Petrolio Arbitro Assoluto

- 14/10/2008 16:25
barasso N° messaggi: 630 - Iscritto da: 05/10/2008

la ripresa economica dovra essere molto rapida e molto forte; G7, G20 allargati e per altri versi Mosca e dico mosca perche nel caos sarà difficile stabilire i confini di Putinlandia, sono attori di una partita delicatssima che si giocherà sul prezzo del petrolio. I primi segnali di ripresa dei prezzi sono estremamente negativi; attualmente l'economia mondiale è basata sull'oro nero ed il controllo della produzione giornaliera è in gran parte in mano all'area mediorientale, se questi signori non accetteranno una negoziazione del tipo: fissazione della banda di oscillazione più bassa possibile 70-80 USD (per quanto ancora non si sa)barile in cambio di qualche concessione alle loro richieste saranno dolori.
Rischio di conflitto tra paesi produttori vicini, intervento militare diretto da forza multinazionale, rischio di estensione in tutta l'area mediorientale.
Le compagnie petrolifere sanno benissimo dove si trovano nuovi giacimenti, i tempi per renderli operativi, le quantità giornaliere- In alcune aree non ci si sono mai infilati per gli elevatissi rischi polico sociali, da domani ci potrebbero andare protetti da forze militari.
I sauditi in base a quello che decideranno determineranno il destino dell'economia e se non collaboreranno saranno guerre per l'oro nero.
Se non dovessero collaborare da subito (ahime molto probabile) lo scenario prevede il massimo investimento per dapprima "occupare" quei paesi non musulmani ricchissimi di petrolio e sottometterli con sbarchi di militari e di tecnici da D-DAY. Oltre ad inserirsi pesantemente nell'area di Irak e Kuwait ( attuali sebatoi di riserve già estratte).
E per finire non dimentichiamoci lo ZAR che in un minuto potrà decidere le sorti di una nazione a lui non congeniale e dire: questo si e questo no (a quale prezzo?).

MASSIMA PRUDENZA E OCCHIO A TUTTO QUELLO CHE RUOTA INTORNO AL BARILE




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7 Commenti
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1 di 7 - 01/6/2021 17:17
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Segnali del petroliotophat


Rafforzamento per la tendenza di breve con resistenza più immediata vista a 68,
con un livello di supporto a controllo della fase attuale stimato a 66.
L'equilibrata forza rialzista è supportata dall'incrocio al rialzo della media mobile a 5 giorni sulla media mobile a 34 giorni.
Per le implicazioni tecniche assunte dovremmo assistere ad una continuazione della fase rialzista verso quota 71.
2 di 7 - 19/9/2021 17:32
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Materie prime: il petrolio rialza la testa

Mentre il Wti ha compiuto un veloce balzo in avanti ed è salito con una certa decisione oltre i 73 dollari. Oro e argento hanno invece accusato una brusca flessione.

3 di 7 - Modificato il 19/9/2021 17:35
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Nel corso delle ultime settimane diverse materie prime hanno registrati dei rialzi significativi alimentati sia da un miglioramento del quadro macroeconomico generale sia alcune difficoltà di approvvigionamento. L’indice CRB, che sintetizza l’andamento di ben 19 materie prime, dopo essere sceso nell’aprile del 2020 fino ad un minimo di 106 punti, ha iniziato un importante movimento rialzista che ha spinto le quotazioni oltre i 220 punti. Il quadro tecnico appare quindi costruttivo e solo il forte ipercomprato di breve termine può impedire un ulteriore allungo che avrà un primo target a quota 226-227 e un secondo obiettivo in area 233-235 punti. Nelle analisi che seguono sono stati individuati i principali livelli grafici (supporti e resistenze) di alcune materie prime che possono essere utilizzati per costruire valide strategie operative per il trading di breve termine.

Petrolio. Il petrolio (E-Mini Crude Oil future), dopo aver testato il sostegno posto a quota 67 dollari, ha compiuto un veloce balzo in avanti ed è salito fino a quota 73,15 dollari. La struttura tecnica di breve termine appare quindi costruttiva, con diversi indicatori che registrano un interessante rafforzamento della pressione rialzista. Dopo una breve pausa di consolidamento è possibile pertanto un ulteriore allungo con un primo target in area 73,95-74,05 dollari e un secondo obiettivo a quota 74,80-74,85$. Difficile per adesso ipotizzare un’inversione ribassista di tendenza. Importante comunque la tenuta del supposto situato in area 67,50-67 dollari in quanto può favorire la costruzione di una solida base accumulativa.

Oro. L’oro (E-Mini Gold future) ha subito una brusca correzione, innescata dalla rottura dell’importante sostegno grafico posto in area 1.780-1.775 dollari, ed è sceso fin sotto i 1.750$. La situazione tecnica di breve termine sta quindi peggiorando e solo il forte ipervenduto registrato dagli oscillatori più reattivi può impedire un’ulteriore flessione che può spingere i prezzi verso i 1.730 prima e in area 1.710-1.703 dollari in un secondo momento. Difficile per adesso ipotizzare un’inversione rialzista di tendenza: da un punto di vista grafico, infatti, solo il breakout della resistenza posta a quota 1.837-1.840$ potrebbe fornire un segnale di forza.

Argento. I prezzi dell’argento (E-Mini Silver future) non sono riusciti a superare la barriera, grafica e psicologica, dei 24 dollari e hanno subito una brusca flessione. La struttura tecnica di breve termine è quindi peggiorata, con diversi indicatori che registrano un evidente rafforzamento della pressione ribassista. Il cedimento del sostegno posto a quota 23 dollari ha poi fornito un nuovo segnale ribassista di tipo direzionale che potrebbe spingere i prezzi verso i 22,30 dollari (minimi di inizio agosto). Prima di poter tentare un recupero di una certa consistenza sarà invece necessaria un’adeguata fase riaccumulativa. Solo il ritorno sopra i 24,50 dollari potrebbe infatti fornire una prima dimostrazione di forza.

Gas naturale. Il Gas Naturale (Natural Gas future) si trova all’interno di una solida tendenza rialzista di breve termine. I prezzi, dopo una breve pausa di consolidamento al di sopra dei 4,90 dollari, hanno infatti compiuto un veloce balzo in avanti e sono saliti con decisione fino ad un picco di 5,65 dollari. L’analisi quantitativa conferma la presenza di un solido up-trend (i principali indicatori quantitativi si trovano infatti in posizione long) e solo il forte ipercomprato registrato dagli oscillatori più reattivi può impedire un ulteriore allungo. Difficile per adesso ipotizzare un’inversione ribassista di tendenza.

Rame. Le quotazioni (Copper future) si sono appoggiate al supporto situato a ridosso dei 4,20 dollari e sono rimbalzate fino a quota 4,47$. Il superamento di quest’ultimo livello può innescare un ulteriore balzo in avanti con target teorici in area 4,53-4,54 dollari prima e attorno a 4,60 in un secondo momento. Un chiaro segnale rialzista di tipo direzionale arriverà tuttavia soltanto con il breakout di quota 4,70$. (riproduzione riservata)

4 di 7 - 22/9/2021 13:57
serpico1 N° messaggi: 213 - Iscritto da: 09/1/2016
vediamo se siamo pronti ad un altro tonfohohohoohhohohohoho
5 di 7 - 23/9/2021 13:20
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Immagine di ricerca visivaImmagine di ricerca visiva

tanti baci colorati dalla mia piattaforma petrolifera in pieno regime d' estrazione

6 di 7 - 19/9/2022 15:00
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Sell-off sul petrolio. Tutti i venti contrari che soffiano sui prezzi in attesa della Fed

I crescenti timori di recessione, l'indebolimento della domanda e la forza del dollaro, in vista di una Fed falco, trascinano al ribasso il Brent, sotto 89 dollari al barile. Qualche spiraglio all'assemblea Onu per un accordo sul nucleare iraniano

7 di 7 - 28/9/2023 10:15
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Perché il petrolio è vicino ai 100 dollari

Giovedì i futures Wti e Brent sono saliti rispettivamente sopra i 94 e i 97 dollari al barile, toccando i massimi da un anno, mentre il forte calo delle scorte di greggio statunitensi ha esacerbato le preoccupazioni sulla scarsità dell’offerta globale.

I dati ufficiali hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite di 2,2 milioni di barili la scorsa settimana, molto più delle aspettative del mercato per un calo di 320.000 barili.

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