Il vertice tecnico di ieri tra le prime linee di Autostrade per l'Italia e il ministero della Infrastrutture ha imposto alla compagnia una valutazione su un'eventuale nuova proposta da fare al governo su tariffe e investimenti. Per oggi, scrive Il Sole 24 ore, è in programma un nuovo consiglio di amministrazione della società che dovrà decidere se dare mandato al management di stilare un'offerta differente rispetto a quella già sottoposta al governo. Proposta che, in caso, dovrà raccogliere quelle che sono le richieste dell'esecutivo in termini di impegno sul fronte della riduzione dei pedaggi, degli interventi sulla rete e della compensazione.

In virtù di questo è stato aggiornato ad oggi anche il board di Atlantia che si è tenuto ieri e che, tra le altre cose, ha sostanzialmente valutato di proporre a Roma un nuovo schema per il riassetto del capitale di Aspi. Schema che, se venisse accettato, modificherebbe sensibilmente il profilo patrimoniale della compagnia e potrebbe dare ad Autostrade nuovo materiale su cui riflettere in termini di tariffe e investimenti.

Diversamente andrà trovato un equilibrio diverso ma il tempo stringe e l'attuale profilo finanziario della società lascia poco margine di manovra. A valle del decreto Milleproroghe, come è noto, il giudizio sul merito di credito di Aspi è stato declassato a spazzatura. Non solo, la società ha un debito superiore ai 10 miliardi a fronte di una valutazione complessiva dell'asset, stando alle modifiche normative introdotte dal governo, di 7 miliardi.

Questo pone Autostrade in una situazione finanziaria particolarmente delicata. Di qui la necessità di trovare un equilibrio tra pedaggi e impegni sulla rete. In quest'ottica, si è sempre ragionato di un possibile taglio alla tariffa vicino al 5% ma ora l'esecutivo chiederebbe uno sforzo ulteriore. Si vedrà cosa deciderà oggi il cda di Autostrade. Intanto resta agli atti quanto già messo sul piatto finora. Oltre ad aver dato vita a un profondo e radicale cambiamento del suo management e di tutti i suoi processi aziendali, la società entro il 2023 investirà 2 miliardi di euro in spese di manutenzione e cura della rete, di cui 550 milioni di euro nel solo 2020.

Ad oggi sono inoltre attivi oltre 300 cantieri di manutenzione sulla rete nazionale. Attività che sono state rese possibili grazie al finanziamento di 900 milioni di euro messo a disposizione da Atlantia.

Del programma di investimenti di 14,5 miliardi di euro, Aspi ha definito e presentato al Mit progetti di sviluppo della rete immediatamente esecutivi per 7,4 miliardi di euro (tra cui la Gronda di Genova, che necessita semplicemente dello sblocco del progetto esecutivo). Insomma sulla carta la compagnia ha messo sul piatto un proprio piano di interventi che ora, tuttavia, dovrà ridefinire nel caso in cui decidesse di fare degli ulteriori tagli ai pedaggi.

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(END) Dow Jones Newswires

July 10, 2020 02:16 ET (06:16 GMT)

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