Credito Valtellinese

- Modificato il 06/8/2017 07:57
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014

 





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101 di 440 - 09/12/2017 14:11
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014
Creval, asse Dumont-Cerberus (MF)

Il quotidiano finanziario scrive che in vista dell'aumento di capitale del Credito Valtellinese il finanziere francese, ora domiciliato in Svizzera, Denis Dumont e il fondo Cerberus potrebbero stringere un'alleanza con l’obiettivo di arrivare a una quota compresa tra il 20% e il 25% del capitale della banca, chiamata a una ricapitalizzazione da 700 milioni, una cifra superiore a cinque volte l’attuale capitalizzazione pari a 135 milioni.

Dumont è finora accreditato di una partecipazione del 5,78%, anche se secondo MF "sarebbe già salito al 9% approfittando anche dall’ottovolante di borsa sul quale è salito il titolo del Creval, che da inizio anno ha lasciato sul terreno più del 67% del valore".

Il quotidiano scrive poi che questa opzione "agita i tanti soci privati italiani, che dal canto loro vorrebbero invece mantenere il vessillo tricolore sulla banca".

61ks2
102 di 440 - 11/12/2017 17:39
Balto3 N° messaggi: 4218 - Iscritto da: 04/3/2014
"vessillo tricolore", HA!
Siccome è stata amministrata tanto bene dagli italiani ...
103 di 440 - 18/12/2017 18:42
inilrep N° messaggi: 613 - Iscritto da: 06/11/2009
Domani si riuniscono i demolitori di questa ex gloriosa banca la quale ha ingrassato i grossi soci alle spalle dei piccoli che hanno investito credendoci i loro risparmi ma che poi se li sono visti bruciare da una gestione fallimentare fatta da un gruppo di incapaci che dovrebbero essere messi in mutande ma che se la caveranno ancora e sempre a discapito dei piccoli azionisti
104 di 440 - 19/12/2017 16:23
Balto3 N° messaggi: 4218 - Iscritto da: 04/3/2014
Fiordi ha dichiarato:
"aumento di capitale non imposto dalla BCE, il mercato capirà la scelta" ...
105 di 440 - 20/12/2017 15:48
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014
Creval, l'aumento di capitale partirà a febbraio

L'assemblea straordinaria, alla quale era presente il 30,22% del capitale, ha approvato l'operazione fino a un massimo di 700 mln. Equita sim ha confermato la raccomandazione hold sul titolo

di Marco Sasso

L'assemblea straordinaria di Creval ha approvato l'aumento di capitale da 700 milioni di euro, in partenza per febbraio. E' quanto è emerso dalla riunione alla quale ha partecipato il 30,22% del capitale, in proprio o per delega. "Lavoriamo affinché l'aumento parta il prima possibile", ha affermato Mauro Selvetti, direttore generale di Creval . L'operazione "partirà a febbraio e quindi si chiuderà al massimo entro la prima settimana di marzo".

Selvetti ha sottolineato che "l'aumento fino a 700 milioni è stato pregarantito da Mediobanca e Citi. L'aumento è con opzione perché crediamo che una volta fatto, la banca tornerà a essere redditizia". Nell'intervento introduttivo all'assemblea, il direttore generale ha evidenziato la performance dell'istituto dal punto di vista della redditività primaria paragonando l'operazione di ricapitalizzazione, seppur non esplicitamente, a quella realizzata da Unicredit . "E' un'operazione molto simile", ha spiegato Selvetti, "a un'operazione realizzata da una grandissima banca che ha fatto un aumento da 13 miliardi cui sono seguite svalutazioni su crediti per altrettanti 13 miliardi. Dopo quest'operazione la banca ha performato molto meglio".

In merito all'aumento di capitale si è espresso anche il presidente del Creval , Miro Fiordi, affermando che "il consiglio di amministrazione si è trovato nella necessità di stilare il nuovo piano al 2020" e sottolineando che "la scelta dell'aumento di capitale non ce l'ha imposta nessuno. Nessuna autorità ci ha chiesto di fare un'operazione come quella che vi stiamo proponendo. Abbiamo deciso di fare così per voltare pagina".

Il presidente si è detto fiducioso sul fatto che il mercato apprezzerà questo tipo di scelta. "L'alternativa era fare un aumento molto più piccolo per presentarsi tra due anni e chiedere un altro aumento. Non è stata una scelta facile né presa a cuor leggero. E' stata una scelta meditata", ha osservato Fiordi.

In scia alle notizie, a Piazza Affari il titolo Creval rimane ben intonato scambiando a 1,25 euro, in rialzo del 2,88%. Questa mattina, prima dell'assemblea, Equita Sim ha confermato sul titolo Creval la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 2,3 euro, evidenziando che secondo alcune fonti di stampa il fondo Mainstream Capital starebbe valutando un investimento nella banca del valore di 15-20 milioni di euro. L'investimento si aggiungerebbe a quello di Cerberus (compreso tra 50 e 100 milioni) e all'impegno di Dumont reso pubblico la scorsa settimana per almeno il 5% dell'aumento di capitale.

657eo
https://www.milanofinanza.it
106 di 440 - 21/12/2017 14:43
Balto3 N° messaggi: 4218 - Iscritto da: 04/3/2014
l'8 gennaio 2018 accorpamento azionario, 1 nuova azione ogni 10 azioni ordinarie ...
107 di 440 - 21/12/2017 15:32
pippogo N° messaggi: 688 - Iscritto da: 15/9/2008
In gambero se messo a camminare walking‍♀️ una cosa vergognosa
108 di 440 - 21/12/2017 18:48
inilrep N° messaggi: 613 - Iscritto da: 06/11/2009
Come ho già detto coloro che hanno demolito questa banca ora chiedono ancora soldi hai vecchi è strascippati piccoli azionisti che come sempre credendo hai ciarlatani contribuiranno ancora all'aumento di capitale io sarei contento se almeno qualcuno di questi incapaci finisse in mutande
109 di 440 - 29/12/2017 11:55
Balto3 N° messaggi: 4218 - Iscritto da: 04/3/2014
Credito Valtellinese (-1,7%) in rosso. Il Messaggero scrive che la banca vorrebbe chiudere l'aumento di capitale da 700 milioni di euro prima delle votazioni politiche del 4 marzo. L'operazione potrebbe quindi partire il 5 febbraio, prima del previsto.
110 di 440 - 07/1/2018 10:13
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014
Creval, il nuovo prezzo post raggruppamento

Borsa Italiana ha fornito i nuovi prezzi delle azioni ordinarie del Creval, sulle quali è stato applicato un fattore di rettifica di 10, in seguito al raggruppamento azionario in vigore da lunedì 8 gennaio 2018.

Il prezzo di chiusura di oggi, pari a 1,191 euro, è stato rettificato a 11,91 euro.

69v0p
111 di 440 - 08/1/2018 16:51
pippogo N° messaggi: 688 - Iscritto da: 15/9/2008
Con questa mossa si azzera tutto si riparte dal prossimo adc che verrà di nuovo azzerato come hanno fatto mps carige
112 di 440 - 10/1/2018 15:13
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014
Creval, da Valtellina segnali di fiducia

La base di azionisti storica della banca lancia segnali di sostegno per l'aumento di capitale. Non si rischia il flop di Carige sul retail malgrado i rischi generati dalle prossime elezioni.

di Rosario Murgia

Creval rappresenta l'ultimo fronte caldo della crisi che ha colpito il settore bancario negli ultimi due anni e sul mercato ne ha pagato le conseguenze soprattutto dopo aver annunciato un mega aumento di capitale da 700 milioni di euro. La ricapitalizzazione avrà luogo in un momento probabilmente non propizio a causa della concomitanza con i momenti più caldi della campagna per le elezioni del 4 marzo prossimo.

I rischi sono elevati ed è quindi lecito chiedersi quale possa essere la propensione degli attuali azionisti, in particolare i piccoli soci, verso un'operazione dai contorni storici per una banca della dimensioni non elevate in Italia per quanto importante per un'area come la Valtellina. Sostanzialmente, secondo quanto raccolto da Finanza Report, non sembra esserci quel clima di totale sfiducia o rassegnazione riscontrato in altri casi, di portata ovviamente diversa, come Carige o Mps. Tra i piccoli soci o ex dipendenti serpeggia un "sentimento sostanzialmente positivo" nei confronti del Creval che si unisce a un impegno a sostenere il programma di rafforzamento affinchè l'aumento di capitale vada in porto.

Emerge, quindi, una sostanziale fiducia che, tra l'altro, conferma il tradizionale attaccamento dei valtellinesi per le loro banche di riferimento. Il Credito Valtellinese e la sua dirimpettaia Banca Popolare di Sondrio sono da sempre caratterizzate da una forte radicamento in Valtellina e tradizionalmente incarnano due anime ben distinte, una cattolica e l'altra laica, che finora hanno sempre escluso la possibilità di un'unione tale da creare un unico polo bancario.

Sembra dunque che i valtellinesi vogliano esprimere senza remore e con fiducia il loro sostegno ai programmi varati dai vertici della banca anche se a caro prezzo. Si tratta di una buon punto di appoggio per il Creval, che non dovrà probabilmente invitare i piccoli soci o risparmiatori ad aderire all'aumento di capitale come avvenuto recentemente con la ricapitalizzazione di Carige, di successo certo ma penalizzata alla fine dalla scarsa adesione dell'azionariato retail. Del resto non sono mancati segnali di fiducia anche da investitori di peso seppur sconosciuti come l'imprenditore francese Denis Dumont, già primo azionista e intenzionato a partecipare all'operazione "quanto meno in proporzione alla quota detenuta" del 5,12% del capitale. Un segnale di fiducia dall'estero che potrebbe ora essere accentuato dall'atteggiamento positivo dei valtellinesi verso la loro banca.

6az-w
http://www.finanzareport.it/
113 di 440 - 10/1/2018 15:21
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014
Borsa: i titoli da monitorare nel 2018

Quali saranno le storie di Borsa da seguire nell'anno nuovo? Ecco una breve rassegna partendo dai protagonisti assoluti del 2017: i titoli finanziari...

di Rosario Murgida

Il 2018 si prospetta come un anno impegnativo per la Borsa di Milano tra nuove quotazioni, elevate incertezze di natura politica e grandi problemi ancora da risolvere per alcuni dei principali protagonisti delle cronache finanziarie. Quali saranno i titoli da osservare con attenzione l'anno prossimo? Finanza Report ha cercato di rispondere a questa domanda anche sulla base di quanto avvenuto durante il 2017. Si parte con i titoli finanziari e in particolare con quelli del settore bancario, già grandi protagonisti, nel bene e nel male, di Piazza Affari negli ultimi mesi.

Creval - Uno dei titoli che attiverà da subito grandi attenzioni sarà il Credito Valtellinese. Il suo mega aumento di capitale da 700 milioni di euro ha già generato conseguenze negative sull'andamento dei titoli bancari durante lo scorso autunno e ora sarà interessante verificarne l'andamento anche per capire la propensione degli investitori verso un settore che, forse più di altri, sentirà gli effetti dell'incertezza politica dei prossimi mesi. Performance da inizio anno: -66,9%. Prezzo (28 dicembre): 1,23 euro. Target price medio: 1,79 euro.

Carige - Concluso con un sostanziale successo il proprio aumento di capitale, la banca ligure si trova ancora sotto i radar delle autorità di vigilanza per questioni legate alla governance. Non solo. I prossimi mesi saranno cruciali per quel piano di rafforzamento patrimoniale da oltre un miliardo di euro partito appunto con la ricapitalizzazione. Performance da inizio anno: -69,3%. Prezzo (28 dicembre): 0,0083 euro. Target price medio: 0,01 euro.

Mps - Gli occhi degli investitori non potranno non essere ancora puntati sul titolo della banca senese. Portata a termine l'operazione di salvataggio, Mps è di nuovo una banca a controllo pubblico e ora si trova alle prese con un piano di rilancio ambizioso caratterizzato soprattutto da una continua pulizia di bilancio. Performance da inizio anno: -73,9%. Prezzo (28 dicembre): 3,93 euro. Target price medio: 4,3 euro.

Banco Bpm - La banca guidata da Giuseppe Castagna rimarrà sotto i riflettori soprattutto per la questione degli Npl. Il programma di cessione delle sofferenze, come ammesso recentemente dal top-manager, potrebbe superare il target concordato con la Bce di 3 miliardi, con ulteriori dismissioni quindi rispetto agli 8 miliardi già programmati. E' stato escluso un aumento di capitale, ma gli ultimi mesi hanno dimostrato che le autorità di vigilanza possono sempre chiedere ricapitalizzazione anche non volute. Performance da inizio anno: +16,1%. Prezzo (28 dicembre): 2,66 euro. Target price medio: 3,54 euro.

Ubi Banca - Il 2018 sarà l'anno del ritorno a una governance tradizionale. E' infatti partito l'iter per l'adozione del sistema monistico con l'abbandono dell'attuale duale rappresentato dalla presenza di un consiglio di gestione e di uno di sorveglianza. Performance da inizio anno: +50%. Prezzo (28 dicembre): 3,72 euro. Target price medio: 4,29 euro.

Bper - Il gruppo guidato da Alessandro Vandelli affronterà un anno impegnativo con l'obiettivo di imprimere un colpo di acceleratore alle strategie di riduzione delle esposizioni ai crediti deteriorati. Performance da inizio anno:-14,6%. Prezzo (28 dicembre): 4,32 euro. Target price medio: 5,34 euro.

Intesa Sanpaolo - Per quanto solida e apparentemente senza problemi di nessun tipo, anche la banca lombardo-piemontese sarà una delle protagoniste del 2018. A febbraio sarà presentato il nuovo piano di impresa che dovrebbe rafforzare le strategie di espansione in aree di mercato come il risparmio gestito, le assicurazioni e il private banking. Performance da inizio anno:+15,2%. Prezzo (28 dicembre): 2,79 euro. Target price medio: 3,15 euro.

Unicredit - L'istituto milanese ha attratto tutte le attenzioni del mercato nei primi mesi dell'anno per il suo aumento di capitale da ben 13 miliardi di euro. Pochi giorni fa è stato presentato l'aggiornamento del piano strategico e ora Unicredit si trova ad affrontare un 2018 che non dovrebbe discostarsi da quanto visto nel 2017. La strategia di dismissioni e di continua pulizia di bilancio non dovrebbe essere abbandonata. Sempre che l'a.d. Jean Pierre Mustier non voglia fare qualche sorpresa puntando a partecipare all'auspicato consolidamento del settore europeo. Performance da inizio anno:+15,6%. Prezzo (28 dicembre): 15,85 euro. Target price medio: 19,52 euro.

Mediobanca - L'anno nuovo vedrà probabilmente imprimere un'accelerazione alla trasformazione di Piazzetta Cuccia, sia sul fronte della governance con il superamento del patto e una presenza sempre più massiccia dei fondi, sia per gli obiettivi di crescita nel wealth management. Performance da inizio anno:+23,3%. Prezzo (28 dicembre): 9,56 euro. Target price medio: 10,24 euro.

Generali - Anche le assicurazioni saranno interessanti da seguire l'anno prossimo e quando in Italia si parla di polizze non si può non parlare di Generali. Il 2018 sarà un anno impegnativo per i vertici del Leone di Trieste? Di sicuro proseguiranno le attività di cessione di business ormai marginali e sarà rafforzato l'impegno nel campo degli Npl ma il titolo sarà monitorato probabilmente più per fattori endogeni legati alla partecipazione di Mediobanca. Performance da inizio anno:+9%. Prezzo (28 dicembre): 15,39 euro. Target price medio: 16,53 euro.

Cattolica - Il 2017 delle assicurazioni ha visto un protagonista assoluto nella compagnia veronese. Al di là della campagna di espansione con gli accordi di joint venture sottoscritti con Banco Bpm, il titolo è salito agli altari delle cronache finanziarie per l'ingresso nel capitale di Warren Buffett e il mercato ha iniziato a delineare scenari e ipotesi di grande espansione grazie al possibile sostegno del finanziere più famoso al mondo. Saranno ora i prossimi mesi a rispondere alle aspettative degli investitori. Performance da inizio anno:+61,4%. Prezzo (28 dicembre): 8,99 euro. Target price medio: 10,45 euro.

Unipol - La compagnia bolognese dovrà una volta per tutte risolvere il suo grande problema: Unipol Banca. Sarà valorizzata, magari tramite un'operazione straordinaria? La risposta arriverà nei prossimi mesi. Rimane il fatto che l'istituto di credito controllato da Unipol deve assolutamente procedere con iniziative di riduzione delle sofferenze, arrivate ormai su livelli eccessivi. Performance da inizio anno:+14,9%. Prezzo (28 dicembre): 3,93 euro. Target price medio: 4,55 euro.

Fca - Sarà un anno estremamente importante per il gruppo automobilistico italo-statunitense. Tra pochi mesi sarà presentato il nuovo piano industriale che dovrà fornire risposte chiare a molte domande, in particolare sul destino di molti stabilimenti italiani, sulle alleanze e sugli investimenti nella mobilità del futuro. Con il 2018 si apre anche la corsa alla successione dell'a.d. Sergio Marchionne. Sul tavolo rimangono aperti diversi dossier su operazioni straordinarie, in primis lo scorporo di Magneti Marelli. Performance 2017: +72,79%. Prezzo (29 dicembre): 14,91 euro. Target price medio: 15,23 euro.

Ferrari - Le azioni del Cavallino Rampante sono state tra le grandi protagoniste degli ultimi due anni anche grazie ai continui record commerciali e finanziari. Dopo mesi e mesi di crescita, tra breve si avrà qualche dettaglio sulle strategie per il futuro, a partire dallo sbarco in segmenti finora inesplorati. Performance 2017: +52,67%. Prezzo (29 dicembre): 87,45 euro. Target price medio: 99,71 euro.

Atlantia - Il 2017 è stato un anno effervescente per la holding italiana delle concessioni autostradali, diventata grande protagonista delle cronache finanziarie da maggio in poi grazie al lancio dell'offerta pubblica d'acquisto sulla spagnola Abertis. La controfferta avanzata dalla Acs di Florentino Perez, per il tramite della controllata tedesca Hochtief, ha sparigliato le carte in tavola ma gli italiani sono pronti ormai da mesi alla battaglia. Performance 2017: +18,24%. Prezzo (29 dicembre): 26,32 euro. Target price medio: 27,93 euro.

Leonardo - Non sarà solo Fca, tra i grandi titoli dell'industria italiana, a presentare il nuovo piano industriale. Lo farà anche la ex Finmeccanica. L'a.d. Alessandro Profumo ha scelto Vergiate per presentare a fine gennaio il nuovo corso della holding della Difesa. La scelta è emblematica: nella cittadina in provincia di Varese ha sede AgustaWestland, il cuore delle attività in quel campo degli elicotteri che tanti problemi hanno causato l'anno scorso. Performance 2017: -25,64%. Prezzo (29 dicembre): 9,92 euro. Target price medio: 13,57 euro.

Luxottica - Il 2018 dell'azienda di occhialeria avrà un unico grande catalizzatore: la fusione con i francesi di Essilor. I prossimi mesi saranno cruciali per capire le intenzioni delle autorità antitrust europee, che, a dispetto delle iniziali previsioni, hanno deciso di mettere sotto osservazione in maniera approfondita l'operazione. Performance 2017: +0,1%. Prezzo (29 dicembre): 51,15 euro. Target price medio: 53,21 euro.

Mediaset - A breve si conosceranno i dettagli dell'accordo di pace con Vivendi, mentre i prossimi mesi dovranno confermare i segnali di rinascita del gruppo televisivo. La vittoria sulla Rai per i Mondiali di Calcio e l'accordo con Telecom sui contenuti sono stati solo i primi passi di un rilancio da tempo auspicato dal mercato ma ora tocca al management mettere a frutto il lavoro del 2017. Performance 2017: -21,41%. Prezzo (29 dicembre): 3,23 euro. Target price medio: 3,35 euro.

Telecom - La società di telecomunicazioni dovrà affrontare nel 2018 diversi dossier rimasti ancora irrisolti. Oltre all'accordo con Mediaset i vertici dovranno risolvere i problemi sorti in seno al Cda per l'accordo di joint venture con la Canal Plus della controllante Vivendi e quantomeno iniziare a dare un senso alla continua battaglia sul fronte della rete. Performance 2017: -13,25%. Prezzo (29 dicembre): 0.596 euro. Target price medio: 1 euro.

Fincantieri - Il 2017 è stato l'anno del grande accordo per l'acquisto dei cantieri francesi di Stx. Il 2018, invece, sarà sempre caratterizzato dai colori della bandiera transalpina: il mercato attende sviluppi nelle trattative per creare con Naval Group una nuova realtà specializzata nella cantieristica navale militare. Performance 2017: +161,88%. Prezzo (29 dicembre): 1,25 euro. Target price medio: 1,23 euro.

Enel - I prossimi mesi diranno quanto valida sia la nuova strategia del colosso elettrico nel campo dei nuovi servizi. La società romana si è lanciata nel business promettente delle colonnine di ricarica per le auto elettriche nonché nella controversa battaglia per le reti di telecomunicazione. Sul tavolo del management non mancano dossier di crescita, in particolare nelle rinnovabili e in Sud America. Performance 2017: +21,62%. Prezzo (29 dicembre): 5,13 euro. Target price medio: 5,68 euro.

Eni - Il 2018 sarà l'anno della definitiva ripresa dei prezzi del petrolio? Molti sono i dubbi che leggano nelle analisi di esperti e analisti, ma il gruppo petrolifero dovrà comunque proseguire sulla strada imboccata negli ultimi anni con il crescente focus sulle attività di produzione ed esplorazione che hanno portato al record produttivo poche settimane fa. Performance 2017: -11,64%. Prezzo (29 dicembre): 13,8 euro. Target price medio: 15,51 euro.

Saipem - Il 2017 è stato un altro anno impegnativo per la società di servizi petroliferi. Il mercato dovrebbe puntare tutta l'attenzione sulla capacità di Saipem di raccogliere nuovi ordini grazie alla ripresa degli investimenti da parte delle grandi major petrolifere e alla nuova strategia di diversificazione in settore finora non presidiati. Performance 2017: -31,02%. Prezzo (29 dicembre): 3,8 euro. Target price medio: 4,01 euro.





NEWS_43894.jpg
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114 di 440 - 13/1/2018 13:34
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014
Bonomi (Investindustrial): alle banche servono aumenti capitale per 10 mld

Per il finanziere "tutti lo sanno ma non lo dicono. E reperire mezzi freschi non sarà facile"

Alle banche italiane servono subito aumenti di capitale fino a 10 miliardi. "Tutti lo sanno, ma non lo dicono". Parola di Andrea Bonomi, fondatore di Investindustrial, che in un'intervista al quotidiano La Stampa si è pronunciato su diversi temi, senza tralasciare le banche che evidentemente secondo lui rappresentano ancora un tallone d'Achille. Tanto più che per il resto il suo "outlook" è positivo.

"Questo è un buon momento per l'Italia. Il Paese è in crescita" mentre "i nostri competitori diretti hanno situazioni delicate da gestire: l'Inghilterra con la Brexit, la Spagna alle prese con la Catalogna, la Germania che stenta a creare un governo. Noi sembriamo un Paese potenzialmente tranquillo, anche se arriviamo all'ultimo momento a prendere la coda di una crescita di cui gli altri hanno goduto negli ultimi anni. Presumibilmente ci restano 2-3 anni buoni, non sprechiamoli. L'aver perso la prima parte di crescita è già un danno gravissimo".

Bonomi non crede "che un imprenditore investa o non investa aspettando le elezioni. Sono importanti, ma non rappresentano una questione decisiva. Non danneggeranno l'appetito a investire in Italia nel breve termine. Gia' oggi 1,9 miliardi, pressappoco il 40%, degli oltre 5 miliardi di investimenti che abbiamo, sono in Italia. Nel solo dicembre scorso abbiamo realizzato tre investimenti in Europa: la prima è stata l'italiana Ceme, leader mondiale nella produzione di pompe e valvole".

Alla domanda su quali settori punterete, Bonomi risponde: "Abbiamo una liquidità di 1,7 miliardi e intendiamo rimanere liquidi perché crediamo che gli anni buoni per gli investimenti debbano ancora arrivare. Verranno fuori occasioni anche inaspettate. Sono tanti i settori che necessitano di ristrutturazione. In Italia c'è una frammentazione eccessiva delle imprese. Il design ci interessa molto e poi l'industria".

Poi l'affondo sulle banche. Bonomi ritiene che le banche italiane abbiano "bisogno di un altro giro di aumenti di capitale. Lo sanno tutti, anche se non lo dicono. Escluse Unicredit e Intesa che per dimensione non ho analizzato, al sistema servono tra i 7 e i 10 miliardi. Nessun rischio di sistema, ma non credo che sarà facile raccoglierli, con il mondo che evolve dal punto di vista tecnologico e di governance".

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NEWS_44035.jpg
115 di 440 - 18/1/2018 12:23
24ANDRE N° messaggi: 2932 - Iscritto da: 25/11/2010
Azzeramento vecchi SOCI in arrivo.
116 di 440 - 18/1/2018 15:19
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014
Le azioni Creval tornano ad essere sotto pressione in borsa mentre si avvicina l'aumento di capitale

Il raggruppamento azionario ha portato solo ad una modifica nominale del valore delle azioni Creval ma per il resto, a partire dal trend in borsa del titolo, tutto sembra essere rimasto uguale. La quotazione Creval su Borsa Italiana oggi registra un ribasso del 2,4% a 10,66 euro. La contrazione odiena, come si evince andando a guardare al grafico relativo all'andamento del titolo, determina un allargamento della performance negativa su base annua al 75%. Questo dato sta a significare che chi un anno fa aveva in portafoglio azioni del Credito Valtellinese e ha deciso di non venderle mai, adesso si ritrova con un asset che vale il 75% in meno. Nonostante il via libera da parte dell'assemblea degli azionisti all'aumento di capitale Creval da 700 milioni di euro, anche nell'ultimo mese il prezzo delle azioni Creval ha segnato un ribasso con una perdita di valore del 15%.

L'andamento della quotazione Credito Valtellinese, quindi, sembra suggerire che la tensione sulla banca sia sempre alta. A preoccupare gli investitori è la riuscita dell'aumento di capitale che, stando alle ultime notizie, dovrebbe essere lanciato a febbraio per poter esser concluso prima del 4 marzo, ossia prima delle elezioni. E' evidente che l'obiettivo del management di Creval sia quello di portare a casa l'operazione prima che ad una situazione di incertezza se ne aggiuna un'altra a causa dell'esito poco chiaro delle politiche.

Eppure in un contesto generale caratterizzato da un sentiment che non può che essere improntato alla negatività, potrebbero non mancare dei motivi di visibilità sulle azioni Creval nelle prossime settimane. Secondo rumors di stampa, infatti, il management del Credito Valtellinese avrebbe deciso di dare una forte accelerazione alle tratattive con l'altra banca della Valtellina, la Banca Popolare di Sondrio, con l'obiettivo di verificare la possibilità di arrivare a una fusione in tempi rapidi. Le voci sull'aggregazione tra le due banche valtellinesi non sono nuove e proprio un'operazione di M&A viene ritenuta da molte fonti come l'obiettivo di fondo dello stesso aumento di capitale. In altre parole la ricapitalizzazione sarebbe propedeutica all'integrazione. Possibili novità nei colloqui tra le due banche della Valtellina potrebbero avere quindi un effetto positivo sulla quotazione Creval.

6dphm
https://www.borsainside.com
117 di 440 - 20/1/2018 17:24
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #116 - 18/Gen/2018 14:19Le azioni Creval tornano ad essere sotto pressione in borsa mentre si avvicina l'aumento di capitale

Il raggruppamento azionario ha portato solo ad una modifica nominale del valore delle azioni Creval ma per il resto, a partire dal trend in borsa del titolo, tutto sembra essere rimasto uguale. La quotazione Creval su Borsa Italiana oggi registra un ribasso del 2,4% a 10,66 euro. La contrazione odiena, come si evince andando a guardare al grafico relativo all'andamento del titolo, determina un allargamento della performance negativa su base annua al 75%. Questo dato sta a significare che chi un anno fa aveva in portafoglio azioni del Credito Valtellinese e ha deciso di non venderle mai, adesso si ritrova con un asset che vale il 75% in meno. Nonostante il via libera da parte dell'assemblea degli azionisti all'aumento di capitale Creval da 700 milioni di euro, anche nell'ultimo mese il prezzo delle azioni Creval ha segnato un ribasso con una perdita di valore del 15%.

L'andamento della quotazione Credito Valtellinese, quindi, sembra suggerire che la tensione sulla banca sia sempre alta. A preoccupare gli investitori è la riuscita dell'aumento di capitale che, stando alle ultime notizie, dovrebbe essere lanciato a febbraio per poter esser concluso prima del 4 marzo, ossia prima delle elezioni. E' evidente che l'obiettivo del management di Creval sia quello di portare a casa l'operazione prima che ad una situazione di incertezza se ne aggiuna un'altra a causa dell'esito poco chiaro delle politiche.

Eppure in un contesto generale caratterizzato da un sentiment che non può che essere improntato alla negatività, potrebbero non mancare dei motivi di visibilità sulle azioni Creval nelle prossime settimane. Secondo rumors di stampa, infatti, il management del Credito Valtellinese avrebbe deciso di dare una forte accelerazione alle tratattive con l'altra banca della Valtellina, la Banca Popolare di Sondrio, con l'obiettivo di verificare la possibilità di arrivare a una fusione in tempi rapidi. Le voci sull'aggregazione tra le due banche valtellinesi non sono nuove e proprio un'operazione di M&A viene ritenuta da molte fonti come l'obiettivo di fondo dello stesso aumento di capitale. In altre parole la ricapitalizzazione sarebbe propedeutica all'integrazione. Possibili novità nei colloqui tra le due banche della Valtellina potrebbero avere quindi un effetto positivo sulla quotazione Creval.

https://www.borsainside.com



6dphm

6ecdt
118 di 440 - 21/1/2018 00:26
selling N° messaggi: 4014 - Iscritto da: 23/2/2011
preso tante banche e mi danno soddifazionema anche qusta ICO finsisce a febbraio..
BANKERA LA BANCA CHE NON C'ERA
Pubblicato il 17 gen 2018
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https://spectrocoin.com/en/signup.html?referralId=2942002302
Salve, visto la grande richiesta dei Token di Bankera, tramite il sito SpectroCoin.....risulta difficoltoso comprarli visto che l'account viene si registrato e quindi potete accedere all'interno della vostra piattaforma, ma non potete comprare perché vi devono validare i documenti ( C.D: o Passapaorto).
Senza conferma non potete depositare Euro perchè i pagamenti risultano bloccati carte di credito Payeer bonifico ecc.
Inoltre pensate che solo la settimana scorsa si sono iscritti 37.000 persone.....quindi prima che vi verifichino passerà molto tempo.
Il sistema comunque l’ho trovato accettano lo scambio con cripto monete quindi se avete un wallet o piattaforme di scambio tipo bistamp ecc con Bitcoin Ethereum o Dash o Nem potete mandarli al vostro indirizzo di SpectroCoin e da li semplicemente li scambiate con i Token di bankera ovvero BNK.
Se non avete un wallet come me semplicemente mi sono iscritto a Pyeer (tipo paypal) Ho inviato euro e sempre sul sito tramite l’opzione exchange li ho trasformati in bitcoin e inviati al mio indirizzo di SpecraCoin, quindi li li ho trasfomati tramite il loro excange in Bankera BNK e il gioco è fatto.


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Idem sistema veloce forse ancora più semplice come interfaccia iscriversi a Coinbase
https://www.coinbase.com/join/5a5906d39bf2d40513364bfc
E' velocissimo poi si versa con carta di credito li trasformi in Bitcoin e li invii dalla interfaccia di Coinbase al tuo indirizzo di SpectroCoin dopo di che li vedrai nel tuo wallet ovvero nel tuo portafoglio virtuale lo scambierai con BNK
Io messo pochi soldini perchè sono sempre un’incognita le ICO prendetevi il tempo di leggere la loro Visione e progetti e decidete se fa al caso vostro
Facendo cosi non serve aspettare la verifica...cha attualmente manca ancora a me.
Usa questo link ti rimanda direttamente al Sito di SpectraCoin
Ciao

https://spectrocoin.com/en/signup.html?referralId=2942002302
119 di 440 - 21/1/2018 08:56
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #116 - 18/Gen/2018 14:19Le azioni Creval tornano ad essere sotto pressione in borsa mentre si avvicina l'aumento di capitale

Il raggruppamento azionario ha portato solo ad una modifica nominale del valore delle azioni Creval ma per il resto, a partire dal trend in borsa del titolo, tutto sembra essere rimasto uguale. La quotazione Creval su Borsa Italiana oggi registra un ribasso del 2,4% a 10,66 euro. La contrazione odiena, come si evince andando a guardare al grafico relativo all'andamento del titolo, determina un allargamento della performance negativa su base annua al 75%. Questo dato sta a significare che chi un anno fa aveva in portafoglio azioni del Credito Valtellinese e ha deciso di non venderle mai, adesso si ritrova con un asset che vale il 75% in meno. Nonostante il via libera da parte dell'assemblea degli azionisti all'aumento di capitale Creval da 700 milioni di euro, anche nell'ultimo mese il prezzo delle azioni Creval ha segnato un ribasso con una perdita di valore del 15%.

L'andamento della quotazione Credito Valtellinese, quindi, sembra suggerire che la tensione sulla banca sia sempre alta. A preoccupare gli investitori è la riuscita dell'aumento di capitale che, stando alle ultime notizie, dovrebbe essere lanciato a febbraio per poter esser concluso prima del 4 marzo, ossia prima delle elezioni. E' evidente che l'obiettivo del management di Creval sia quello di portare a casa l'operazione prima che ad una situazione di incertezza se ne aggiuna un'altra a causa dell'esito poco chiaro delle politiche.

Eppure in un contesto generale caratterizzato da un sentiment che non può che essere improntato alla negatività, potrebbero non mancare dei motivi di visibilità sulle azioni Creval nelle prossime settimane. Secondo rumors di stampa, infatti, il management del Credito Valtellinese avrebbe deciso di dare una forte accelerazione alle tratattive con l'altra banca della Valtellina, la Banca Popolare di Sondrio, con l'obiettivo di verificare la possibilità di arrivare a una fusione in tempi rapidi. Le voci sull'aggregazione tra le due banche valtellinesi non sono nuove e proprio un'operazione di M&A viene ritenuta da molte fonti come l'obiettivo di fondo dello stesso aumento di capitale. In altre parole la ricapitalizzazione sarebbe propedeutica all'integrazione. Possibili novità nei colloqui tra le due banche della Valtellina potrebbero avere quindi un effetto positivo sulla quotazione Creval.

https://www.borsainside.com



6dphm

6efjl
120 di 440 - 23/1/2018 15:43
GIOLA N° messaggi: 30007 - Iscritto da: 03/9/2014
Creval, Davide Serra cavaliere bianco nell'aumento?

Il fondo Algebris potrebbe aderire a uno schema simile a quello adottato da Carige e poi rilevare gli Npl della banca valtellinese. Che intanto cede altro terreno in Borsa

di Stefano Neri

Davide Serra con la sua Algebris potrebbe essere fra i protagonisti della maxi operazione di rafforzamento patrimoniale che attende il Credito Valtellinese nei prossimi mesi.

Non solo. Il gruppo del finanziere italiano trapiantato a Londra potrebbe anche partecipare all'aumento di capitale del Creval la cui partenza è prevista subito dopo la metà di febbraio, se il management della banca valtellinese sceglierà di "ispirarsi" allo schema seguito da recentemente da Carige. Lo schema di Carige prevedeva cioè il ruolo dei subgaranti di prima allocazione, i quali hanno partecipato all'aumento della banca ligure essendo coinvolte in altre fasi del rafforzamento.

Il Credito Fondiario per esempio ha aderito alla ricapitalizzazione in cambio di un pacchetto consistente di sofferenze, mentre il fondo inglese Chenavari ha rilevato il controllo di Creditis investendo cospicuamente nella sottoscrizione anche se poi ha in parte monetizzato quanto ottenuto.

Il Creval in particolare, secondo indiscrezioni di stampa, vorrebbe accelerare sul cosiddetto derisking contemplato dal piano industriale e punterebbe a cedere 2,1 miliardi entro giugno. E qui entrerebbe in scena Davide Serra con il suo fondo Algebris, rimasto ai margini proprio nell'operazione della banca ligure, in cui si è visto battuto dal Credito Fondiario entrato poi nel capitale di Carige.

L'intervento di Algebris o di altri nuovi investitori sarebbe comunque importante per aiutare il Creval ad affrontare un aumento da 700 milioni di euro, cioè pari a circa 7 volte l'attuale capitalizzazione della banca. Le ultime indiscrezioni parlano di un roadshow subito dopo la pubblicazione dei risultati finanziari del 2017, prevista per il 5 febbraio, e un avvio per il 19 febbraio e di una durata di circa tre settimane, con le prime due riservate agli investitori istituzionali e la terza all'offerta in Borsa dell'eventuale inoptato.

Si attendono dettagli anche sulla composizione del consorzio di garanzia, oggi formato da Mediobanca e Citigroup e e che potrebbe essere allargato anche al Credit Suisse. Intanto in Borsa il titolo del Creval segna nella tarda mattinata di oggi un nuovo ribasso di circa il 2,7% a 9,3 euro contro il +0,2% dell'indice bancario di Piazza Affari.
6f483
http://www.finanzareport.it
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