Caro Amico Ti Scrivo

- Modificato il 01/1/2017 23:46
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009

...così mi distraggo un po' e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.

 


La frase, come tutti sanno, è di una canzone di Dalla; la foto è di Roberto Copeta ed è giusto che si sappia.





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726 Commenti
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81 di 726 - 02/1/2013 00:03
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Ogni giorno che passa è uno in meno nella speranza di vita della serpe. Son soddisfazioni.
82 di 726 - Modificato il 02/1/2013 10:00
protomega N° messaggi: 23994 - Iscritto da: 02/3/2007



83 di 726 - Modificato il 02/1/2013 10:01
protomega N° messaggi: 23994 - Iscritto da: 02/3/2007
Quotando: remolcador

Non è stato per me un Capodanno particolarmente festoso. Nessun veglione di San Silvestro, anzi mi sono coricato molto presto, poco dopo aver messo a letto i miei vecchi, nel pomeriggio, che erano stanchi e hanno tirato dritto fino al mattino.

te set un brav'umett
84 di 726 - 02/1/2013 10:56
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
Ciao Remo, scusami ma ho l'impressione che anche chi ti scrive possa inconsapevolmente commettere qualche errore e darti in tal modo una errata impressione. Lo dico per me ma potrebbe riguardare altri che hanno nel pc un indirizzo obsoleto e non lo sanno. Per caso Timbuctu non funziona più? Se così fosse rinnovo qui gli auguri anche se mi spiace ti arrivino in ritardo. Buon anno
85 di 726 - Modificato il 02/1/2013 11:41
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
C'è un posto (Timbuctù) dove la posta va più a rilento che in Italia, ma per quanto comprensibile, Lella, il ritardo è tutto mio (e aggiungo imperdonabile). Ti ho risposto solo ieri. Controlla e fammi sapere.
86 di 726 - 02/1/2013 11:47
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Proto, anche tu sei un brau fioeu, però sei anche un gran pasticcione e fai dei 'quote' allucinanti. La sintassi html è spietata e non ammette il più piccolo errore.
87 di 726 - 02/1/2013 11:54
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Ora, se il duca, che non sa fare due più due neanche con la calcolatrice, ha preso il suo bel diplomino da ragiunatt, tu che sei un ragazzo volenteroso bisogna che impari la tecnica del 'quote'.
Non importa se lui si è arrangiato con un calibro 18 nascosto in mezzo alle mutande. Tu tira fuori il tuo micrometro e comincia a misurare. Millimetro dopo millimetro anche le tartarughe fanno dei chilometri.
88 di 726 - 02/1/2013 12:18
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Si può 'quotare' manualmente qualunque cosa, vera o falsa, racchiudendo la citazione voluta tra due comandi, entrambi tra parentesi quadre [mi raccomando!].

Quello iniziale si scrive così: quote=ilnickchepareate
Quello finale si scrive così: /quote
Ho omesso le parentesi quadre, altrimenti è un macello, ma tu non dimenticarle, e non fare casino con le maiuscole, perché i comandi si devono scrivere in minuscolo.

Fai gli esercizi sul tuo quaderno, dopo t'interrogo.
89 di 726 - Modificato il 02/1/2013 12:40
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Al duca vorrei dire che, se facciamo a chi è peggio, la sua è una battaglia persa e a me, per citare una simpatica réclame, non piace vincere facile.
Io il diplomino di maestrina dalla penna rossa l'ho preso con lo stesso ritardo (da privatista, però, e studiando in tutto tre giorni e tre notti).
Una preparazione miserevole, ne convengo. Naturalmente mi sono aiutato come potevo, ma nel momento decisivo non ho dovuto tirar fuori il calibro.
È bastato qualche sorriso disarmante al momento giusto, un paio di occhiate malinconiche, un po' di lingua sciolta. La giovinezza fa miracoli, a volte.
90 di 726 - Modificato il 02/1/2013 13:26
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
La verità, caro mini-duca a cui scrivo anche se non siamo e non saremo mai amici, è che tu e io siamo due disadattati (io forse più di te, ma non è una gara e non importa). Non conta l'elenco delle pubblicazioni in vita o postume. Tu non sarai mai d'Annunzio (neanche con la minuscola, come si firmava lui) o Pirandello e io non sarò mai Eugenio Montale. Non guiderai alcun manipolo di arditi alla conquista di Fiume o, si parva licet, Botticino; nessuno di noi avrà mai l'alloro del Nobel. Siamo due di mezza età come tanti, due anonimi talenti sprecati che non sanno bene se domani si sveglieranno ancora. Accontentati di essere Michele Sgarro (e se ci riesci butta via gli specchi) come io sto imparando a essere solo l'anagramma di Eugenio Mollezza. Stammi bene e lasciami perdere. Non tirarmi più in ballo e vedrai che anch'io ti lascerò in pace. La classifica è solo un gioco, ci vuol poco a capire come pilotarla: è solo una questione di costanza e applicazione, che non tutti hanno o sono disposti a spendere, ma credimi che, alla fine, è meglio dedicare le proprie energie semplicemente a esistere, cercando di andare d'accordo almeno con sé stessi. Eia.
91 di 726 - 04/1/2013 01:10
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
Quotando: remolcadorC'è un posto (Timbuctù) dove la posta va più a rilento che in Italia, ma per quanto comprensibile, Lella, il ritardo è tutto mio (e aggiungo imperdonabile). Ti ho risposto solo ieri. Controlla e fammi sapere.



Ciao Remo grazie e apri la posta domani!
92 di 726 - Modificato il 04/1/2013 09:34
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Quotando: sorlellamaggioreDai troppo le cose per scontate, mio caro: non apri la posta neanche per Natale, convinto che nessuno ti scriva, e invece non è vero. Poi, a cinquant'anni, ti sei messo in testa di essere candidato alla demenza senza rimedio, ma prevenire è meglio che curare, e ti dico di più, perché anch'io ne so qualcosa: a volte l'unica cura è la prevenzione, perciò datti una mossa. Hai cinquant'anni, datti da fare fin che sei in tempo. Scusa se ti prendo per le orecchie: magari te lo meriti, ma forse esagero. Non prenderla come una strapazzata da parte del solito grillo parlante, ma immagina che sia il consiglio di una possibile sorella maggiore, nei panni della quale mi sento più a mio agio. Anch'io, sai, perdo colpi ultimamente. Spesso mi mancano le parole, mi sono chiesta se sia un sintomo del naturale invecchiamento oppure l'avvisaglia di qualche patologia connessa all'età e ho deciso di farmi vedere da uno specialista. Non bisogna arrendersi all'idea dell'Ineluttabile, questo è quello che volevo dirti con la tiratina d’orecchi. Se ho esagerato ti prego di scusarmi ma hai solo 50 anni e tempo sufficiente per intervenire. Ciao e grazie degli auguri per la festa della befana, ben accetti con simpatia.


Cara sorella virtuale, riassumo così, per il volgo, la tua amorevole tiratina d'orecchie, e ti rispondo qui, perché diffido della posta in generale e di quella elettronica in particolare, e poi perché in fondo sono un esibizionista e il mondo deve sapere di me tutto quello che mi va di fargli credere. Non per essere pignolo, che indubbiamente è uno dei miei difetti, ma di anni tra un mese ne compirò cinquanta più tre, che se fossero noccioline invece di anni sarebbe una differenza trascurabile, giusto un misero 6% in più. Insomma, sono ormai in là, anche solo da un punto di vista prettamente statistico, se la boa dei cinquanta ha un peso e un valore nella speranza e nella qualità di vita degli esseri umani. "Più di là che di qua", come amavano dire quegli adorabili fatalisti dei miei nonni, che però, a parte uno, non si decidevano mai a morire. Detto questo, considero i tuoi rilievi assolutamente non peregrini, in senso lato, ma vorrei che tu considerassi che il mio tendenziale pessimismo — dato che ho la mia vicenda e il quadro d'insieme sottomano — è perlomeno altrettanto, se non più, fondato.

Fisicamente, a un mesetto dai miei 53 anni, sto benone. Nonostante le mie cattive abitudini e un modus vivendi balzano (fumo come una ciminiera fin dall'adolescenza e considera che da allora non ho più avuto né sonni né pasti regolari, sia per indole sia per motivi di studio e di lavoro), sono sempre stato tuttavia sostanzialmente sano. Ho messo piede dentro una stanza d'ospedale una manciata di volte in tutto, e sempre per motivi di scarsa rilevanza: a quattro anni per una tonsillectomia; verso i vent'anni per farmi raddrizzare una deviazione del setto nasale; a 24 per lo stesso motivo, con l'aggiunta di una rinoplastica, a seguito d'un incidente stradale nel quale, per l'impatto, sfondai il vetro dell'auto con la mia testa dura e mi fracassai il naso (ancora non si usavano le cinture); a 25 sempre per un incidente (fui travolto mentre ero fermo in bici a un semaforo e rimediai una quarantina di punti di sutura alla nuca, oltre a qualche contusione, e la rottura dell'ossicino per antonomasia, l'astragalo, il più piccolo del corpo umano), poi qualche mese dopo mi ruppi l'anulare non ricordo più (ahi, ahi!) di quale mano. Scherzo, era la destra: ricordo benissimo che approfittai dell'ingessatura per mettermi in infortunio un paio di mesi e mi fiondai ad Amsterdam per imparare a scrivere cartoline con la mancina. Dopo una pausa salutare di quasi un quarto di secolo, ho rimesso piede in un ospedale solo qualche anno fa, per una colonscopia, dalla quale in sostanza non è emerso nulla di grave, solo qualche innocuo polipetto in loco, rimosso seduta stante dall'esaminatore. L'odissea della verruca sul polpastrello non ti sarà sfuggita, una carogna di virus recidivante che mi ha fatto fare il giro dei dermatologi di Modena e provincia, finché non ho trovato quello con il giusto grado di decisione nel macellarmi la falangetta e, dopo due anni di tentativi andati a vuoto, sono stato liberato, spero per sempre, dall'incubo di quell'orrida escrescenza. Come vedi, verruche ed emorroidi a parte, sulle quali sorvolerei per non sminuire il mio alto profilo lirico, fino all'altro ieri sono stato sano quasi come un pesce.

Che cos'è successo ieri l'altro? Veramente non si tratta di due giorni fa, ma di un paio d'anni. Soffro di uno strano, persistente ronzìo-fruscìo, ormai perpetuo, che avverto provenire dall'interno del padiglione auricolare. Figlio adottivo di Google e Wikipedia, con un'innata diffidenza verso i medici, mi son dato da fare in rete e ho trovato una risposta che credo sia quella giusta: questo tipo di malessere si chiama acufene, e non c'è allo stato dell'arte una terapia valida, perciò me lo tengo e direi che mi ci sono quasi affezionato (è come avere un sottofondo di musica sperimentale, del genere iterativo-minimale, senz'altro meglio per i miei timpani di una band di metallari, anche se quella grandissima zoccola che di nome fa Coclea, all'origine del guasto permanente, si meriterebbe ben di peggio che non delle schitarrate ad alto volume).

Il mio vero malessere è nella testa e non credo che c'entrino le orecchie, ma di questo parleremo un'altra volta. Il tempo vola ed è già ora di accudire i miei due vecchi. Ho sentito cigolare la porta della loro camera da letto. Fra poco mia madre troverà la strada che dal corridoio porta al tinello: — Papà, papà! Ma dov'era andato? Avevo paura che non tornasse più, lo sa che le voglio tanto bene. — mi dirà come ogni mattina. Mi chiama papà, mi dà del lei e non ricorda più il mio nome.
93 di 726 - 04/1/2013 10:15
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
I medici, gli specialisti. Suor Lella, sei davvero una donna di fede. Per dieci anni sono stato anema e core con un'autentica collezionista di malattie croniche e morbi rari: ho visto compiere su di lei le peggiori nefandezze da parte dei cosiddetti luminari. A volte l'effetto placebo vale più dei rovinosi rimedi che questi ci propinano, perciò se tu hai fede nei camici bianchi può darsi che la cura funzioni.
94 di 726 - 04/1/2013 10:17
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Hai idea di come funziona la macchina formatrice del personale medico in Italia? Parlo del battaglione di reclute, la bassa manovalanza dei medici di base e la torma di truppe ospedaliere cooptate con il solito sistema dei concorsi-truffa, delle affinità politiche, delle conoscenze personali, dell'inestirpabile familismo amorale che incista le coscienze del nostro Paese.
95 di 726 - 04/1/2013 10:17
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Salvo rare eccezioni, i migliori sono tutti all'estero, a fare ricerca, pratica e carriera dove le capacità e il merito sono un atout e non un handicap. Qui sono rimasti gli scarti consociati. Vacci tu dal dottore, fino ad ora ho avuto la fortuna di poterne fare quasi a meno (dieci anni senza medico di base) e conto di continuare così fino a che rimarrò in Italia. Non mi faccio aggravare le condizioni di salute da un manipolo di pensosi, gergali nozionisti infarciti di nomenclatura settoriale.
96 di 726 - 04/1/2013 10:19
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
In questo sono più fanatico di un testimone di Geova nei confronti delle trasfusioni di sangue e non ho alcuna intenzione di fare da cavia a dei cialtroni con la laurea.
97 di 726 - 04/1/2013 10:27
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Non sono ossessionato dalla mia salute. Sono un fatalista puro. Sia quel che deve essere. Non m'importa un fico secco di vivere o di morire. Finché sono vivo la morte non mi fa paura e quando sarò morto non me ne potrà fregar di meno, dato che non sarò più vivo.
98 di 726 - 04/1/2013 10:30
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
In genere, quando raramente mi ammalo, la mia cura è la pazienza: aspetto che mi passi. Certo, ci sono cose che da sole non passano e sono pure dolorose, per questo vado dal dentista. Mi piacciono i dentisti, sono un po' come mio cugino: dei meccanici che se possono aggiustano il guasto oppure cambiano il pezzo.
99 di 726 - 04/1/2013 10:38
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Non prendo medicine, non assumo farmaci di nessun tipo, eccezion fatta per l'acido acetilsalicilico, la volgarissima aspirina, e in caso di febbre alta qualche compressa di tachipirina. Mi fermo lì.
100 di 726 - 04/1/2013 10:38
remolcador N° messaggi: 8795 - Iscritto da: 03/5/2009
Antibiotici? Zero.
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