Mps 3: I Sopravvissuti. (BMPS)

è inutile che si sentano assolti, tanto sono lo stesso coinvolti e presto verranno travolti...🥸✍️

🥸MEZZO €URO A BREVE🤠

A Milano male Mps

Sul listino milanese scende del 2,29% a 0,3588 euri Mps all'indomani dell'assemblea straordinaria dei soci che ha deliberato l'aumento di capitale a pagamento per un importo complessivo massimo di 2,5 miliardi di euri da eseguirsi in forma scindibile, mediante emissione di azioni ordinarie, aventi godimento regolare, da offrirsi in opzione agli azionisti della banca.

Insieme alla ricapitalizzazione, approvata dal 98% del capitale presente in sala, è stato deciso di procedere con il raggruppamento delle azioni ordinarie nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria ogni 100 azioni ordinarie esistenti.

Mps, chiusa l'inchiesta a Milano sui crediti deteriorati, cinque indagati tra i quali Profumo, Viola, Tononi che sono già in galera a pane e acqua

di Fabrizio Massaro

La procura di Milano ha chiuso l'inchiesta sul terzo filone del caso Mps sulla contabilizzazione dei crediti deteriorati a bilancio tra il 2014 e il 2016. L'avviso di chiusura delle indagini dei pm Roberto Fontana e Giovanna Cavalleri notificato agli ex vertici Alessandro Profumo, Massimo Tononi, Fabrizio Viola e Arturo Betunio. Tra le ipotesi di reato, a vario titolo, false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. Anche l'istituto di Rocca Salimbeni è indagato per la legge 231 sulla responsabilità amministrativa degli enti | Mps, Lovaglio: aumento urgente | Mps, di chi è davvero la colpa della crisi del Monte?

Profumo e Fabrizio Viola sono stati condannati in primo grado a 6 anni (e il coimputato Paolo Salvadori a 3 anni e 6 mesi) nel filone relativo alla contabilizzazione delle operazioni Santorini e Alexandria, effettuate rispettivamente con Deutsche Bank e Nomura tra il 2008 e il 2009 dai precedenti vertici Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, i quali invece, insieme con le banche estere e i loro ex manager sono stati assolti in secondo grado.
Profumo e Viola hanno già presentato ricorso in appello senza cappello e ora rischiano la pena di morte per mezzo di impiccagione che forse gli verrà commutata in ergastolo.

ANALISILeggi dopo

Mps vota l'aumento di capitale da 2,5 miliardi

di Luca Gualtieri e Claudia Cervini tempo di lettura 3 min

Favorevole il 99,6% del capitale. Si tratta della quinta ricapitalizzazione in poco più di dieci anni. Il ceo: l'offerta va chiusa entro novembre | Mps, dagli anchor fino a 500 mln | Mps, il ceo Lovaglio spiega perché l’aumento di capitale da 2,5 miliardi conviene: in banca c’è tanto valore inespresso.

L'assemblea di Banca Mps ha approvato il quinto aumento di capitale in poco più di dieci anni. Giovedì 15 settembre il 99,63% del capitale votante dell'istituto senese, sostanzialmente tutto rappresentato dal Tesoro, ha detto di sì alla ricapitalizzazione da 2,5 miliardi che il ceo Luigi Lovaglio intende lanciare tra ottobre e novembre con il probabile sostegno di investitori come Anima e Axa.

Le parole di Lovaglio: ricapitalizzazione necessaria alla banca

Per Lovaglio l'aumento da 2,5 miliardi è indispensabile per la banca. "Ritengo che 2,5 miliardi siano necessari per garantire una adeguata patrimonializzazione alla banca anche in un'ottica prospettica. Per noi la cosa migliore è concentrarci sui clienti e questa quota consente di andare in questa direzione", ha spiegato il ceo aggiungendo: "Abbiamo svolto attivitá molto intense prima del piano per risolvere definitivamente i problemi della banca. Questo ha comportato giornate molto complesse cercando di capire le criticitá dell'istituto". E ancora: "Piú di un terzo" dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro sottoposto al voto dell'assemblea di oggi "sará destinato allo scopo dell'esodo volontario" di alcuni dipendenti. "I tempi sono cruciali perchè se riusciamo a fare questa operazione ci servono i fondi per finanziarla. Dal 2023" se questa operazione va in porto "avremo 270 milioni di costi in meno e doteremo la banca di un risultato operativo in un'area confortevole al pari di altri competitor. L'operazione deve essere fatta entro il 30 novembre, da qui l'urgenza", ha concluso Lovaglio.

Le modalità dell'offerta e i possibili investitori

Anche se la road map è tracciata, in assemblea il ceo ha preferito non dettagliare le modalità della ricapitalizzazione: "Le condizioni dell'aumento di capitale e quindi le grandezze connesse verranno comunicate al mercato in un momento prossimo all'avvio dell'operazione e certamente non oggi", ha precisato il banchiere. Nette aperture sono invece arrivate sull'ipotesi di un coinvolgimento di investitori come Anima nell'operazione: "Guardiamo con interesse a opzioni relative all'ingresso di investitori istituzionali per dare stabilitá all'azionariato di Mps. L'ingresso di questi soggetti" in fase di aumento di capitale "dovrá avvenire alle medesime condizioni previste per agli altri investitori.

Il saluto del presidente Grieco

"Ringrazio il cda, il collegio sindacale, gli organi di Vigilanza e tutti i collaboratori per lo sforzo profuso che ha consentito alla banca di arrivare a questo appuntamento con il mercato", ha esordito la presidente Patrizia Grieco ricordando quanto sia importante questa operazione per il futuro dell'istituto di credito: l'aumento "costituisce un passaggio fondamentale per il ritorno all'istituto a una crescita sostenibile, architrave su cui poggia il piano 2022-2026 della banca". All'assemblea è presente anche una delegazione del ministero dell'Economia, azionista di riferimento con il 64% del capitale che parteciperà al voto, anche se non è previsto un intervento. All'assise è atteso anche il presidente della Fondazione Mps, già socio di riferimento della banca.

Il nodo delle tempistiche

Se giovedì 15 settembre il mercato si è espresso, la palla passa a questo punto alla banca e al consorzio di pre-garanzia che, oltre a Mediobanca, BofA, Credit Suisse e Citi, comprende anche Santander, Barclays, Société Générale e Stifel. Saranno questi istituti che, nelle prossime settimane, valuteranno la praticabilità dell'aumento. Se la risalita del titolo Mps in borsa è un segnale positivo, lo scoglio maggiore viene ritenuto il voto del prossimo 25 settembre dal quale potrebbe uscire un quadro istituzionale poco credibile per la comunità finanziaria.

Le opzioni sul tavolo

Da qualche settimana circolano diverse ipotesi su come la banca e il suo azionista di maggioranza potrebbero affrontare una situazione di forte instabilità sui mercati. In alcune banche d'affari, per esempio, si è iniziato a ragionare su una scissione dell'aumento in due tranche: una da 1-1,5 miliardi da lanciare in ottobre e una seconda da portare sul mercato tra dicembre e marzo del 2023. Per ora si tratta solo di un'ipotesi astratta ma qualcuno la ritiene praticabile. Siena può poi giocare la carta degli anchor investors, da Anima ad Axa fino a fondi vicini a Lovaglio come Algebris.

A onor del vero, l'idea di aprire il capitale a soggetti industriali non va a genio a tutti perché rischia di porre un'ipoteca sulle future scelte di m&a, ma è indubbio che il jolly possa essere giocato in caso di difficoltà. Da ultimo non si esclude l'uscita allo scoperto di una banca italiana che, approfittando delle ultime settimane della legislatura, potrebbe farsi avanti con una proposta per rilevare la controllata del Tesoro. La suggestione (che chiama in causa sia Bper- Unipol che Unicredit) dovrà però fare i conti con le scelte del nuovo governo che potrebbe anche essere restio a riconsegnare al mercato le chiavi della banca senese.

Mps, ecco perché l’aumento di capitale è un labirinto a tempo e assai complicato

Mps deve affrontare un aumento di capitale da 2,5 miliardi e in Borsa vale 300 milioni. Chi sottoscriverà scommette sulla ripresa grazie al rialzo dei tassi ma soprattutto sull’ appeal speculativo di una fusione. Che però trova vari ostacoli. A cominciare dai possibili soci che parteciperanno alla ricapitalizzazione come Anima e Axa. Un rebus per il ministro dell’Economia che arriverà | Parla Lovaglio: l’aumento conviene | Mps, dagli anchor fino a 500 milioni

Mps, niente ordini senza limite di prezzo dopo il -34% teorico di lunedì. Il titolo finisce nella piattaforma Millennium

di Elena Dal Maso - Lunedì le azioni Mps non sono riuscite a fare prezzo, il valore teorico di chiusura è stato di 19,98 euro, -34%. Borsa Italiana ha deciso che dal 27 settembre la banca viene scambiata solo sul segmento MB1 della piattaforma Millennium. A ottobre l'aumento da 2,5 miliardi, dossier sul tavolo della Consob | Lo Stato in Borsa: quanto valgono e quanto rendono le aziende pubbliche che il nuovo governo dovrà gestire. E cosa cambierà | Mps alla prova del consorzio

Nella giornata di lunedì le azioni Mps non sono riuscite a fare prezzo, era il primo giorno del raggruppamento nel rapporto di 1 a 100.

Il valore teorico di chiusura è stato di 19,98 euro, -34% rispetto al valore di 30,52 del raggruppamento. Questo significa che la banca senese varrebbe circa 200 milioni di capitalizzazione prima dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro atteso per metà ottobre.Ecco perché nella seduta del 26 settembre 2022 le azioni ordinarie della banca senese non sono state negoziate sul mercato Bit Eq MTF, segmento After Hours.
Borsa Italiana ha nel frattempo comunicato al mercato che dal 27 settembre 2022 e fino a successivo provvedimento sulle azioni ordinarie Banca Monte dei Paschi di Siena (ISIN IT0005508921)
non sarà consentita l'immissione di ordini senza limite di prezzo. Pertanto le azioni Mps verranno negoziate nel settore I1X del segmento MB1 della piattaforma Millennium.

Lunedì, quindi, Mps ha proceduto al raggruppamento delle azioni ordinarie nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria (codice ISIN IT0005508921) ogni 100 azioni ordinarie esistenti (codice ISIN IT0005218752), previo annullamento di 87 azioni ordinarie per consentire la quadratura complessiva dell'operazione senza modifiche del capitale sociale.