Eni: Erdogan lancia sfida in Libia (MF)
17 Gennaio 2020 - 8:26AM
MF Dow Jones (Italiano)
l presidente turco Recep Tayyip Erdogan accelera sulla Libia: la
Turchia sta inviando lì le sue truppe "per garantire che il
legittimo governo libico rimanga in carica e per favorire la
stabilità", ha dichiarato riferendo al governo sui risultati
ottenuti nel 2019 e sugli obiettivi per il 2020. Come se non
bastasse, Erdogan ha annunciato che quest'anno la Turchia avvierà
«attività di esplorazione e perforazione» nel Mediterraneo nelle
zone inquadrate dall'accordo sulla demarcazione dei confini
marittimi con la Libia, sottolineando che "la nave Oruc Reis
effettuerà inizialmente un'esplorazione sismica".
Lo scorso novembre, si legge su MF, Erdogan ha firmato con il
governo di accordo nazionale di Tripoli, guidato da Fayez al
Sarraj, un'intesa che delimita i confini marittimi dei due Paesi in
modo da creare un'area economica esclusiva in comune, che si
protende senza soluzione di continuità dalle coste turche a quelle
libiche, per sfruttare le risorse minerarie sottomarine e dividendo
in due il Mediterraneo. Questa intesa è contestata da Grecia,
Egitto e Unione Europea. La Turchia vuole controllare le aree di
sfruttamento petrolifero attorno alla sua area occupata nell'isola
di Cipro (occupazione considerata illegittima dal diritto
internazionale) e soprattutto impedire la posa del futuro gasdotto
EastMed che partirebbe dal giacimento rinvenuto al largo di Israele
per approdare in Puglia. La Turchia vuole bloccarlo per sfruttare i
giacimenti sotto la propria giurisdizione. L'EastMed è guardato con
grande attenzione dall' Eni perché potrebbe trasportare il gas
trovato dal colosso dell'energia italiano nel giacimento egiziano
Zohr, che con i suoi 850 miliardi di metri cubi è il più grande
ritrovamento di sempre nel Mediterraneo. Ankara sostiene che le
concessioni rilasciate dal governo cipriota di Nicosia
(riconosciuto dalla comunità internazionale) alle compagnie
petrolifere occidentali, tra cui Eni, non sono legittime perché non
tengono conto degli interessi turco-ciprioti. Interessi che Erdogan
non difende solo a parole: nel febbraio 2018 una nave da guerra
turca ha bloccato la Saipem 12000 noleggiata dall' Eni mentre si
spostava in acque cipriote da un'area esplorativa all'altra. E lo
scorso ottobre la Turchia ha inviato la Yavuz a cercare gas e
petrolio in un'area in concessione a Eni e Total.
red/lab
(END) Dow Jones Newswires
January 17, 2020 02:11 ET (07:11 GMT)
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