Eni Con I Sacrosanti Grafici (ENI)

- Modificato il 27/4/2017 17:09
Derpas N° messaggi: 4912 - Iscritto da: 16/10/2008
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Eni è un'impresa integrata nell'energia. Presente in circa 70 paesi con 76.000 dipendenti è impegnata nella ricerca, produzione, trasporto,
trasformazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale, nella petrolchimica e ingegneria e costruzioni.

CODICI IDENTIFICATIVI
Codice Isin: IT0003132476
Codice Alfanumerico: ENI
Segmento: Blue Chip
Settore: Miner-metall-petrol.









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7961 Commenti
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MODERATO GIACOMINA1 (Utente disabilitato) N° messaggi: 7785 - Iscritto da: 03/6/2020
MODERATO GIACOMINA1 (Utente disabilitato) N° messaggi: 7785 - Iscritto da: 03/6/2020
7803 di 7961 - 17/6/2022 19:12
vale69 N° messaggi: 884 - Iscritto da: 09/8/2013
Ringraziamo il governo dei migliori....
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
7805 di 7961 - 22/6/2022 12:04
vale69 N° messaggi: 884 - Iscritto da: 09/8/2013
Con Draghistan si va sotto i 10.....il suo obiettivo affondare lo stivale e svenderlo ai fondi esteri
7807 di 7961 - 03/8/2022 15:55
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020
Eni ha comunicato di aver acquistato, tra il 25 e il 29 luglio 2022, complessivamente 3.991.290 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 11,2229 euro per azione, per un controvalore pari a 44.793.849,77 euro, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall'Assemblea dell’11 maggio 2022.
7808 di 7961 - 03/8/2022 15:56
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020
Dall’inizio del programma, l'azienda che opera in tutta la filiera dell'energia ha acquistato 33.356.765 azioni proprie (pari allo 0,93% del capitale sociale) per un controvalore complessivo di 399.811.734 euro.

A seguito degli acquisti effettuati fino al 29 luglio, considerando le azioni proprie già in portafoglio e l’annullamento di 34.106.871 azioni proprie deliberato dall’Assemblea dell’11 maggio 2022, Eni detiene 65.088.067 azioni proprie pari all'1,82% del capitale sociale.
7809 di 7961 - 01/9/2022 10:38
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020

ENI è colpita dalla tassazione sugli extra profitti del governo Meloni ... SUPPORTO 11 €uri

7810 di 7961 - 02/9/2022 10:22
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020

A Milano focus su Eni & C. e su Stellantis

Sul listino milanese, di riflesso al rialzo del greggio e in vista della prossima riunione dell'Opec+ lunedì 5 settembre, occhio ai titoli oil come Eni, Saipem e Tenaris. "Il mercato è troppo volatile per dire cosa farà l'Opec+ il 5 settembre", ha detto Anas Alhajji, esperto indipendente di energia e managing partner di Energy Outlook Advisors. Tuttavia, "mantenere la rotta sembra l'opzione migliore per ora, con accenni a tagli futuri". Per Anas Alhajji il prossimo report mensile dell'Opec sarà importante per avere indicazioni sui piani di produzione. Attenzione anche a Stellantis che ha registrato un aumento del 16,47% delle immatricolazioni in Italia ad agosto con una quota di mercato del 35,44%.

7811 di 7961 - 04/9/2022 21:58
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
Sikulo sikulo
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7812 di 7961 - 05/9/2022 14:22
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020

...sikulo un belino sikulo...assicuLati il belino🤓

7813 di 7961 - 05/9/2022 14:33
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020

Petrolio, prezzi in rialzo in attesa dell'Opec+. Ecco perché un taglio della produzione può spaventare Washington, Bruxelles e Pechino | <a class="txt-link-pipe" target ="_blank" href="https://video.milanofinanza.it/video/mcmonigle-petrolio-c-e-una-falsa-calma-sul-mercato-gcjpR4LpWaR1" title="IL VIDEO" data-verified=

Petrolio, prezzi in rialzo in attesa dell'Opec+. Ecco perché un taglio della produzione può spaventare Washington, Bruxelles e Pechino | IL VIDEO

di Francesca Gerosa -
L'Opec+ con ogni probabilità manterrà invariate le quote di produzione per ottobre (per più di un motivo, secondo BofA) o attuerà un piccolo taglio di 100.000 barili al giorno. Eni e Saras penalizzate da un tetto al prezzo del petrolio russo | Il rebus del petrolio

7814 di 7961 - 07/9/2022 11:53
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020

Gas, Eni più forte in Algeria. Il gruppo compra altri due giacimenti in Nord Africa

Il gruppo ha annunciato l'acquisizione delle attività di Bp in Algeria tra cui In Amenas e In Salah, due concessioni per la produzione di gas. Operazione di importanza strategica per far compensare il taglio delle forniture dalla Russia | Gas, Draghi: l'Algeria è il primo fornitore dell'Italia | Eni, nuove scoperte di petrolio e gas in Algeria

7815 di 7961 - Modificato il 07/9/2022 11:59
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020

Gas, Eni più forte in Algeria. Il gruppo compra altri due giacimenti in Nord Africa


7816 di 7961 - Modificato il 07/9/2022 12:28
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020

Tale acquisizione, spiega in una nota il gruppo guidato dall'ad Claudio Descalzi, ha un forte valore strategico e contribuisce ulteriormente a soddisfare il fabbisogno europeo di gas, oltre a rafforzare la presenza di Eni in Algeria, un importante produttore di gas nonché Paese chiave per Eni. L'operazione consentirà alla società di ampliare il proprio portafoglio di asset nel Paese e, con i nuovi contratti di Berkine South e del Blocco 404/208, recentemente sottoscritti, consentirà nuove e sinergiche opportunità di sviluppo, principalmente focalizzate sull'incremento della produzione di gas.

La presenza in Algeria

L'operazione è soggetta all'approvazione delle autorità competenti. Eni è presente in Algeria fin dal 1981. A seguito di questa operazione e dei programmi di sviluppo già in corso nel bacino del Berkine, nel 2023 la produzione di Eni in Algeria salirà a oltre 120 mila barili di olio equivalente al giorno, confermando ulteriormente il primato della società come la principale compagnia energetica internazionale operante nel Paese. Dopo l'annuncio di questa acquisizione il titolo Eni resta comunque in rosso e al momento cede lo 0,75% a 11,86 euro.

7817 di 7961 - 07/9/2022 12:27
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020
Gas, Draghi: l'Algeria è il primo fornitore dell'Italia
ESG - SOSTENIBILITÀ

Gas, Draghi: l'Algeria è il primo fornitore dell'Italia

di Angela Zoppo

Pronti 4 miliardi di metri cubi aggiuntivi previsti dall'accordo tra Eni e Sonatrach per compensare i tagli di Gazprom. L'annuncio al vertice intergovernativo | Gas, l'Azerbaigian raddoppierà le forniture all'Europa entro il 2027 -

Soprattutto gas, ma non solo. Una decina di accordi e memorandum d'intesa rafforzano il rapporto dell'Italia con l'Algeria, ancora più strategico da quando il Paese è diventato il maggior fornitore di gas, compensando e superando i flussi ridotti dalla Russia.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha dovuto accorciare la missione prevista per il IV vertice intergovernativo italo-algerino, (tornerà già questa sera a Roma perché mercoledì sono attese le sue comunicazioni in Aula sulla crisi di governo), ma il risultato è stato raggiunto.
"L'Algeria è un partner molto importante per l'Italia, per l'energia, l'industria, ma anche la lotta alla criminalità organizzata e la collaborazione per il raggiungimento della stabilità nell'area del Mediterraneo", ha detto Draghi, nella conferenza stampa congiunta col presidente algerino Abdelmadjid Tebboune.

7818 di 7961 - 07/9/2022 12:29
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020

Algeria primo fornitore di gas dell'Italia

"Questo vertice conferma il rapporto provilegiato tra Italia e Algeria, che oggi è il primo fornitore di gas del nostro Paese", ha esordito Draghi (qui il discorso integrale), "nei giorni scorsi la società algerina Sonatrach ha comunicato il prossimo rilascio di 4 miliardi di metri cubi di gas (attraverso il gasdotto Transmed) nell'ambito dell'accordo firmato con Eni in aprile, si tratta d un'accelerazione che anticipa forniture ancora più cospicue nei prossimi anni". In totale, dall'Algeria sono pevisti 27 miliardi di metri cubi l'anno. C'è spazio anche per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, compreso l'idrogeno, ha ricordato Draghi. "Domani ci sarà un accordo molto importante con Sonatrach tra Occidental, Eni e Total, del valore 4 miliardi di dollari che mira a rifornire l'Italia con quantità molto importanti di gas", ha aggiunto Tebboune. "L'Algeria è pronta ad essere il fornitore di riferimento dell'Europa per quanto riguarda i fabbisogni di energia".

7819 di 7961 - 07/9/2022 12:29
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020

Gli altri settori di cooperazione fra Italia e Algeria

La ccoperazione tra Italia e Algeria include accordi nei settori della giustizia, sviluppo sociale, cooperazione industriale, lavori pubblici, transizione energetica e la promozione culturale. Per questo, al Vertice hanno partecipato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dell’Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta RobertoCingolani, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.

Le tensioni in Africa e il grano ucraino

"Il vertice di oggi", ha aggiunto Draghi, "è anche l’occasione per riaffermare l’impegno di Italia e Algeria per la stabilità e la prosperità del Mediterraneo, messe a dura prova dall’invasione russa dell’Ucraina. L’Italia è da tempo impegnata in prima linea per sbloccare il transito di cereali dai porti del Mar Nero ed evitare una crisi alimentare catastrofica. Gli sviluppi nei negoziati in Turchia della scorsa settimana sono un segnale incoraggiante, che ora deve essere consolidato". Come ricordato dal primo ministro Tebboune, che ha definito Draghi "un amico" c'è accordo con l'Italia anche sugli aiuti alla Libia, per il passaggio a un governo stabile attraverso libere elezioni, e sull'appoggio alle iniziative delle Nazioni Unite nella risoluzione dei conflitti nel Sahara occidentale. "Teniamo allo sviluppo delle relazioni storiche con l'Italia".

7820 di 7961 - Modificato il 12/9/2022 21:42
Gianni Barba N° messaggi: 33307 - Iscritto da: 26/4/2020

Eni accelera sul gas, Descalzi vola ad Abu Dhabi per un maxiprogetto da 1,2 miliardi di metri cubi al mese

L’Eni accelera sui progetti di sviluppo nell'area del Medio Oriente e, in piena crisi del gas, aumenta la strategia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico per l'Italia. Ad Abu Dhabi il ministro dell’Industria e della tecnologia avanzata degli Emirati Arabi Uniti e direttore generale e amministratore delegato della National Oil Company di Abu Dhabi (ADNOC), Sultan Ahmed Al Jaber, ha incontrato il numero uno dell’Eni, Claudio Descalzi «per discutere dell’andamento delle attività di progetti futuri e dell’accelerazione del progetto multimiliardario di Ghasha.


Si stima che questo giacimento contenga significativi volumi di gas recuperabile e potrebbe arrivare a produrre oltre 42,5 milioni di metri cubi giorno, oltre 120.000 barili di olio e condensati».
Nell’incontro si è discusso «dell’andamento delle attività della società nell’Emirato, di progetti futuri e aree di interesse e collaborazione comune, con l’obiettivo di accelerare i progetti di sviluppo esistenti e il time-to-market di nuove scoperte esplorative e attività internazionali, in linea con la strategia comune di decarbonizzazione e per contribuire a maggiori forniture di gas a livello mondiale».


L’amministratore delegato di Eni ha anche illustrato le opzioni di sviluppo fast-track per la recente scoperta di gas nel primo pozzo esplorativo perforato nel Blocco 2 nell’offshore di Abu Dhabi, facendo leva su altri progetti attualmente in esecuzione e utilizzando le infrastrutture Adnoc esistenti per ottimizzare i costi e accelerare gli obiettivi di produzione comuni.


Eni detiene una quota del 70% ed è Operatore del Blocco 2, mentre il partner Pttep detiene il restante 30%. In questi mesi al centro dello sforzo italiano per sostituire il gas russo c’è sempre stata l’Eni.
Descalzi ha accompagnato il premier e i ministri degli Esteri e della Transizione ecologica, nelle numerose missioni in giro per il mondo. Tutte in Paesi dove il Cane a sei zampe lavora già, ha impianti, e sa come muoversi.
Ai primi di marzo, Luigi Di Maio e Descalzi sono volati in Qatar. Dall’emirato e dall’Egitto arriveranno via nave 3 miliardi in più di gas naturale liquefatto entro il 2022, che diventeranno 5 nel 2023.


Eni inoltre parteciperà allo sfruttamento del giacimento di gas North Field, il più grande al mondo. Dopo il Qatar, Di Maio e Descalzi sono andati anche in Mozambico, dove hanno siglato un accordo per cominciare a importare metano, estratto dall’Eni. Un’intesa consolidata poche settimane fa dalla visita a Maputo del presidente Sergio Mattarella. All’inizio di aprile, Di Maio è volato in Azerbaigian.

Qui ha incassato l’impegno di Baku ad aumentare le forniture di gas naturale di oltre 2,5 miliardi di metri cubi. Dal paese asiatico ne arriveranno complessivamente 9,5 miliardi, soltanto quest’anno.

La commissione Ue e Baku sono al lavoro anche per un’alleanza a lungo termine sull’energia pulita e l’efficienza energetica.
A fine aprile è stato infine raggiunto un accordo grazie al quale dal Congo arriveranno 4,5 miliardi di metri cubi di gnl entro il 2024, mentre l’Angola aumenterà la sua fornitura.
Tutte queste nuove forniture dovrebbero sostituire già nel 2023 il 50% del gas russo, per rimpiazzarlo del tutto nella seconda metà del 2024.

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