Acqua: per edilizia agire su crisi idrica è necessità ambientale e sociale (Gbc Italia)
23 Marzo 2023 - 11:56AM
MF Dow Jones (Italiano)
I cambiamenti climatici insieme con la crescente urbanizzazione
avvenuta dalla metà del XX secolo hanno determinato un'importante
alterazione del naturale bilancio idrologico a diverse scale
territoriali, esacerbando l'insicurezza idrica, la sostenibilità
degli ecosistemi e la relativa capacità di preservarsi nel medio e
lungo periodo. Questo comporta l'urgente necessità di porre al
centro dell'attenzione globale il tema della gestione dell'acqua,
anche per quanto pertiene il settore del costruito, al fine di
individuare nuovi ed innovativi approcci e metodologie di utilizzo
e governo di questa risorsa. Il tutto in ottemperanza anche con gli
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile individuati dalle Nazioni Unite e
sanciti dall'Agenda 2030.
È quanto emerge dal Position Paper "Gestione efficiente
dell'acqua: dall'edificio alla città", presentato ieri da Green
Building Council Italia nella hall del Vetra Building di
Milano.
"Stiamo vivendo la peggior crisi idrica degli ultimi secoli: è
questo uno dei più critici lasciti del cambiamento climatico che
sta affliggendo il nostro Pianeta. Tra le tante crisi che ci
troviamo ad affrontare in questo presente, la carenza idrica
rischia di divenire un fenomeno sempre più strutturale,
determinando nuovi scenari a livello geografico", ha affermato
Marco Mari, Presidente del Gbc Italia, sottolineando che "per la
filiera edilizia e immobiliare, considerare ed agire anche sul tema
idrico, al pari degli ulteriori impatti energetici e ambientali non
è solo un'urgenza alla quale non possiamo sottrarci, ma è una
necessità ambientale, sociale oltre che economica".
La transizione verso la sostenibilità e la circolarità urbana è
indispensabile per il futuro sviluppo del nostro Pianeta e trova
nell'acqua un elemento strutturale. Attingere alle risorse idriche
e utilizzarle in modo sostenibile, conservandole quantitativamente
e qualitativamente è, però, un obiettivo su cui c'è ancora molto da
fare, afferma il position paper, soprattutto all'interno degli
scenari urbani, resi complessi dall'accumularsi di differenti
fattori portatori di criticità, tra cui: l'elevato numero degli
stakeholders coinvolti, la complessa stratificazione di livelli di
competenza e autorità in materia e i livelli assolutamente non
sostenibili raggiunti dai consumi medi al giorno per usi
civili.
Un problema che non sembra vedere miglioramento, date le attuali
proiezioni future, secondo le quali entro il 2050 due terzi della
popolazione vivrà in contesti urbani, e che qualora mantenessero un
sistema cosiddetto "lineare", consumerebbero oltre il 75% delle
risorse naturali, produrrebbero oltre il 50% dei rifiuti globali ed
emetterebbero tra il 60 e l'80% dei gas serra.
"La gestione dell'acqua nelle città è resa sempre più complessa
dal continuo incremento delle superfici urbanizzate e dal
cambiamento climatico che porta a un incremento sia di eventi
meteorici estremi sia della durata dei periodi siccitosi", spiega
Marco Maglionico, Professore dell'Università di Bologna e
coordinatore del Gruppo di Lavoro sull'efficienza idrica di Gbc
Italia, che prosegue: "tutto questo, come descritto nel Position
Paper, può essere affrontato attraverso i principi di circolarità
dell'acqua e grazie a tecnologie verdi che rendono le aree urbane
sostenibili e resilienti".
Secondo il position paper, rimane quindi necessario agire
secondo una visione integrata e realizzare interventi volti a
migliorare la gestione della risorsa idrica negli spazi urbani,
definendo una serie di possibili strumenti, metodologie e
comportamenti capaci di portare a una riduzione della domanda
d'acqua, da cui derivano una riduzione dei consumi energetici e
dell'impatto ambientale dell'intera filiera edilizia ed
immobiliare.
"E' sotto gli occhi di tutti, stiamo vivendo un elevatissimo
livello di stress idrico: anche in Italia l'acqua non può, ormai,
più ritenersi una risorsa certa o scontata", commenta Fabrizio
Capaccioli, Vicepresidente del Green Building Council Italia. "La
costante assenza di precipitazioni, unita al graduale aumento delle
temperature e alle problematiche infrastrutturali tipiche del
nostro Paese, hanno portato situazioni di difficoltà, per una
percentuale di popolazione che oscilla tra il 6% e il 15%,
costretta ormai a vivere in contesti di siccità severa o estrema.
Qualche ora fa è stato pubblicato il rapporto dell'IPpcc - Gruppo
intergovernativo sul cambiamento climatico, il quale nel 2018,
aveva evidenziato la portata senza precedenti della sfida richiesta
per mantenere il riscaldamento a 1,5°C. Cinque anni dopo, questa
sfida è diventata ancora più grande. Con il lavoro che presentiamo
oggi, vogliamo mettere l'accento su quanto si possa concretamente
fare grazie ai protocolli di sostenibilità energetico-ambientali,
per proporre una visione su come migliorare il ciclo idrico su
scala di edificio ed urbana. Negli ultimi decenni si è assistito ad
un aumento dell'uso delle risorse idriche rinnovabili, con un
incremento del 6% ogni 10 anni, ma le condizioni climatiche stanno
mettendo a dura prova l'approvvigionamento idrico e la sua qualità.
Invertire questa tendenza è possibile - conclude Capaccioli - ed il
Position Paper di oggi, lo dimostra".
zag
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March 23, 2023 06:41 ET (10:41 GMT)
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