colpito le petroliere saudite, emiratine e giapponesi quest'estate vicino allo stretto strategico di Hormuz. Quegli attacchi, che gli Usa attribuiscono all'Iran, sono stati seguiti da esplosioni a ottobre contro una cisterna iraniana e le accuse di Teheran ricadono su un Governo straniero, il cui nome non è stato menzionato. Gli incidenti hanno aumentato i costi di spedizione e costretto gli acquirenti di petrolio a ritardare i carichi.

Riyadh ha anche tenuto dei colloqui segreti con i ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran, contro cui ha combattuto per anni in Yemen, secondo i funzionari arabi e statunitensi. Il conflitto ha creato quella che le Nazioni Unite hanno descritto come la peggiore crisi umanitaria del mondo. Le due parti hanno ora a disposizione una linea diretta nel tentativo di ridurre al minimo i potenziali scontri, ha affermato un funzionario occidentale.

Le forze Houthi hanno dato un impulso ai colloqui a settembre con la proposta per un cessate il fuoco unilaterale. I sauditi hanno reagito con un parziale cessate il fuoco.

"L'Iran non vuole il proseguimento delle tensioni. Stiamo cercando la pace", ha dichiarato Ghasemi in un'intervista del 30 ottobre.

Il supporto delle principali capitali mondiali, in particolare quello di Washington, per l'Arabia Saudita si è eroso, e i legislatori statunitensi di entrambe le parti vogliono che Riyad ponga fine alla guerra in Yemen e che si arrivi a individuare le persone responsabili dell'uccisione dello scrittore saudita Jamal Khashoggi.

Riyad sta affrontando nuove domande da parte dei membri del Congresso Usa sulla sua affidabilità come alleato dopo che un membro dell'aeronautica militare saudita ha ucciso la scorsa settimana tre marinai americani in una base militare della Florida.

L'offerta pubblica iniziale di Saudi Aramco è un catalizzatore di raccolta fondi per lanciare progetti immobiliari, turistici e tecnologici nel Regno. Ma a seguito dell'attacco di settembre, sono aumentate le preoccupazioni per la sicurezza delle proprietà di Aramco.

Un secondo funzionario saudita ha dichiarato che il Regno è stato costretto a impegnarsi con l'Iran in vista alla quotazione di Aramco. L'offerta pubblica iniziale del gigante del petrolio è stata valutata la scorsa settimana a 1,7 mille miliardi di dollari. Ieri i titoli di Aramco sono saliti, raggiungendo in poco tempo l'obiettivo di valutazione del Principe saudita Mohammed di 2 mille miliardi di dollari, prima di concludere la giornata di contrattazione a un passo da quel segno.

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December 13, 2019 13:28 ET (18:28 GMT)

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