Credito Valtellinese

- Modificato il 06/8/2017 07:57
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014

 





https://www.creval.it/



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181 di 440 - 20/2/2018 10:49
dria1304 N° messaggi: 1202 - Iscritto da: 22/7/2015
Quotando: ginus - Post #180 - 20/Feb/2018 09:04
Quotando: dria1304 - Post #179 - 20/Feb/2018 08:05chissà oggi....recupero o sprofonda?


Ciao mi potresti dire in percentuale quant'è il gain che ti 6 trovato in questi ultimi 2 Giorni?


zero,meditavo se entrare.....mi pare positiva,quasi quasi,che dici?
182 di 440 - 20/2/2018 12:42
ginus N° messaggi: 442 - Iscritto da: 08/3/2008
Quotando: dria1304 - Post #181 - 20/Feb/2018 09:49
Quotando: ginus - Post #180 - 20/Feb/2018 09:04
Quotando: dria1304 - Post #179 - 20/Feb/2018 08:05chissà oggi....recupero o sprofonda?

Ciao mi potresti dire in percentuale quant'è il gain che ti 6 trovato in questi ultimi 2 Giorni?

zero,meditavo se entrare.....mi pare positiva,quasi quasi,che dici?

La settimana scorsa ho perso il 10%. Per ora voglio stare fuori e resto a guardare, però volevo sapere chi è rimasto dentro se ha avuto un gain positivo o negativo per capire cosa fare se succede la stessa cosa ad un altro titolo
183 di 440 - 20/2/2018 15:41
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
L’aumento Creval e il retail: per mille azioni già 5mila euro in fumo

di Antonella Olivieri

Non ci sarebbe bisogno neppure di fare i conti per dire che il prezzo delle azioni Creval è già arrivato dove dovrebbe dopo l’aumento di capitale da quasi 700 milioni: al prezzo d’offerta di 0,1 euro. L’operazione - partita ieri - è “iperdiluitiva”: prevede l’emissione di un numero di azioni enormemente superiore a quello delle vecchie esistenti. Per ogni azione vecchia posseduta, l’aumento offre la possibilità di sottoscrivere 631 nuove azioni al prezzo unitario di 0,1 euro. A conclusione il capitale sociale passerà da 11,088 milioni di azioni a 7,007 miliardi di azioni.

Venerdì il titolo della banca valtellinese ha chiuso in Borsa a 7,8 euro. Chi avesse avuto in portafoglio mille azioni, avrebbe avuto in mano un controvalore di 7.800 euro, ma per seguire l’aumento di capitale dovrebbe investire altri 63.100 euro. Alla fine si troverebbe in mano 632 azioni per un valore di carico unitario di 0,11 euro. In Borsa però le azioni si sono già allineate al prezzo dell’aumento di capitale, assestandosi a 0,1042 euro, mentre il diritto (valido per sottoscrivere 631 nuove azioni) ha chiuso a 2,55 euro. Chi fosse rimasto a guardare, già dopo il primo giorno di aumento di capitale si ritroverebbe in mano un controvalore inferiore a 2.700 euro per le sue mille azioni e relativi diritti e 5mila euro sarebbero già andati in fumo.

I diritti sono negoziabili in Borsa fino al prossimo 2 marzo, e sono esercitabili per sottoscrivere le nuove azioni fino all’8 marzo, dopodiché perderanno ogni valore. Buona parte dell’attuale azionariato - che deriva dalla trasformazione di una banca popolare in Spa (2016) - non ha però probabilmente le caratteristiche per sottoscrivere le azioni che, in applicazione della direttiva Mifid 2 - entrata in vigore quest’anno -, sono state classificate con il massimo livello di rischio.

Nel caso in cui la banca non ritenesse idoneo il profilo dell’investitore, l’investitore già azionista dovrebbe presentare una dichiarazione che intende comunque sottoscrivere, mentre se non fosse già azionista non potrebbe partecipare all’operazione. Questo screma di per sé una fetta della domanda potenziale, quella del retail, rimettendo il verdetto sull’esito della ricapitalizzazione alle valutazioni degli investitori professionali. Che hanno la possibilità di intervenire in arbitraggio, dato che è in pista il cosiddetto sistema “rolling” che permette di richiedere le nuove azioni anche prima della conclusione dell’operazione, evitando così le strozzature connesse agli aumenti iperdiluitivi. Per contro chi ottiene le nuove azioni anzitempo non può avvalersi della revoca della sottoscrizione, neppure nel caso in cui ci fosse un aggiornamento del prospetto per l’emergere di fatti nuovi.
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http://www.ilsole24ore.com/
184 di 440 - 21/2/2018 14:14
1giacomofofo N° messaggi: 701 - Iscritto da: 29/6/2016
i diritti sono quasi meno 80 secondo voi la fanno scendere ancora grazie a chi mi da una risposta
185 di 440 - 21/2/2018 17:06
ginus N° messaggi: 442 - Iscritto da: 08/3/2008
Quotando: 1giacomofofo - Post #184 - 21/Feb/2018 13:14i diritti sono quasi meno 80 secondo voi la fanno scendere ancora grazie a chi mi da una risposta

Al tuo posto andrei in una banca credito valtellinese per avere spiegazioni precise
186 di 440 - 21/2/2018 18:17
ciccio80 N° messaggi: 386 - Iscritto da: 03/1/2014
Se l'azione va a 10 cent i diritti vanno a 0. Se sei alle prime armi lascia perdere qua è un gioco per istituzionali
187 di 440 - 22/2/2018 13:54
1giacomofofo N° messaggi: 701 - Iscritto da: 29/6/2016
porteranno i diritti a zero??????????
188 di 440 - 22/2/2018 14:37
1seve N° messaggi: 112 - Iscritto da: 01/1/2013
Certo che il diritto si azzera Non a senso acquistare un diritto che ti obbliga a sottoscrivere 631 azioni e pagarle più di quanto è il suo valore di borsa Ricordatevi che se prima a 8 euro valeva 100 milioni dopo l'aumento i capitale ne vale 700 e il valore del titolo è 0.10 centesimi Vuol dire che anno dato 7 miliardi di cartaccia di un'azienda che a tanti debiti e cerca di rifarceli pagare nel modo più ...onesto possibile Perche!! con aumenti di capitale di questo genere il cerino in mano a tizio o a caio gli rimane assicurato Questo i signori in alto lo sanno... Ma si tappano il naso E chi ci rimette sono i piccoli risparmiatori che piano piano verranno spennati fino all'ultima penna tanto i soldi sono i nostri Saipem Mps Carige Creval ec...
189 di 440 - 22/2/2018 14:54
1seve N° messaggi: 112 - Iscritto da: 01/1/2013
Lasciate perdere le banche andate su qualche azienda gestita da bravi e onesti imprenditori che ancora fanno utili
190 di 440 - 22/2/2018 16:05
azatu (premium) N° messaggi: 7 - Iscritto da: 20/3/2011
1seve , concordo in pieno con le tue idee ,giustissimo lontano dalle banche
191 di 440 - 22/2/2018 16:33
inilrep N° messaggi: 613 - Iscritto da: 06/11/2009
Lasciare perdere vuol dire perdere tutto quindi non so. vale la pena di partecipare a questo maledetto ADC e rischiare ancora dei soldi o andarsene e rimetterci tutto il problema è sapere se questa banca avrà ancora un futuro.
192 di 440 - 23/2/2018 18:11
1giacomofofo N° messaggi: 701 - Iscritto da: 29/6/2016
sui i diritti updi sole chi sa ....ci sono notizie....grazie
193 di 440 - 24/2/2018 11:57
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
Piccoli soci in via di estinzione

Quello del Creval è solo l’ultimo di una lunga serie di aumenti iperdiluitivi che hanno rapidamente diluito gli azionisti retail di banche e grandi guppi industriali. Una rivoluzione degli assetti proprietari aiutata anche dalle nuove regole di Mifid 2.

6qu52
194 di 440 - 24/2/2018 15:35
1giacomofofo N° messaggi: 701 - Iscritto da: 29/6/2016
quando scade per noi poveri buoi ADC sembra che i diritti e le azioni prendono fiato o no ????????????? grazie
195 di 440 - 26/2/2018 11:25
1giacomofofo N° messaggi: 701 - Iscritto da: 29/6/2016
cosa ne pensate.... adc??????
196 di 440 - 26/2/2018 11:50
Umberto57 N° messaggi: 139 - Iscritto da: 27/8/2008
Quotando: 1giacomofofo - Post #195 - 26/Feb/2018 10:25cosa ne pensate.... adc??????


Ho messo in vendita i diritti a 4,00€. li considero cerotto sulla ferita . Alla larga dalle Banche, mai più banche nel mio portafoglio .....
197 di 440 - 27/2/2018 12:26
inilrep N° messaggi: 613 - Iscritto da: 06/11/2009
Stanno facendo di tutto per eliminare i piccoli azionisti , tutti coloro che hanno contribuito alla nascita e all, espansione del piccolo credito Valtellinese prima dell,avvento di questi vertici incompetenti e ciarlatani che hanno affossato la banca con la complicità di tutti i ladroni italiani politici e non.
198 di 440 - 27/2/2018 15:18
GIOLA N° messaggi: 29912 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, lo Stato sogna fusione in polo bancario

Il mondo della politica delinea due destini diversi per la banca senese: mano pubblica per anni da una parte e aggregazioni dall'altra

di Rosario Murgida

Ai piani alti delle istituzioni romane sembra esserci un po' di confusione sul destino di Banca del Monte dei Paschi di Siena tra ministri oltremodo realisti e funzionari abbastanza sognatori.

Domenica scorsa il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in un colloquio con i sindacati a Siena, ha infatti affermato che lo Stato resterà in Mps "per alcuni anni" e ha aggiunto che "dare un numero sarebbe sbagliato e controproducente per i mercati". Sarà anche sbagliato ma da mesi si sa la data di scadenza per la presenza dello Stato tra gli azionisti. Le autorità europee hanno infatti imposto l'uscita dal capitale nel 2021, una volta completato un piano di rilancio, tra l'altro, di difficile realizzazione anche alla luce degli ultimi dati di bilancio pubblicati dalla banca.

"E' la domanda ad essere posta in modo sbagliato: non quanto resterà lo Stato in Mps, ma quanto deve rimanere lo Stato per mettere Mps in condizione di essere una banca che sta in piedi in modo profittevole per Siena e per l'Italia", ha quindi affermato il ministro in risposta a precise sollecitazioni da parte dei rappresentanti dei lavoratori.

Di sicuro ci vorranno diversi anni così come è certa la difficoltà per lo Stato di recuperare quanto finora investito: sulla base dell'andamento attuale delle azioni Mps i "contribuenti" possono già contabilizzare una perdita potenziale di 3 miliardi di euro circa.

I corsi azionari potrebbero però ricevere una spinta al rialzo nel caso le aspettative del mercato su un coinvolgimento nella prossima fase di aggregazioni nel settore bancario si concretizzassero. Da mesi circolano ipotesi di varia natura che assegnano, per esempio, a Mps un ruolo da pivot nel processo di consolidamento soprattutto delle banche di medie dimensioni già oggi al centro di speculazioni e indiscrezioni. Gli analisti di Equita hanno proposto un polo con ben cinque istituti: Mps, Banco Bpm, Bper, Carige e Creval sotto il cappello di una holding sul modello Iccrea.

Si tratta di un'ipotesi certamente suggestiva, seppur di difficile realizzazione, che però sembra già arrivata sui tavoli dei funzionari ministeriali anche se in forme che non potranno che essere diverse come dimostrato dalle recenti indiscrezioni su Ubi. Ieri il capo della segreteria tecnica del ministero dell'Economia, Fabrizio Pagani, ha infatti anticipato la possibilità che Mps si fonda con un'altra banca con un ruolo non certo passivo e già nel 2018.

Al momento, però, non ci sono dossier caldi ma resta un fatto incontrovertibile. Il settore bancario italiano, ha spiegato Pagani, ha bisogno di un consolidamento. "Ci sono troppe banche. La Bce continua a chiedere questo consolidamento. In questo senso Mps potrebbe avere un ruolo. Penso che questo potrebbe avverarsi quest'anno". Peccato che ci sia la presenza ingombrante nell'azionariato dello Stato da una parte e dall'altra la continua ombra della Bce e delle autorità comunitarie. Insomma tra sogni e realtà il rischio è che nessuno sappia quale forma dare alla nuova Mps tornata sotto il controllo pubblico.

http://www.finanzareport.it/

6rqe3
199 di 440 - 27/2/2018 22:35
1angy N° messaggi: 1 - Iscritto da: 24/2/2018
amministratori abbassatevi lo stipendio invece di truffare
i piccoli azionisti
200 di 440 - 02/3/2018 12:01
onda75 N° messaggi: 719 - Iscritto da: 28/6/2011
Ho solo avuto il piacere di riprendere quello che hi perso e anche un piccolo guadagno con i diritti. Non ci metto più piede in questa fogna di banca
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