Cdp si attrezza con un comitato nomine per articolare la governance rispetto alle migliori best practice di società evolute. Oggi, scrive Il Messaggero, il cda ha un ordine del giorno dominato da finanziamenti e dovrebbe esaminare un'informativa sulla costituzione di un comitato endoconsiliare, di cui aveva fatto cenno il presidente Giovanni Gorno Tempini in coda al precedente board (26 novembre), durante il quale sono state varate le designazioni in Sace, Fintecna, Simest,

Fii.

Sembra che Gorno abbia già messo al corrente Tesoro e fondazioni, che sono i due azionisti di Cassa, dell'intenzione di arricchire la governance con una struttura che però rischia di collidere con la politica. Come è prassi consolidata da anni, infatti, sulle poltrone delle grandi partecipate pubbliche, i partiti di maggioranza hanno sempre avuto l'ultima parola. In più questo governo giallorosso finora ha potuto cimentarsi in una sola occasione per co-gestire le nomine: tre settimane fa su Sace e le altre dove almeno sette indicazioni sarebbero targate M5S-Pd.

Nella riunione odierna non ci sarà una delibera ma si farà il punto sulla proposta riguardante anche il regolamento che disciplinerà i lavori del comitato e la composizione. Oltre alle indicazioni sulle controllate

(Sace, Simest, Cdp Immobiliare, Fii), il nuovo organismo dovrebbe occuparsi di tre grandi quotate: Fincantieri di cui Cdp ha il 71,64%, Snam (31,04%) e Terna (29,85%). Ma solo su quest'ultima la decisione è a breve: presidente Catia Bastioli e a.d. Luigi Ferraris scadono nella primavera 2020. Per Fincantieri e Snam, la competenza sulle nomine da parte di Cassa dovrebbe scattare con il bilancio 2022. Il gruppo leader della cantieristica italiana, a fine giugno, ha scelto Giampiero Massolo alla presidenza e Giuseppe Bono al timone. Così come in Snam sono stati scelti in primavera Luca Dal Fabbro presidente e Marco Alverà amministratore delegato.

Restano fuori dall'orbita Cdp altre partecipate di rilievo come Poste I. dove Cassa depositi detiene il 35%, ed Eni di cui possiede il 25,76%. Da rilevare che il cane a sei zampe è una delle grandi partecipate pubbliche che dovrà rinnovare i vertici nella primavera del prossimo anno, assieme a Enel, Leonardo, Poste, Enav, Rfi, Trenitalia, Consip.

pev

 

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December 18, 2019 02:35 ET (07:35 GMT)

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