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Spigolature

- Modificato il 01/12/2017 10:47
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010

e di tutto un po'.

gocce di saggezza, briciole di buone letture,

poesia e musica indimenticabile e chi più ne ha più ne metta.

Buona giornata!





Lista Commenti
1003 Commenti
 ...   13   ... 
241 di 1003 - 28/3/2017 08:19
magamago N° messaggi: 2888 - Iscritto da: 24/3/2012
Adulate la donna che amate, lodatela,
vantate, esaltate le sue glazie...

Anche se lei è nela come il calbone...
ditele che ha un volto d’angelo...





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242 di 1003 - Modificato il 28/3/2017 08:30
magamago N° messaggi: 2888 - Iscritto da: 24/3/2012
Il LE essele nudo...
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243 di 1003 - 28/3/2017 08:27
serpico1 N° messaggi: 213 - Iscritto da: 09/1/2016
blava la maga
244 di 1003 - 28/3/2017 08:53
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
Quotando: serpico1 - Post #240 - 28/Mar/2017 06:06ahha perdoni la maga signora lella deve tarare la giornata è ha bisogno di postare le galline [

serpico sono due anni che manco dal forum ma devo riconoscere che Rampani
è peggiorato di brutto! si è stufato di merluzzo e lo posso capire ma coi
cinesi rischia l'indigestione sicura! ciao Buona giornata.
245 di 1003 - 28/3/2017 09:13
magamago N° messaggi: 2888 - Iscritto da: 24/3/2012
YELLOWCONTACT...


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246 di 1003 - 28/3/2017 09:43
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
. LA TOLLERANZA RELIGIOSA(Novellino, LXXIII)

'era una volta, in un'epoca molto lontana, un potente sovrano noto come il Sultano, il quale regnava su un territorio talmente grande che i suoi sudditi praticavano fedi religiose diverse: alcuni di loro si professavano Ebrei e riconoscevano l'autorità di un libro sacro chiamato Antico Testamento; altri, invece, venivano chiamati Musulmani e ritenevano che la volontà divina fosse stata trasmessa ai fedeli nel Corano; i Cristiani, infine, riconoscevano l'autorità del Vangelo perché in questo testo era stato raccolto il messaggio del Figlio di Dio.

Orbene, il Sultano aveva la perenne necessità di raggranellare soldi per le casse dello stato, poiché amava organizzare lussuosi ricevimenti per i suoi illustri ospiti. Alcuni dei suoi cortigiani gli suggerirono di rivolgersi ad un famoso mercante ebreo, le cui ricchezze erano note in tutto l'impero.

Il Sultano, musulmano e amante delle dispute teologiche, convocò a corte il suo suddito e gli domando quale fosse, secondo lui, la migliore delle religioni. In tal modo, il sovrano pensava: — Se il mercante risponderà che la fede migliore è quella ebraica, potrò dire che egli pecca gravemente contro il culto professato dal suo sovrano e gli confischerò i beni: se, invece, dirà che la religione più importante è quella musulmana, lo accuserò di empietà perché in pubblico professa la fede ebraica e, anche in questo caso, gli requisirò il suo patrimonio.

Il mercante, dopo aver udito la domanda del suo sovrano, soppesando le parole così rispose: — Maestà, vi racconterò un aneddoto. C'era una volta un padre di tre figli, il quale possedeva un anello con una pietra preziosa: la migliore del mondo. Poiché tutti e tre pregavano il padre affinché gli venisse lasciato in eredità questo anello, questi andò da un valente orafo e gli chiese di fabbricare due anelli uguali a quello che possedeva. L'artigiano fece un lavoro così raffinato, che nessuno sarebbe stato in grado di distinguere le copie dal gioiello originale. Il padre chiamò i figliuoli separatamente, donando a ciascuno un anello con la raccomandazione di non farne parola con gli altri fratelli. Alla fine, ognuno dei figli si era persuaso di possedere l'anello vero, ma in realtà nessuno conosceva la verità tranne il padre loro. Maestà, allo stesso modo avviene oggi per le religioni: le fedi sono tre; il Dio che ce le diede sa quale sia la migliore, e i figliuoli (che siamo noi) sono tutti convinti di possedere quella autentica. A noi altro non resta che custodire con affetto il dono che ci è stato trasmesso da nostro padre.

Il Sultano, dopo aver ascoltato l'arguta risposta del mercante, non seppe più che dire e lo lasciò andare.
247 di 1003 - 28/3/2017 09:53
magamago N° messaggi: 2888 - Iscritto da: 24/3/2012
... e se il Padle fosse una Madle
Vela suonelebbe...
Vela cantelebbe...



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248 di 1003 - 28/3/2017 11:58
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010

GOCCE DI RESINA

di Mauro Corona

I ricordi sono gocce di resina
La resina è un prodotto del dolore
una lacrima che cola dall’albero ferito.
Quelle gocce giallo miele, non scappano,
non scivolano via come l’acqua, non abbandonano l’albero.
Rimangono incollate al tronco, per tenergli compagnia,
per aiutarlo a resistere, a crescere ancora.
I ricordi sono gocce di resina
che sgorgano dalle ferite della vita.
Anche quelli belli diventano punture.
Perché, col tempo, si fanno tristi,
sono irrimediabilmente già stati, passati,
perduti per sempre.
Proprio perché indelebili sono rimasti attaccati al tronco.
Come fili di resina emanano profumi, sapori, nostalgie.
Tutto quello che ci è accaduto, o che abbiamo udito raccontare
ha lasciato un segno dentro di noi, un insegnamento,
o, quantomeno, ci ha fatto riflettere.
La vita, nel bene e nel male, è maestra per tutti.
249 di 1003 - 28/3/2017 12:03
magamago N° messaggi: 2888 - Iscritto da: 24/3/2012
Una goccia ke ci stlizza...



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250 di 1003 - 28/3/2017 22:55
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010

PRESUNZIONI

La Luna piena che inargenta l’orto
è più granne der solito: direi
che quasi se la gode a rompe l’anima
a le cose più piccole de lei.

E la Lucciola, forse, nun ho torto
se chiede ar Grillo: – Che maniera è questa?
Un po’ va bè’: però stanotte esaggera!
E smorza el lume in segno de protesta.

Trilussa
251 di 1003 - 29/3/2017 06:38
magamago N° messaggi: 2888 - Iscritto da: 24/3/2012
...



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252 di 1003 - 29/3/2017 09:17
leo115 N° messaggi: 2539 - Iscritto da: 23/10/2014
Se in una gara di tiro con l'arco la posta fosse una semplice tegola, ti sentiresti un abile arciere... Se la posta fosse una fibbia di pregio ti sentiresti insicuro... Se la posta fosse dell'oro saresti sull'orlo di una crisi di nervi... Eppure la tua abilità è sempre la stessa... Quando dai importanza a qualcosa, dai peso a ciò che sta al di fuori di te...chi da peso a ciò che sta fuori diventa goffo dentro...
253 di 1003 - 29/3/2017 10:15
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010


L'angolino del sorriso

LETTERA AL FIGLIO

Caro figlio,

ti scrivo queste poche righe perché tu sappia che ti ho scritto. Se ricevi questa lettera, vuol dire che è arrivata. Se non la ricevi fammelo sapere, cosí te la rimando. Scrivo lentamente perché so che tu non sai leggere in fretta. Qualche tempo fa tuo padre ha letto sul giornale che la maggior parte degli incidenti capitano entro un raggio di un chilometro dal luogo di abitazione, cosí abbiamo deciso di traslocare un po’ piú lontano. La nuova casa è meravigliosa: c’è una lavatrice, ma non sono sicura che funzioni. Proprio ieri c’ho messo dentro il bucato, ho tirato l’acqua e il bucato è sparito completamente.

Il tempo qui non è troppo brutto, la settimana scorsa ha piovuto due volte: la prima volta per 3 giorni, la seconda per 4.

Ti voglio anche informare che tuo padre ha un nuovo lavoro: adesso ha 500 persone sotto di se, infatti taglia l’erba nel cimitero.

A proposito della giacca che mi avevi chiesto, tuo zio Piero mi ha detto che spedirla coi bottoni sarebbe costato molto caro (per via del peso dei bottoni). Allora li ho staccati. Se pensi di riattaccarli, te li ho messi tutti nella tasca interna.

Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con la macchina: è sceso chiudendo di scatto la portiera e lasciando dentro le chiavi. Allora è dovuto rientrare in casa a prendere il crick per spaccare il vetro e cosí siamo potuti scendere dalla macchina anche noi.

Se vedi Margherita salutamela da parte mia, se non la vedi non dirle niente.


Adesso ti saluto perché devo correre all’ospedale, tua sorella sta per partorire, ma non sappiamo ancora se avrá un bambino o una bambina, per cui non so dirti se sarai zio o zia.Un forte abbraccio dalla tua mamma che ti vuole tanto bene.P.S. volevo metterti anche un po’ di soldi ma avevo giá chiuso la busta.
254 di 1003 - 30/3/2017 11:50
magamago N° messaggi: 2888 - Iscritto da: 24/3/2012
...



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255 di 1003 - 30/3/2017 23:23
leo115 N° messaggi: 2539 - Iscritto da: 23/10/2014
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256 di 1003 - 06/4/2017 17:49
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
DIVENTERAI L'UOMO DELLE PULIZIE?


Un disoccupato sta cercando lavoro come uomo delle pulizie alla Microsoft.
L'addetto del dipartimento del personale per valutarlo gli fa scopare il pavimento, poi lo intervista e alla fine gli dice:

"Sei assunto, dammi il tuo indirizzo di e-mail, così ti mando un modulo da riempire insieme al luogo e alla data in cui ti dovrai presentare per iniziare."

L'uomo, sbigottito, risponde che non ha il computer, né tanto meno la posta elettronica.

Il tipo gli risponde che se non ha un indirizzo e-mail significa che virtualmente non esiste e quindi non gli possono dare il lavoro.

L'uomo esce disperato, senza sapere cosa fare e con solo 10 dollari in tasca.

Decide allora di andare al supermercato e comprare una cassa di dieci chili di pomodori.

Vendendo porta a porta i pomodori in meno di due ore riesce a raddoppiare il capitale e ripetendo l'operazione si ritrova con centosessanta dollari.

A quel punto realizza che può sopravvivere in quella maniera, parte ogni mattina più presto da casa e rientra sempre più tardi la sera e ogni giorno raddoppia o triplica il capitale.

In poco tempo si compra un carretto, poi un camion e in un batter d'occhio si ritrova con una piccola flotta di veicoli per le consegne.

Nel giro di cinque anni il tipo è proprietario di una delle più grandi catene di negozi di alimentari degli Stati Uniti.

Allora pensa al futuro e decide di stipulare una polizza sulla vita per lui e la sua famiglia.

Contatta un assicuratore, sceglie un piano previdenziale e quando alla fine della discussione l'assicuratore gli chiede l'indirizzo e-mail per mandargli la proposta.

Lui risponde che non ha né computer né e-mail.

"Curioso - osserva l'assicuratore - avete costruito un impero e non avete una e-mail, immaginate cosa sareste se aveste avuto un computer!".

L'uomo riflette e risponde:

"Sarei l'uomo delle pulizie della Microsoft".


MORALE:
Se hai letto questa storia vuol dire che hai una e-mail.
Quindi hai più possibilità di diventare uomo delle pulizie che miliardario?...
257 di 1003 - 10/4/2017 08:00
leo115 N° messaggi: 2539 - Iscritto da: 23/10/2014
Let's suppose that you were able every night to dream any dream that you wanted to dream.... And that you could, for example, have the power within one night to dream 75 years of time. Or any length of time you wanted to have...
And you would, naturally as you began on this adventure of dreams, you would fufill all your wishes. You would have every kind of pleasure you could conceive. And after several nights of 75 years of total pleasure each, you would say "Well, that was pretty great." But now let's have a surprise...
Let's have a dream which isn't under control. Where something is gonna happen to me that I don't know what it's going to be. And you would dig that and come out of that and say "Wow, that was a close shave, wasn't it?" And then you would get more and more adventurous, and you would make further and further out gambles as to what you would dream. And finally, you would dream ... where you are now. You would dream the dream of living the life that you are actually living today...
https://vimeo.com/152919758
258 di 1003 - Modificato il 17/4/2017 13:37
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
ERASMO DA ROTTERDAM-L'ELOGIO DELLA FOLLIA

ASTUTAMENTE LA FOLLIA HA AFFIANCATO ALL’UOMO L’ESSERE PIÙ FOLLE CHE CI SIA: LA DONNA

Guardate con quanta previdenza la natura ebbe cura di spargere dappertutto un pizzico di follia. Se infatti, secondo i filosofi, la saggezza consiste nel farsi guidare dalla ragione, mentre la follia consiste nel farsi trascinare dalla passioni, proprio come rimedio al tarlo del pensiero la natura infuse nell’essere umano più passioni che ragione.
Confinò la ragione in un angolo della testa, lasciando il resto del corpo ai turbamenti delle passioni. Così l’ira occupa il torace e la concupiscenza estende il suo dominio fino al basso ventre. Quanto possa la ragione contro queste due fiere avversarie ce lo dice la condotta abituale degli uomini. La ragione protesta fino a sgolarsi ed enuncia i princípi morali; ma quelle passioni la subissano di grida potenti finché lei è costretta a dichiararsi vinta.
Ma la mia trovata più brillante è stata quella di aver affiancato all’uomo un animale deliziosamente spassoso che addolcisce, con un pizzico di follia, la gravità del temperamento maschile. Quando Platone, infatti, sembra in dubbio circa la collocazione della donna, se fra gli animali razionali o fra i bruti, vuole solo sottolineare la straordinaria follia di questo sesso. E se per caso una donna vuole passare per saggia, ottiene solo di essere due volte folle. Come la scimmia è sempre scimmia, anche se si veste con abiti preziosi, così le donne sono sempre donne, cioè folli, comunque si mascherino.
Ma non così folli, voglio sperare, da aversene a male perché perfino io, la Follia in persona, le giudico folli. La donne, infatti, se ci pensassero bene, considererebbero un dono della Follia il fatto di essere, sotto molti aspetti, più fortunate degli uomini.
In primo luogo, hanno il dono della bellezza, che giustamente mettono al disopra di tutto, contando su di essa per tiranneggiare gli stessi tiranni. Quanto all’uomo, di dove gli viene, se non dal senno, l’aspetto rude, la pelle ruvida, la barba folta, e un certo che di senile? Le donne, invece, con le guance sempre lisce, con la voce sempre sottile, con la pelle morbida, danno quasi l’impressione d’una eterna giovinezza. Ma che altro desiderano poi in questa vita, se non di piacere agli uomini quanto più è possibile? Non mirano forse a questo belletti, bagni, acconciature, unguenti, profumi, nonché tante arti volte ad abbellire, dipingere, truccare il volto, gli occhi, la pelle? C’è forse qualche altro motivo che le faccia apprezzare dagli uomini più della follia? In cambio di che, se non del piacere, gli uomini concedono tanto alle donne? Ma il piacere viene proprio dalla loro follia. Pensate a tutte le sciocchezze che un uomo dice quando parla con una donna, a tutte le stupidaggini che fa ogni volta che si mette in testa di ottenerne i favori.

QUANDO NEGLI UOMINI CALA L’INTERESSE PER LA DONNA, LA FOLLIA METTE A DISPOSIZIONE I PIACERI DEI BAGORDI

Vi sono uomini, specialmente anziani, che alle donne preferiscono il bere e provano il massimo piacere nel banchettare. Ma anche nei banchetti, perché riescano bene, c’è bisogno della follia. Infatti, se nella comitiva non c’è qualcuno capace di far ridere, s’invita qualcun altro che, con la sua amenità, garantisca che il banchetto non si trascini nel silenzio e nella noia. A che scopo, infatti, riempirsi il ventre di ghiottonerie e di vino se anche gli occhi, le orecchie e l’anima intera non si nutrissero di risa, di scherzi, di facezie? Ma cibi del genere solo io posso ammannirli.

Continua.....
259 di 1003 - 17/4/2017 10:44
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010

LE STAGIONI DELLA VITA

E venne il tempo dell’asfodelo,
della mimosa,
della rosa odorosa,
degli sguardi acerbi,
degli abbracci inermi
nella via silenziosa……

E venne il tempo del melograno,
della spiga matura,
del sentimento che dura
e ti tiene per mano
guardando lontano
oltre il melograno che ci sfiora…..



E venne il tempo dell’uva matura,
della castagna nascosta
tra le foglie del bosco,
del profumo di mosto,
della terra smossa,
del seme gettato nel solco arato,
del cuore sfinito da un amore finito
da un affetto trovato…….

E verrà il tempo del cielo grigio,
della neve bianca,
della mano stanca che trema un poco;
delle speranze perdute,
dei rimpianti cocenti,
del buio angoscioso che ti darà riposo
e ti porta via………

Lella
260 di 1003 - 17/4/2017 12:08
quasi40 N° messaggi: 1287 - Iscritto da: 25/8/2016
Brava Lella. Io sono già alla quarta stagione. Vero ciò che scrivi, ma se te ne fai una ragione puoi trovare altre parole per descriverla, come quelle di una vecchia canzone che pochi ricordano, la quale nel descrivere l ' inverno della nostra vita così recita: " Verrà l ' inverno, e innamorati noi saremo ancora, così in eterno, perché non c ' é stagione nell ' amor. " Cose di altri tempi, non contaminate da questo presente insipido. Ciao.
1003 Commenti
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