Concessioni: Conte apre ad Autostrade (MF)
21 Febbraio 2020 - 8:35AM
MF Dow Jones (Italiano)
Arriva inaspettata la prima apertura ufficiale del governo ad
Autostrade. E arriva direttamente dal premier Giuseppe Conte che
ieri rispondendo alle domande dei cronisti sulla possibile revoca
della concessione ha detto che il governo va avanti con la
procedura ma che sarebbe doveroso esaminare eventuali offerte da
parte di Aspi.
Anche se il primo ministro rifiuta le ricostruzioni che
vedrebbero Palazzo Chigi e ministeri competenti avanzare proposte
alla società come alternativa alla caducazione del contratto. «Se
dovesse arrivare una proposta transattiva da Aspi il governo avrà
il dovere di valutarla. Se permettesse di tutelare l'interesse
pubblico ancora più efficacemente della revoca stessa, avremmo il
dovere di considerarla». Ed è questo, secondo quanto risulta a
MF-Milano Finanza, il filo rosso che si tesse da mesi come
alternativa alla soluzione più estrema, che permetterebbe di creare
l'immagine di un governo vincitore nonostante la sostanziale marcia
indietro sulla revoca.
Il che potrebbe avvenire con un sostanziale disimpegno della
famiglia Benetton dalla concessionaria e il contemporaneo ingresso
di un soggetto pubblico come Cassa Depositi e Prestiti, che
consentirebbe la narrazione per la quale lo Stato si
riapproprierebbe di un'infrastruttura strategica per il Paese.
Tuttavia al momento a essere più attivo sul dossier di un possibile
ingresso nel capitale di Autostrade sarebbe invece una partecipata
di Cdp (14%), ovvero F2i. Il fondo avrebbe già individuato gli
advisor per la possibile operazione: Mediobanca, Banca Imi, Goldman
Sachs e Jp Morgan. Difficile comunque che l'esecutivo possa
accontentarsi di un eventuale ingresso del fondo infrastrutturale
per considerare chiusa la partita. Ma la soluzione, secondo
indiscrezioni, potrebbe passare per un coinvolgimento di entrambi
gli attori: Cassa ed F2i.
Ad ogni modo lo scoglio maggiore da superare non sembrerebbe
essere tanto quello dell'azionariato, visto che Atlantia ha dato al
sua disponibilità a scendere sotto la maggioranza della
controllata, bensì quello della revisione delle tariffe. Il governo
sarebbe infatti intransigente sul punto e non disposto ad accettare
soluzioni diverse dall'applicazione del nuovo metodo di calcolo dei
pedaggi elaborato dall'Autorità dei Trasporti che, per altro in
base al Milleproroghe, dovrà essere adottato entro il prossimo
luglio da tutte le concessionarie con i piani economico-finanziari
da rinnovare. Questo perché la traslazione senza modifiche del
nuovo meccanismo su Autostrade implicherebbe il taglio secco del 5%
ai livelli tariffari attuali e poi una semplice adeguamento annuo
all'inflazione. Troppo secondo la controparte, che finora sul punto
si è dimostrata infatti molto rigida. La rottura insomma si rischia
soprattutto su questo fronte.
(END) Dow Jones Newswires
February 21, 2020 02:20 ET (07:20 GMT)
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