Fiat Chrysler Automobiles - F.C.A.

- Modificato il 30/3/2016 20:28
Vignoni N° messaggi: 6073 - Iscritto da: 17/7/2009
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2601 di 2797 - 06/2/2018 12:31
1horseman N° messaggi: 486 - Iscritto da: 08/6/2014

Una personalissima opinione su cui costruisco il mio rientro in Borsa e dunque anche su FCA: livello Dow Jones a 21,900, FTSE MIB a 20,900.

2602 di 2797 - 07/2/2018 15:23
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Fca, Suzuki aperta a una nuova partnership

L'ad di Suzuki ha dichiarato che la società nipponica resta aperta a partnership industriali per l'introduzione di modelli elettrici in India. E ha menzionato proprio Fca come possibile partner. Le due società hanno già collaborato in passato per la produzione in Bulgaria della Fiat 16. Mediobanca alza il target price di Fca a 22 euro in vista spinf-off di Magneti Marelli e altro

di Francesca Gerosa

Suzuki aperta a una nuova partnership con Fiat Chrysler Automobiles. A margine del Quattroruote Day, l'amministratore delegato di Suzuki ha dichiarato che la società nipponica resta aperta a partnership industriali simili a quella siglata lo scorso anno con Toyota per l'introduzione di modelli elettrici in India. E il ceo ha menzionato proprio Fca come possibile partner. Per quanto riguarda l'elettrificazione, il top manager non si aspetta una profonda penetrazione nel breve termine.

Fca e Suzuki hanno collaborato in passato per la produzione in Bulgaria della Fiat 16. Suzuki non ha un'esposizione al mercato Usa, abbandonato nel 2012. Comunque, un eventuale accordo tra le parti non dovrebbe andare oltre la produzione congiunta di un modello con due differenti brand (simile alla scorsa partnership). Suzuki vende circa 2,3 milioni di auto l'anno ed è leader in India con la società Maruti-Suzuki, posseduta al 56%.

Quindi Fca potrebbe essere interessata a rafforzare la sua posizioni in India dove ha una quota di mercato inferiore all'1%. Un mercato che, nonostante i soli 3 milioni di veicoli venduti, ha enormi opportunità di crescita. "Riteniamo che Fca e Suzuki collaborino per lo sviluppo congiunto di motori ibridi o altre soluzioni specifiche, ma tendiamo a escludere un legame tra le due società anche se il rapporto è forte e le sovrapposizioni sono davvero limitate", osservano gli analisti di Banca Akros (rating buy e target price a 25 euro confermati sul titolo Fca ) per i quali la notizia è di impatto neutrale.

Anche gli analisti di Mediobanca Securities non vedono "un grosso impatto per Fca che era partner industriale di Suzuki già in passato per la produzione del modello Fiat 16, un piccolo suv assemblato nello stabilimento di produzione di Suzuki con sede a Budapest". Per gli esperti di Mediobanca lo spin-off di Magneti Marelli e la nuova presentazione del business plan sono i due principali catalizzatori per l'azione in borsa.

Lo spin-off di Magneti Marelli verrà approvato a febbraio e presentato a giugno durante la presentazione del nuovo piano industriale. "Ci aspettiamo che il deal sblocchi del valore nascosto, trasformi Fca in un puro costruttore di automobili e migliori il leverage del gruppo", si legge nella nota di Mediobanca . Di conseguenza, "Fca dovrebbe diventare un potenziale partner più interessante o preda per un'altra casa automobilistica". Mentre un deal su Maserati/Alfa potrebbe materializzarsi nel medio termine.

"Riteniamo che un possibile spin-off, cessione, di Maserati/Alfa sarebbe accrescitivo in termini di valore per Fca in quanto potrebbe ridurre la capacità di produzione in Italia grazie alla vendita di 4 impianti di produzione, sbloccare un certo valore per Alfa, attualmente inclusa nella divisione Emea, e spostare l'attenzione del gruppo interamente verso il mercato di massa. Non ci aspettiamo, comunque, che questa mossa venga fatta nel breve periodo in quanto Alfa non è ancora in pareggio e deve ancora riuscire a penetrare nei mercati statunitense e cinese", precisano gli esperti della banca d'affari che nella loro somma delle parti hanno assegnato un enterprise value di 3,1 miliardi di euro a Maserati.

In attesa di novità su queste operazioni straordinarie, il focus è sulla riduzione del debito del gruppo. Infatti, Fca dovrebbe essere priva di debito entro la fine di quest'anno. "Abbiamo ritoccato le nostre stime principalmente per tenere conto di un cambio euro/dollaro più debole. L'attenzione quest'anno sarà concentrata sul forte miglioramento previsto nei mercati Nafta, che si prevede beneficeranno del lancio dei nuovi modelli Jeep, e sulla rilevante generazione di liquidità che dovrebbe portare a una posizione di liquidità superiore a 2,1 miliardi di euro grazie a un free cash flow di 4,5 miliardi, ossia il 16% dell'equity", prevedono gli analisti di Mediobanca .

D'altra parte i risultati del quarto trimestre e dell'esercizio 2017 di Fca , a detta degli esperti, gettano le basi per un forte free cash flow nel 2018. I risultati sono stati in linea con le stime del consenso. Nel 2017 Fca ha registrato un trend a livello di ebit positivo su tutta la linea, con Maserati in rialzo del 65%, grazie al Levante e ai margini Nafta in miglioramento del 2% nonostante le minori spedizioni (-8%) e i cambi negativi. La generazione di free cash flow di 1,6 miliardi, contro 1,7 miliardi del 2016, è stata influenzata da 0,9 miliardi di assorbimento del capitale circolante netto il che ha gettato le basi per una generazione di cassa forte per quest'anno.

Resta il rischio dieselgate nel 2018. Gli analisti di Mediobanca nella loro somma delle parti di Fca scontano in un impatto negativo di 1,8 miliardi di euro da un'eventuale multa da parte delle autorità Usa, cioè 1,2 euro per azione. In ogni caso, Mediobanca oggi ha alzato il prezzo obiettivo su Fca a 22 euro, target price ora basato sulla somma delle parti, dal precedente 20 euro basato sul multiplo prezzo/utile. "La nostra valutazione implica un potenziale rialzo del 25%. L'azione è attualmente scambiata a 3,8 volte l'enterprise value/ebit 2018, sotto la media dei competitor a 4,3 e a 5,7 volte il p/e 2018 sotto la media dei produttori di automobili di 7. Sulla base delle nostre stime, il rendimento del free cash flow di quest'anno è un interessante 16%. Sale a oltre il 20% se noi utilizziamo la guidance 2018 dell'azienda", concludono a Mediobanca .

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2603 di 2797 - 11/2/2018 08:33
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #2602 - 07/Feb/2018 14:23Fca, Suzuki aperta a una nuova partnership

L'ad di Suzuki ha dichiarato che la società nipponica resta aperta a partnership industriali per l'introduzione di modelli elettrici in India. E ha menzionato proprio Fca come possibile partner. Le due società hanno già collaborato in passato per la produzione in Bulgaria della Fiat 16. Mediobanca alza il target price di Fca a 22 euro in vista spinf-off di Magneti Marelli e altro

di Francesca Gerosa

Suzuki aperta a una nuova partnership con Fiat Chrysler Automobiles. A margine del Quattroruote Day, l'amministratore delegato di Suzuki ha dichiarato che la società nipponica resta aperta a partnership industriali simili a quella siglata lo scorso anno con Toyota per l'introduzione di modelli elettrici in India. E il ceo ha menzionato proprio Fca come possibile partner. Per quanto riguarda l'elettrificazione, il top manager non si aspetta una profonda penetrazione nel breve termine.

Fca e Suzuki hanno collaborato in passato per la produzione in Bulgaria della Fiat 16. Suzuki non ha un'esposizione al mercato Usa, abbandonato nel 2012. Comunque, un eventuale accordo tra le parti non dovrebbe andare oltre la produzione congiunta di un modello con due differenti brand (simile alla scorsa partnership). Suzuki vende circa 2,3 milioni di auto l'anno ed è leader in India con la società Maruti-Suzuki, posseduta al 56%.

Quindi Fca potrebbe essere interessata a rafforzare la sua posizioni in India dove ha una quota di mercato inferiore all'1%. Un mercato che, nonostante i soli 3 milioni di veicoli venduti, ha enormi opportunità di crescita. "Riteniamo che Fca e Suzuki collaborino per lo sviluppo congiunto di motori ibridi o altre soluzioni specifiche, ma tendiamo a escludere un legame tra le due società anche se il rapporto è forte e le sovrapposizioni sono davvero limitate", osservano gli analisti di Banca Akros (rating buy e target price a 25 euro confermati sul titolo Fca ) per i quali la notizia è di impatto neutrale.

Anche gli analisti di Mediobanca Securities non vedono "un grosso impatto per Fca che era partner industriale di Suzuki già in passato per la produzione del modello Fiat 16, un piccolo suv assemblato nello stabilimento di produzione di Suzuki con sede a Budapest". Per gli esperti di Mediobanca lo spin-off di Magneti Marelli e la nuova presentazione del business plan sono i due principali catalizzatori per l'azione in borsa.

Lo spin-off di Magneti Marelli verrà approvato a febbraio e presentato a giugno durante la presentazione del nuovo piano industriale. "Ci aspettiamo che il deal sblocchi del valore nascosto, trasformi Fca in un puro costruttore di automobili e migliori il leverage del gruppo", si legge nella nota di Mediobanca . Di conseguenza, "Fca dovrebbe diventare un potenziale partner più interessante o preda per un'altra casa automobilistica". Mentre un deal su Maserati/Alfa potrebbe materializzarsi nel medio termine.

"Riteniamo che un possibile spin-off, cessione, di Maserati/Alfa sarebbe accrescitivo in termini di valore per Fca in quanto potrebbe ridurre la capacità di produzione in Italia grazie alla vendita di 4 impianti di produzione, sbloccare un certo valore per Alfa, attualmente inclusa nella divisione Emea, e spostare l'attenzione del gruppo interamente verso il mercato di massa. Non ci aspettiamo, comunque, che questa mossa venga fatta nel breve periodo in quanto Alfa non è ancora in pareggio e deve ancora riuscire a penetrare nei mercati statunitense e cinese", precisano gli esperti della banca d'affari che nella loro somma delle parti hanno assegnato un enterprise value di 3,1 miliardi di euro a Maserati.

In attesa di novità su queste operazioni straordinarie, il focus è sulla riduzione del debito del gruppo. Infatti, Fca dovrebbe essere priva di debito entro la fine di quest'anno. "Abbiamo ritoccato le nostre stime principalmente per tenere conto di un cambio euro/dollaro più debole. L'attenzione quest'anno sarà concentrata sul forte miglioramento previsto nei mercati Nafta, che si prevede beneficeranno del lancio dei nuovi modelli Jeep, e sulla rilevante generazione di liquidità che dovrebbe portare a una posizione di liquidità superiore a 2,1 miliardi di euro grazie a un free cash flow di 4,5 miliardi, ossia il 16% dell'equity", prevedono gli analisti di Mediobanca .

D'altra parte i risultati del quarto trimestre e dell'esercizio 2017 di Fca , a detta degli esperti, gettano le basi per un forte free cash flow nel 2018. I risultati sono stati in linea con le stime del consenso. Nel 2017 Fca ha registrato un trend a livello di ebit positivo su tutta la linea, con Maserati in rialzo del 65%, grazie al Levante e ai margini Nafta in miglioramento del 2% nonostante le minori spedizioni (-8%) e i cambi negativi. La generazione di free cash flow di 1,6 miliardi, contro 1,7 miliardi del 2016, è stata influenzata da 0,9 miliardi di assorbimento del capitale circolante netto il che ha gettato le basi per una generazione di cassa forte per quest'anno.

Resta il rischio dieselgate nel 2018. Gli analisti di Mediobanca nella loro somma delle parti di Fca scontano in un impatto negativo di 1,8 miliardi di euro da un'eventuale multa da parte delle autorità Usa, cioè 1,2 euro per azione. In ogni caso, Mediobanca oggi ha alzato il prezzo obiettivo su Fca a 22 euro, target price ora basato sulla somma delle parti, dal precedente 20 euro basato sul multiplo prezzo/utile. "La nostra valutazione implica un potenziale rialzo del 25%. L'azione è attualmente scambiata a 3,8 volte l'enterprise value/ebit 2018, sotto la media dei competitor a 4,3 e a 5,7 volte il p/e 2018 sotto la media dei produttori di automobili di 7. Sulla base delle nostre stime, il rendimento del free cash flow di quest'anno è un interessante 16%. Sale a oltre il 20% se noi utilizziamo la guidance 2018 dell'azienda", concludono a Mediobanca .

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MODERATO Miss Monny Penny (Utente disabilitato) N° messaggi: 1275 - Iscritto da: 19/10/2017
2606 di 2797 - 11/2/2018 15:52
recepito N° messaggi: 337 - Iscritto da: 23/2/2010
Quotando: miss monny penny - Post #2605 - 11/Feb/2018 14:41

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2607 di 2797 - 12/2/2018 16:29
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #2603 - 11/Feb/2018 07:33
Quotando: giola - Post #2602 - 07/Feb/2018 14:23Fca, Suzuki aperta a una nuova partnership

L'ad di Suzuki ha dichiarato che la società nipponica resta aperta a partnership industriali per l'introduzione di modelli elettrici in India. E ha menzionato proprio Fca come possibile partner. Le due società hanno già collaborato in passato per la produzione in Bulgaria della Fiat 16. Mediobanca alza il target price di Fca a 22 euro in vista spinf-off di Magneti Marelli e altro

di Francesca Gerosa

Suzuki aperta a una nuova partnership con Fiat Chrysler Automobiles. A margine del Quattroruote Day, l'amministratore delegato di Suzuki ha dichiarato che la società nipponica resta aperta a partnership industriali simili a quella siglata lo scorso anno con Toyota per l'introduzione di modelli elettrici in India. E il ceo ha menzionato proprio Fca come possibile partner. Per quanto riguarda l'elettrificazione, il top manager non si aspetta una profonda penetrazione nel breve termine.

Fca e Suzuki hanno collaborato in passato per la produzione in Bulgaria della Fiat 16. Suzuki non ha un'esposizione al mercato Usa, abbandonato nel 2012. Comunque, un eventuale accordo tra le parti non dovrebbe andare oltre la produzione congiunta di un modello con due differenti brand (simile alla scorsa partnership). Suzuki vende circa 2,3 milioni di auto l'anno ed è leader in India con la società Maruti-Suzuki, posseduta al 56%.

Quindi Fca potrebbe essere interessata a rafforzare la sua posizioni in India dove ha una quota di mercato inferiore all'1%. Un mercato che, nonostante i soli 3 milioni di veicoli venduti, ha enormi opportunità di crescita. "Riteniamo che Fca e Suzuki collaborino per lo sviluppo congiunto di motori ibridi o altre soluzioni specifiche, ma tendiamo a escludere un legame tra le due società anche se il rapporto è forte e le sovrapposizioni sono davvero limitate", osservano gli analisti di Banca Akros (rating buy e target price a 25 euro confermati sul titolo Fca ) per i quali la notizia è di impatto neutrale.

Anche gli analisti di Mediobanca Securities non vedono "un grosso impatto per Fca che era partner industriale di Suzuki già in passato per la produzione del modello Fiat 16, un piccolo suv assemblato nello stabilimento di produzione di Suzuki con sede a Budapest". Per gli esperti di Mediobanca lo spin-off di Magneti Marelli e la nuova presentazione del business plan sono i due principali catalizzatori per l'azione in borsa.

Lo spin-off di Magneti Marelli verrà approvato a febbraio e presentato a giugno durante la presentazione del nuovo piano industriale. "Ci aspettiamo che il deal sblocchi del valore nascosto, trasformi Fca in un puro costruttore di automobili e migliori il leverage del gruppo", si legge nella nota di Mediobanca . Di conseguenza, "Fca dovrebbe diventare un potenziale partner più interessante o preda per un'altra casa automobilistica". Mentre un deal su Maserati/Alfa potrebbe materializzarsi nel medio termine.

"Riteniamo che un possibile spin-off, cessione, di Maserati/Alfa sarebbe accrescitivo in termini di valore per Fca in quanto potrebbe ridurre la capacità di produzione in Italia grazie alla vendita di 4 impianti di produzione, sbloccare un certo valore per Alfa, attualmente inclusa nella divisione Emea, e spostare l'attenzione del gruppo interamente verso il mercato di massa. Non ci aspettiamo, comunque, che questa mossa venga fatta nel breve periodo in quanto Alfa non è ancora in pareggio e deve ancora riuscire a penetrare nei mercati statunitense e cinese", precisano gli esperti della banca d'affari che nella loro somma delle parti hanno assegnato un enterprise value di 3,1 miliardi di euro a Maserati.

In attesa di novità su queste operazioni straordinarie, il focus è sulla riduzione del debito del gruppo. Infatti, Fca dovrebbe essere priva di debito entro la fine di quest'anno. "Abbiamo ritoccato le nostre stime principalmente per tenere conto di un cambio euro/dollaro più debole. L'attenzione quest'anno sarà concentrata sul forte miglioramento previsto nei mercati Nafta, che si prevede beneficeranno del lancio dei nuovi modelli Jeep, e sulla rilevante generazione di liquidità che dovrebbe portare a una posizione di liquidità superiore a 2,1 miliardi di euro grazie a un free cash flow di 4,5 miliardi, ossia il 16% dell'equity", prevedono gli analisti di Mediobanca .

D'altra parte i risultati del quarto trimestre e dell'esercizio 2017 di Fca , a detta degli esperti, gettano le basi per un forte free cash flow nel 2018. I risultati sono stati in linea con le stime del consenso. Nel 2017 Fca ha registrato un trend a livello di ebit positivo su tutta la linea, con Maserati in rialzo del 65%, grazie al Levante e ai margini Nafta in miglioramento del 2% nonostante le minori spedizioni (-8%) e i cambi negativi. La generazione di free cash flow di 1,6 miliardi, contro 1,7 miliardi del 2016, è stata influenzata da 0,9 miliardi di assorbimento del capitale circolante netto il che ha gettato le basi per una generazione di cassa forte per quest'anno.

Resta il rischio dieselgate nel 2018. Gli analisti di Mediobanca nella loro somma delle parti di Fca scontano in un impatto negativo di 1,8 miliardi di euro da un'eventuale multa da parte delle autorità Usa, cioè 1,2 euro per azione. In ogni caso, Mediobanca oggi ha alzato il prezzo obiettivo su Fca a 22 euro, target price ora basato sulla somma delle parti, dal precedente 20 euro basato sul multiplo prezzo/utile. "La nostra valutazione implica un potenziale rialzo del 25%. L'azione è attualmente scambiata a 3,8 volte l'enterprise value/ebit 2018, sotto la media dei competitor a 4,3 e a 5,7 volte il p/e 2018 sotto la media dei produttori di automobili di 7. Sulla base delle nostre stime, il rendimento del free cash flow di quest'anno è un interessante 16%. Sale a oltre il 20% se noi utilizziamo la guidance 2018 dell'azienda", concludono a Mediobanca .

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2608 di 2797 - 13/2/2018 16:17
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #2602 - 07/Feb/2018 14:23Fca, Suzuki aperta a una nuova partnership

L'ad di Suzuki ha dichiarato che la società nipponica resta aperta a partnership industriali per l'introduzione di modelli elettrici in India. E ha menzionato proprio Fca come possibile partner. Le due società hanno già collaborato in passato per la produzione in Bulgaria della Fiat 16. Mediobanca alza il target price di Fca a 22 euro in vista spinf-off di Magneti Marelli e altro

di Francesca Gerosa

Suzuki aperta a una nuova partnership con Fiat Chrysler Automobiles. A margine del Quattroruote Day, l'amministratore delegato di Suzuki ha dichiarato che la società nipponica resta aperta a partnership industriali simili a quella siglata lo scorso anno con Toyota per l'introduzione di modelli elettrici in India. E il ceo ha menzionato proprio Fca come possibile partner. Per quanto riguarda l'elettrificazione, il top manager non si aspetta una profonda penetrazione nel breve termine.

Fca e Suzuki hanno collaborato in passato per la produzione in Bulgaria della Fiat 16. Suzuki non ha un'esposizione al mercato Usa, abbandonato nel 2012. Comunque, un eventuale accordo tra le parti non dovrebbe andare oltre la produzione congiunta di un modello con due differenti brand (simile alla scorsa partnership). Suzuki vende circa 2,3 milioni di auto l'anno ed è leader in India con la società Maruti-Suzuki, posseduta al 56%.

Quindi Fca potrebbe essere interessata a rafforzare la sua posizioni in India dove ha una quota di mercato inferiore all'1%. Un mercato che, nonostante i soli 3 milioni di veicoli venduti, ha enormi opportunità di crescita. "Riteniamo che Fca e Suzuki collaborino per lo sviluppo congiunto di motori ibridi o altre soluzioni specifiche, ma tendiamo a escludere un legame tra le due società anche se il rapporto è forte e le sovrapposizioni sono davvero limitate", osservano gli analisti di Banca Akros (rating buy e target price a 25 euro confermati sul titolo Fca ) per i quali la notizia è di impatto neutrale.

Anche gli analisti di Mediobanca Securities non vedono "un grosso impatto per Fca che era partner industriale di Suzuki già in passato per la produzione del modello Fiat 16, un piccolo suv assemblato nello stabilimento di produzione di Suzuki con sede a Budapest". Per gli esperti di Mediobanca lo spin-off di Magneti Marelli e la nuova presentazione del business plan sono i due principali catalizzatori per l'azione in borsa.

Lo spin-off di Magneti Marelli verrà approvato a febbraio e presentato a giugno durante la presentazione del nuovo piano industriale. "Ci aspettiamo che il deal sblocchi del valore nascosto, trasformi Fca in un puro costruttore di automobili e migliori il leverage del gruppo", si legge nella nota di Mediobanca . Di conseguenza, "Fca dovrebbe diventare un potenziale partner più interessante o preda per un'altra casa automobilistica". Mentre un deal su Maserati/Alfa potrebbe materializzarsi nel medio termine.

"Riteniamo che un possibile spin-off, cessione, di Maserati/Alfa sarebbe accrescitivo in termini di valore per Fca in quanto potrebbe ridurre la capacità di produzione in Italia grazie alla vendita di 4 impianti di produzione, sbloccare un certo valore per Alfa, attualmente inclusa nella divisione Emea, e spostare l'attenzione del gruppo interamente verso il mercato di massa. Non ci aspettiamo, comunque, che questa mossa venga fatta nel breve periodo in quanto Alfa non è ancora in pareggio e deve ancora riuscire a penetrare nei mercati statunitense e cinese", precisano gli esperti della banca d'affari che nella loro somma delle parti hanno assegnato un enterprise value di 3,1 miliardi di euro a Maserati.

In attesa di novità su queste operazioni straordinarie, il focus è sulla riduzione del debito del gruppo. Infatti, Fca dovrebbe essere priva di debito entro la fine di quest'anno. "Abbiamo ritoccato le nostre stime principalmente per tenere conto di un cambio euro/dollaro più debole. L'attenzione quest'anno sarà concentrata sul forte miglioramento previsto nei mercati Nafta, che si prevede beneficeranno del lancio dei nuovi modelli Jeep, e sulla rilevante generazione di liquidità che dovrebbe portare a una posizione di liquidità superiore a 2,1 miliardi di euro grazie a un free cash flow di 4,5 miliardi, ossia il 16% dell'equity", prevedono gli analisti di Mediobanca .

D'altra parte i risultati del quarto trimestre e dell'esercizio 2017 di Fca , a detta degli esperti, gettano le basi per un forte free cash flow nel 2018. I risultati sono stati in linea con le stime del consenso. Nel 2017 Fca ha registrato un trend a livello di ebit positivo su tutta la linea, con Maserati in rialzo del 65%, grazie al Levante e ai margini Nafta in miglioramento del 2% nonostante le minori spedizioni (-8%) e i cambi negativi. La generazione di free cash flow di 1,6 miliardi, contro 1,7 miliardi del 2016, è stata influenzata da 0,9 miliardi di assorbimento del capitale circolante netto il che ha gettato le basi per una generazione di cassa forte per quest'anno.

Resta il rischio dieselgate nel 2018. Gli analisti di Mediobanca nella loro somma delle parti di Fca scontano in un impatto negativo di 1,8 miliardi di euro da un'eventuale multa da parte delle autorità Usa, cioè 1,2 euro per azione. In ogni caso, Mediobanca oggi ha alzato il prezzo obiettivo su Fca a 22 euro, target price ora basato sulla somma delle parti, dal precedente 20 euro basato sul multiplo prezzo/utile. "La nostra valutazione implica un potenziale rialzo del 25%. L'azione è attualmente scambiata a 3,8 volte l'enterprise value/ebit 2018, sotto la media dei competitor a 4,3 e a 5,7 volte il p/e 2018 sotto la media dei produttori di automobili di 7. Sulla base delle nostre stime, il rendimento del free cash flow di quest'anno è un interessante 16%. Sale a oltre il 20% se noi utilizziamo la guidance 2018 dell'azienda", concludono a Mediobanca .

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2609 di 2797 - 15/2/2018 18:32
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
L'auto parte bene in Europa: +6,8% a gennaio, Fca non sta al passo

A gennaio le immatricolazioni nell'Europa dei 28 più le nazioni aderenti all'Efta sono salite a quota 1.286.378 vetture. Il gruppo Fca ha chiuso il mese con un rialzo dell'1,2% a 84.953 e una quota di mercato in calo al 6,6%. Pesa il marchio Fiat (-5,8%). Per Promotor il mercato italiano si rafforzerà anche nel 2019

di Francesca Gerosa

Avvio positivo per il mercato dell'auto nell'Europa dei 28 più le nazioni aderenti all'Efta. Nel mese di gennaio le immatricolazioni sono salite del 6,8% su base annua a quota 1.286.378 vetture, secondo quanto comunicato questa mattina dall'associazione europea dei produttori, Acea . Solo nei 28 Paesi dell'Unione sono state immatricolate 1.253.877 autovetture con un incremento del 7,1%.

Il mercato italiano ha sottoperformato quello europeo: le immatricolazioni sono state pari a 177.822 vetture, in crescita del 3,4% su base annua. Il gruppo Fca ha chiuso il mese nell'Europa dei 28 più le nazioni aderenti all'Efta con un rialzo dell'1,2% a 84.953 e una quota di mercato in calo al 6,6% dal 7% di gennaio 2017. In Italia la crescita è stata solo dello 0,5%. Risultati più positivi in Francia (+9,6% rispetto al +2,5% del mercato) e in Spagna (+30,6% in confronto al +20,3% del mercato).

Per quanto riguarda i singoli marchi, Fiat ha registrato un -5,8% a 59.905, Jeep è balzata del 68,1% a 12.544 e Alfa Romeo del 24,4% a 7.467. Più nel dettaglio, le due vetture più vendute del segmento A di Fca sono state 500 e Panda; con quasi 30 mila vetture immatricolate detengono una quota, insieme, pari al 28,5%. In particolare, le vendite della 500L sono aumentate del 5% rispetto all'anno scorso e quelle della 500X (oltre 9.100) sono il 21,85% in più rispetto allo stesso mese di un anno fa, per una quota nel suo segmento del 7,5%. Con oltre 10 mila immatricolazioni nel mese, è cresciuta anche la Tipo (+4,5%).

Invece, le vendite di Lancia/Chrysler a gennaio sono risultate poco meno di 4.300 per una quota pari allo 0,3%. La Lancia Ypsilon continua a essere molto apprezzata in Italia, peraltro l'unica nazione dove il marchio viene commercializzato, ed è tra le vetture più vendute sia nella classifica assoluta sia in quella del segmento B.

Mentre Giulia e Stelvio continuano a spingere verso l'alto i risultati di Alfa Romeo: a gennaio le immatricolazioni del brand sono state quasi 7.500, il 24,4% in più rispetto all'anno scorso, per una quota dello 0,6%, in crescita di 0,1 punti percentuali. Risultati positivi per il marchio sono state registrati in quasi tutti i principali Paesi europei con valori superiori a quelli della media dei mercati: in Italia le vendite Alfa Romeo sono aumentate del 28,3%, in Germania del 66,8%, in Francia del 23,8% e in Spagna del 34,5%.

Quanto al marchio Jeep a gennaio ha immatricolato oltre 12.500 vetture, il 68,1% in più rispetto allo stesso mese del 2017. Praticamente in tutte le principali nazioni il marchio ha ottenuto risultati migliori rispetto a quelli medi dei mercati. Oltre al +107,8% conseguito in Italia, Jeep è cresciuta del 40,2% in Germania, del 47,3% in Francia e addirittura del 124,9% in Spagna. Da segnalare i risultati ottenuti dalla Renegade e dalla Compass che, con quasi 5.800 immatricolazioni, sta rapidamente guadagnando posizioni nella classifica delle più vendute del suo segmento. Infine, il marchio di lusso Maserati a gennaio ha immatricolato 774 vetture.

"In Europa, come in tutto il mondo, il mercato dell'auto è fortemente influenzato da due fattori: il primo è la forte crescita dell'economia mondiale che nel 2018 dovrebbe svilupparsi con un tasso del 3,9%, il secondo è il formidabile impatto dell'innovazione tecnologica, che sta cambiando radicalmente l'automobile e prepara l'avvento dell'auto a guida autonoma che, tra l'altro, renderá credibile l'obiettivo zero morti sulle strade", ha commentato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.

Decisivo, come sempre, il peso dei cinque maggiori Paesi dell'Unione in cui le immatricolazioni complessive sono state 869.373 pari al 69,3% del totale. In questi grandi mercati brilla soprattutto per tasso di crescita il risultato spagnolo. Le immatricolazioni sono state 101.661 con un incremento del 20,3%. Questo risultato riduce il gap ante-crisi, cioè rispetto al gennaio 2007, al 12,7% ed è dovuto a una crescita particolarmente forte del mercato delle imprese (+26,4%) e di quello del noleggio (+24%) con però un risultato significativo anche per i privati (+15,6%).

Molto interessante il risultato della Germania, cresciuta dell'11,6% anche se Matthias Wissmann, presidente dell'associazione dei costruttori tedeschi Vda, ha gettato acqua sulla tentazione di facili entusiasmi, dichiarando che " il risultato non dovrebbe essere sopravvalutato" perché gennaio in Germania (contrariamente con quello che avviene in Italia) è il mese con il minor numero di nuove immatricolazioni. Buono il risultato della Francia e dell'Italia con 177.822 immatricolazioni e un tasso di crescita del 3,4%.

Questo tasso è inferiore a quello medio dell'Unione soprattutto perché, dopo una crescita del 51% tra il 2013 e il 2017, un rallentamento nello sviluppo è fisiologico, inoltre perché alcuni marchi hanno frenato fortemente sui chilometri zero. Per il mercato italiano il Centro Studi Promotor prevede comunque che la crescita continui quest'anno e si rafforzi nel 2019.

Mentre il mercato del Regno Unito infine, dopo aver fatto registrare nel 2016 il record di immatricolazioni e un calo nel 2017, ha accusato ancora un calo a gennaio (-6,3%) per i timori per la Brexit e l'introduzione nell'aprile 2017 di una nuova tassazione che colpisce le emissioni di CO2 delle autovetture. Tra gli altri mercati da segnalare le crescite sopra il 30% della Romania (+66,4%), della Slovacchia (+48,8%), dell'Ungheria (+38,5%), della Grecia (37,5%), della Bulgaria (+36,8%) e della Croazia (+32,7%).

"Come già evidenziato con la pubblicazione dei dati sulle immatricolazioni auto in Italia, nonostante il gruppo abbia sottoperformato sia il mercato automobilistico italiano sia quello europeo, vediamo positivamente il miglioramento del mix del gruppo", commentano gli analisti di Banca Imi che sul titolo Fca mantengono il rating buy e il target price a 24,5 euro.

6nkbt
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2610 di 2797 - 18/2/2018 08:03
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Fca: si stringono tempi per spin-off e Ipo Magneti Marelli

di Mariangela Tessa


In casa Fca torna in auge il dossier Magnet Marelli. Secondo indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore, sarebbe imminente un consiglio di amministrazione in cui si discuterà dello spin-off e successiva quotazione di Magneti Marelli.

Indicazioni in questo senso erano già arrivate, a fine gennaio,dal numero uno di Fca, Sergio Marchionne, che aveva anticipato che lo scorporo della Magneti sarebbe stato incluso nel piano al 2022 che sarà presentato a giugno, l’ultimo con alla guida il manager italo-canadese.

L’ipotesi più accreditata, al momento, è che sul mercato possa finire una quota intorno al 50% di Magneti Marelli, mentre le azioni restanti sarebbero assegnate agli azionisti FCA.

Secondo i primi calcoli degli analisti, il gruppo di componentistica, potrebbe avere un valore tra i 4 ai 6 miliardi di euro. Una valutazione, scrivono gli esperti di Equita, che “è superiore alla nostra di 3,8 miliardi per tutta la componentistica”.

Le indiscrezioni sulla galassia Fca arrivano il giorno dopo i dati sulle immatricolazioni di nuove auto in Europa, che a gennaio sono salite del 6,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (pari a 1,28 milioni di auto). In questo contesto, il gruppo Fca ha registrato un incremento di immatricolazioni inferiore alla media, dell’1,2%. La quota di mercato è di conseguenza scesa dal 7% di gennaio 2017 al 6,6 per cento.

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2611 di 2797 - 21/2/2018 15:37
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Akros: Fca deve lasciare la robotica a Magneti Marelli

L'atteso spin-off di Magneti Marelli si avvicina. E le investment bank si interrogano su quale sia la strada migliore per arrivare all'operazione

di Roberta Castellarin

L'atteso spin-off di Magneti Marelli da parte di Fca si avvicina. E le investment bank si interrogano su quale sia la strada migliore per arrivare all'operazione. Secondo Banca Akros, che assegna a Fca un giudizio buy e un prezzo obiettivo a 25 euro, Comau, con il sua attuale perimetro di business, pone serie questioni in termini di strategia. In particolare, gli esperti ricordano che il business della robotica appare interessante e i suoi competitor (Kuka, Fanuc e Abb) contano su alte valutazioni, ma Comau appare troppo piccola e non abbastanza redditizia per stare al passo coi concorrenti.

Per questa ragione secondo Banca Akros "sarebbe comprensibile l'assegnazione della divisione robotica a Magneti Marelli, mentre Fca potrebbe tenere la parte sull'assemblaggio e Powetrain per il momento". Questo perché "vendere Comau con l'attuale perimetro sarebbe una soluzione subottimale", aggiungono gli esperti di Banca Akros.

In particolare, nel report odierno si legge: "Riteniamo che la decisione sul destino di Comau e Magneti Marelli sia dietro l'angolo. Crediamo che Magneti Marelli registri ricavi per 9 miliardi con un ebitda di 1 miliardo nel 2018. valutiamo questo asset con l'attuale perimetro 5,1-6,3 miliardi di euro in base ai multipli di altri produttori di componentistica auto".

Per quanto riguarda invece Comau nel 2017 ha registrato ricavi per 1,8 miliardi con un ebitda di 80 milioni nel 2017 e secondo gli esperti il 2018 sarà simile. "Non conosciamo quanto hanno contribuito le diverse parti della società. Diamo una valutazione prudenziale a Comau di 500 milioni di euro", si legge nella nota.

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2612 di 2797 - 26/2/2018 15:07
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
FT: Fca dirà addio ai motori diesel entro il 2022

Secondo il Financial Times Fiat Chrysler eliminerà gradualmente l'offerta di motori diesel dalla sua intera gamma e su tutti i vari brand (Jeep incluso). Il motivo? Il costo per lo sviluppo della prossima generazione di motori diesel è destinato a salire. Una mossa che per gli analisti implicherà una nuova strategia basata su soluzioni ibride. Titolo in rialzo in borsa

di Francesca Gerosa

Fiat Chrysler Automobiles dirà addio ai motori diesel entro il 2022. Secondo il Financial Times, che cita fonti anonime, Fca eliminerà gradualmente l'offerta di motori diesel dalla sua intera gamma e su tutti i vari brand (Jeep incluso). La mossa coinvolgerà solo le autovetture, non i veicoli commerciali leggeri. Secondo il quotidiano, l'elemento che avrebbe influito sulla decisione è principalmente il costo per lo sviluppo della prossima generazione di motori diesel in grado di centrare le nuove normative europee: circa il 20% in più rispetto a quella attuale.

Peraltro dopo lo scandalo Volkswagen , le vendite di veicoli diesel in Europa lo scorso anno sono calate dell'8%. "Evidenziamo che, nonostante il rallentamento negli ultimi anni, il peso del diesel in Europa è elevato: circa il 45% nel 2017, secondo i nostri calcoli, e Fca è uno dei principali attori in questo segmento", osservano gli analisti di Banca Imi (rating buy e target price a 24,5 euro confermati sul titolo Fca ).

La decisione dovrebbe essere annunciata da Fca al Capital market day del prossimo 1 giugno quando verrà presentato il nuovo piano quadriennale 2018-2022. Fca è stato l'unico produttore di auto a incrementare la propria quota di diesel lo scorso anno (40,6%) spinto dall'introduzione di nuovi modelli Jeep e dalla forte performance del mercato italiano dove la quota di mercato dei motori diesel è stabile al 56%. La decisione non sarebbe di facile implementazione. La problematica è quella di raggiungere i target di CO2 al 2022.

Le emissioni di CO2 dei motori diesel sono in media il 20% più basse di quelle dei motori benzina e queste sono un elemento importante per il raggiungimento del target. Fca per ora non ha commentato l'indiscrezione del Financial Times, ma se la decisione fosse confermata il gruppo italo-americano dovrebbe accelerare gli investimenti sul fronte dell'ibrido e dell'elettrico dove, nonostante l'ottimismo espresso dal management nelle ultime presentazioni, Fca resta anni indietro rispetto ai suoi competitor. "In ogni caso, se questo scenario venisse confermato, non escludiamo che anche altre case possano effettuare la medesima scelta", ipotizzano gli esperti di Equita (rating hold e target price a 20,4 euro).

Peraltro, ricordano a Banca Akros, "altri produttori come Toyota e Psa hanno annunciato passi simili in passato. I motori diesel sono considerati troppo inquinanti quando si tratta di emissioni di Nox, sebbene vantino una migliore efficienza ed emissioni di CO2 più basse rispetto ai motori a benzina", osservano gli analisti di Akros, rammentando che le vendite di veicoli diesel negli Stati Uniti sono praticamente inesistenti, mentre rappresentano circa il 45% delle vendite europee.

"Stimiamo che Fca abbia venduto circa 350mila autovetture diesel nel 2017, principalmente in Europa, in pratica il 7% delle vendite totali; stimiamo anche che Fca abbia venduto un numero equivalente di veicoli commerciali leggeri. Il possibile addio al diesel implicherebbe una nuova strategia probabilmente basata su soluzioni ibride", ipotizzano a Banca Akros.

Sicuramente gli investimenti in nuove tecnologie saranno un pilastro del nuovo piano industriale. I nuovi modelli Fca probabilmente si baseranno su diversi tipi di motori: da benzina normale o bi-fuel con sistemi a gas a modelli ibridi e completamente elettrici. Tuttavia questa mossa, avvertono a Banca Akros, implicherà pesanti svalutazioni per la divisione ricerca e sviluppo che trae vantaggio dalla tecnologia diesel.

E' chiaro, quindi, che per gli analisti di Banca Akros, queste notizie possono avere conseguenze immediate sulle vendite di diesel di Fca , con un impatto misto. "L'addio al diesel implicherebbe svalutazioni non-cash nel lungo termine. Magneti Marelli ne verrebbe influenzata per quanto riguarda il sistema di iniezione, ma potrebbe trarre beneficio dall'introduzione di nuovi sistemi ibridi", concludono gli analisti di Banca Akros che sul titolo Fca , +1,32% a 17,85 euro al momento in borsa, mantengono un rating buy e un target price a 25 euro.

In realtà, a detta degli esperti di Mediobanca Securities, un impegno più intenso di Fca nelle nuove tecnologie era del tutto previsto nel nuovo piano aziendale. Detto questo, "non siamo sicuri che Fca sarà in grado di sostituire la grande quantità di motori diesel venduti in Europa in meno di quattro anni. Ci aspettiamo che Fca aumenti gradualmente il numero di soluzioni di motori forniti, inclusi i veicoli ibridi in una prima fase e poi anche modelli completamente elettrici, oltre a soluzioni a benzina, diesel e gas, metano e Gpl. Manteniamo la nostra raccomandazione outperform con un target price a 22 euro su Fca che scambia a 5,7 volte il multiplo prezzo/utile contro le 7 dei competitor. Il prezzo delle azioni è aumentato del 18% da inizio anno", concludono a Mediobanca .
6rc34
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2613 di 2797 - 01/3/2018 16:52
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Fca, slitta il cda sull’Ipo di Magneti Marelli

di Marigia Mangano

Slitta al secondo trimestre il consiglio di amministrazione che esaminerà l'ipo di Magneti Marelli. Fiat Chrysler Automobiles ha fatto sapere ieri in tarda serata che prosegue nell'esame della potenziale separazione della controllata della componentistica, ma con tempi diversi da quanto inizialmemte comunicato dal numero uno Sergio Marchionne.

Il Cda della societa' - si legge in una nota - prevede di esaminare nel dettaglio le opzioni per tale operazione “nel secondo trimestre del 2018, in concomitanza con l'esame del piano industriale del Gruppo per il 2018-2022. Nel frattempo il management proseguirà le proprie valutazioni sulle possibili strutture dell'operazione al fine di massimizzare il valore per gli azionisti di Fca». Nella nota Fca ha precisato che «non esiste garanzia che l'esame della potenziale separazione di Magneti Marelli abbia come risultato la decisione di intraprendere l'operazione o che detta operazione, una volta avviata, venga portata a termine». Infine Fca evidenzia che «non intende fare ulteriori comunicazioni in materia sino a quando una decisione finale sara' stata adottata».

Lo scorso 25 gennaio è stato lo stesso Sergio Marchionne, in occasione della presentazione dei dati di bilancio, ad annunciare che lo scorporo del gruppo di componentistica da Fca sarebbe stato discusso «in cda a febbraio» e ciò per «includerlo nel piano al 2022». E in effetti, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, il consiglio era stato pre allettato per la scorsa settimana ma alla fine motivi tecnici hanno fatto rinviare l’appuntamento. Dunque il piano Magneti Marelli va avanti, ma con ogni probabilità sarà materia del piano industriale di Fca.

Al momento la struttura dell'operazione è ancora oggetto di riflessione. Nelle scorse settimane era ormai data per certa la decisione di procedere con la separazione delle quotazioni della stessa Magneti Marelli e di Comau, l'altro gioiellino dei robot e dell'automazione. A questo punto, tuttavia, sembra che l’ intera operazione, così come immaginato nel disegno iniziale, possa essere rimessa in discussione. Incluso il perimetro.
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2614 di 2797 - 03/3/2018 13:17
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #2613 - 01/Mar/2018 15:52Fca, slitta il cda sull’Ipo di Magneti Marelli

di Marigia Mangano

Slitta al secondo trimestre il consiglio di amministrazione che esaminerà l'ipo di Magneti Marelli. Fiat Chrysler Automobiles ha fatto sapere ieri in tarda serata che prosegue nell'esame della potenziale separazione della controllata della componentistica, ma con tempi diversi da quanto inizialmemte comunicato dal numero uno Sergio Marchionne.

Il Cda della societa' - si legge in una nota - prevede di esaminare nel dettaglio le opzioni per tale operazione “nel secondo trimestre del 2018, in concomitanza con l'esame del piano industriale del Gruppo per il 2018-2022. Nel frattempo il management proseguirà le proprie valutazioni sulle possibili strutture dell'operazione al fine di massimizzare il valore per gli azionisti di Fca». Nella nota Fca ha precisato che «non esiste garanzia che l'esame della potenziale separazione di Magneti Marelli abbia come risultato la decisione di intraprendere l'operazione o che detta operazione, una volta avviata, venga portata a termine». Infine Fca evidenzia che «non intende fare ulteriori comunicazioni in materia sino a quando una decisione finale sara' stata adottata».

Lo scorso 25 gennaio è stato lo stesso Sergio Marchionne, in occasione della presentazione dei dati di bilancio, ad annunciare che lo scorporo del gruppo di componentistica da Fca sarebbe stato discusso «in cda a febbraio» e ciò per «includerlo nel piano al 2022». E in effetti, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, il consiglio era stato pre allettato per la scorsa settimana ma alla fine motivi tecnici hanno fatto rinviare l’appuntamento. Dunque il piano Magneti Marelli va avanti, ma con ogni probabilità sarà materia del piano industriale di Fca.

Al momento la struttura dell'operazione è ancora oggetto di riflessione. Nelle scorse settimane era ormai data per certa la decisione di procedere con la separazione delle quotazioni della stessa Magneti Marelli e di Comau, l'altro gioiellino dei robot e dell'automazione. A questo punto, tuttavia, sembra che l’ intera operazione, così come immaginato nel disegno iniziale, possa essere rimessa in discussione. Incluso il perimetro.

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2615 di 2797 - 07/3/2018 15:25
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Marchionne: Marelli mai in vendita, possibile un partner

Il top manager ha confermato che vuole dare azioni della società a tutti i soci Fca e pensa a uno scorporo con la quotazione come per Ferrari. Il ceo non ha escluso un partner per la società delle componentistica, purché abbia senso

di Paola Valentini

Sergio Marchionne ha confermato che vuole dare azioni Magneti Marelli a tutti gli azionisti di Fca e non la venderà mai. Il ceo di Fca , uscendo dalla riunione Acea a Ginevra, ha spiegato che il gruppo dell'automotive dovrebbe cominciare il 2019 "senza la società di componentistica. Ma Marelli non sarà mai in vendita. Può darsi che ci siano state delle avances ma io Marelli voglio darla agli azionisti, come Ferrari , penso a uno spin off con la quotazione ma senza Ipo".

Ieri mattina l'agenzia Reuters aveva lanciato l'indiscrezione per cui la prevista quotazione a Milano della controllata non prevedrà la raccolta di capitali freschi sul mercato attraverso la vendita di nuove azioni. Ma ogni ulteriore dettaglio è rimandato al piano industriale al 2022 che Marchionne presenterà il primo giugno a Balocco.

Sull'ipotesi che Exor rimanga azionista di maggioranza di Marelli il manager ha risposto "ne sarei contentissimo" e non ha poi escluso un partner per la società: "può essere", ha detto Marchionne, "ma deve avere senso. Credo nell'azienda, ha un grandissimo futuro soprattutto in questo periodo di cambiamento sismico delle tecnologie".

Ieri dal Salone dell'auto di Ginevra Marchionne ha chiarito che Fiat Chrysler non sta trattando possibili aggregazioni con altri costruttori auto, ma nel settore dell'automobile c'è tanto bisogno di consolidamento. Il top manager ha anche ammesso che ci sono stati incontri con la cinese Geely a cui quest'estate Fca ha detto no per discrepanze sulla valutazione. Da quell'incontro, la capitalizzazione di Fca si è raddoppiata e il gruppo cinese ha investito 10 miliardi di euro in Daimler e Volvo.

In realtà in questo momento i vertici della società sono impegnati su un altro fronte, quello della separazione di Magneti Marelli, appunto, e successivamente di Comau e sul piano industriale che verrà presentato il 1 giugno e sarà focalizzato sul brand Jeep (mentre quello Fiat sarà limitato a 500 e Panda); per Alfa Romeo sono in arrivo due nuovi modelli, ma non sono stati forniti dettagli. Il focus resta sull'esecuzione dei target 2018, restando sempre aperti a eventuali colloqui per aggregazioni che ad oggi, comunque, appaiono poco probabili.

A Piazza Affari il titolo Fca , reduce da un balzo del 5,67% ieri, è in calo dell'1,6% a 16,8 euro. Il comparto paga i rinnovati timori sui dazi Usa. Stamani Equita ha confermato il rating hold e il target price a 20,4 euro, invece Banca Imi il rating buy e il target price a 24,5 euro, ritenendo che potenziali alleanze o deal M&A rappresentino sempre un fattore catalizzatore per l'azione come gli analisti di Mediobanca Securities che hanno un rating outperform e un target price a 22 euro.
6uoth
https://it.investing.com/e
2616 di 2797 - 08/3/2018 22:18
caos1000 N° messaggi: 2 - Iscritto da: 24/2/2008
Giola giola giola bla bla bla
2617 di 2797 - 10/3/2018 14:42
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Il piano industriale Fca

La partita di Torino

Più volte Marchionne ha detto che Alfa Romeo e Maserati resteranno produzioni italiane. E in questa fase la parte manifatturiere e la parte progettuale e tecnologica restano strettamente legate

di Nicola Saldutti

Basta girare tra i padiglioni del Salone dell’auto di Ginevra in questi giorni per intercettare almeno due questioni: l’auto resta il settore alle prese con la più grande trasformazione tecnologica e industriale e resta uno dei crocevia dell’industria manifatturiera. Due cose che vanno combinate con l’altra grande sfida: come mantenere l’occupazione. Ad assicurare alle fabbriche le produzioni più competitive, come fare a innovare aumentando il valore aggiunto delle auto che escono dalla catena di montaggio. Tre passaggi che per Torino, per il Piemonte e per Fca sono sempre più legati. Naturalmente la questione va vista sotto il profilo nazionale, ma qui la lettera che il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, ha annunciato ieri, apre uno scenario che in qualche modo rimette al centro la questione industria e territorio.

E non è un caso che il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, si è detto pronto ad aprire un confronto con l’azienda e con il lavoratori per favorire gli investimenti. Sembra quasi di assistere ad una gara, che certo non aiuta la gestione delle scelte. Il motivo? La sede naturale per i confronti sono i tavoli nazionali. Tutto ruota intorno alla data che Marchionne ha indicato come il momento in cui delineerà le strategie industriali del gruppo, il primo giugno. E qui si capisce perché la politica, spesso distratta, dopo l’esisto del voto, deve aver pensato di non voler esser colta impreparata quando il piano verrà illustrato, tra poco meno di tre mesi. Quali saranno le decisioni per lo stabilimento di Mirafiori? Quali saranno i modelli che verranno assegnati agli impianti? Quali saranno le scelte tecnologiche e organizzative? Risposte che in queste settimane Fca sta mettendo a punto.

Partiamo da qualche numero. Sul polo di Mirafiori Carrozzerie di Torino e Grugliasco, nei quali vengono realizzate le Maserati Levante, Quattroporte, Ghibli e Mito, lavorano nella produzione circa 6.900 persone, alle quali vanno aggiunte le persone che lavorano nelle strutture centrali. In tutto, il gruppo si arriva a 27 mila lavoratori. Ai quali vanno aggiunte tutte le persone che lavorano nell’indotto. Numeri naturalmente molto diversi da quelli degli anni passati, in un mondo, l’auto dove la capacità di restare competitivi, anche per errori commessi, è diventato sempre più difficile per tutti. Più volte Marchionne ha detto che Alfa Romeo e Maserati resteranno produzioni italiane, lo ha ripetuto anche pochi giorni fa. C’è dunque da attendersi che il piano segua questa traccia. Ma gli scenari, basti pensare alla rivoluzione dell’alimentazione elettrica, sono così veloci nel cambiamento che la politica mostra di non fidarsi abbastanza. Ed è forse per questo che Chiamparino ieri ha sottolineato la necessità che Torino conservi la sua “vocazione di quartier generale ingegneristico di Fca”. Perché è evidente che in questa fase la parte manifatturiere e la parte progettuale e tecnologica restano strettamente legate (e lo saranno sempre di più) in un gruppo che viaggia da tempo sull’asse Torino-Detroit. Quella dell’auto, l’anno prossimo la Fiat compirà 120 anni, resta una delle rivoluzioni industriali permanenti (basti pensare a quello che ora Tesla rappresenta per la svolta elettrica). E dunque il confronto è un passaggio necessario, se non diventa la tentazione di raccogliere consenso politico a buon mercato
6w3q0
http://www.corriere.it/
2618 di 2797 - 12/3/2018 14:57
GIOLA N° messaggi: 29913 - Iscritto da: 03/9/2014
Mediobanca, Exor pensa a un break up di Fca?

Focus sul titolo dopo le indiscrezioni di Automotive News sui motivi per i quali era fallito il deal tra Exor e Geely per la cessione di Fca. Confermati outperform e target a 22 euro perché, nonostante il +15% da inizio anno, il titolo scambia a un multiplo di 5,6 volte il p/e 2018 rispetto al 6,6 medio dei concorrenti

di Paola Valentini

Mediobanca Securities torna sul titolo Fca dopo le indiscrezioni del sito Automotive News che oggi ha riportato, citando tre fonti differenti, i motivi per i quali la scorsa estate era fallito il deal tra Exor e Geely per la cessione di Fca al produttore cinese. Secondo questi rumors inizialmente Geely ha offerto 20 miliardi per Fca , ovvero 13,9 euro per azione, con un incremento fino a 22 miliardi (14,4 euro per azione) rispetto al prezzo attuale di 17,12 euro (-0,26% alle ore 10:00) pari a una capitalizzazione di 26 miliardi di euro. Ma Exor avrebbe rifiutato.

Mediobanca, riportando le notizie di Automotive News sulla base di una fonte, scrive che Exor si era convinta che poteva estrarre più valore con un break up di Fca . E un primo passo in questo senso è il previsto spin-off di Magneti Marelli, seguito dalla cessione di Alfa/Maserati insieme. Come secondo step il sito web specializzato sull'industrai automobilistica cita la vendita di Jeep/Ram e da ultima quella della rimanente parte del business (ovvero il marchio Fiat nell'area dell'Emea e il business in America Latina) forse a un gruppo cinese.

Secondo un'altra fonte di Automotive News, Fca era disponibile ad accettare l'offerta da 22 miliardi da parte di Geely se fossero rimaste fuori Alfa e Maserati.

"Automotive News conferma la nostra visione secondo cui lo spin-off atteso per quest'anno di Magneti Marelli e la possibile vendita o spin-off di Alfa e Maserati nel 2019 sono due importanti catalizzatori per il titolo" afferma Mediobanca Securities riportando le recenti affermazioni del ceo di Fca , Sergio Marchionne, che ha escluso un'ipo per Magneti Marelli perché il manager punta a una scissione per la società che dovrebbe avvenire entro quest'anno. L'ad ha anche detto che questa controllata è strategica per Exor , che dovrebbe mantenere una sua quota dopo lo spin-off al seguito del quale non si esclude un possibile deal con un altro gruppo attivo nella componentistica auto.

"La nostra visione positiva su Fca non è cambiata, il titolo è in rialzo del 15% da inizio anno e ora scambia a un multiplo di 5,6 volte il rapporto prezzo-utili atteso per il 2018 rispetto al 6,6 medio dei concorrenti", calcola l'investment bank, che sul titolo ha confermato il giudizio outperform con target price di 22 euro.
6wmir
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2619 di 2797 - 12/3/2018 15:38
sandocan1 N° messaggi: 5866 - Iscritto da: 19/11/2016
Marchionne non fare stronzate.....
2620 di 2797 - 15/3/2018 10:07
marsanv N° messaggi: 193 - Iscritto da: 10/6/2016
Fiat Chrysler Automobiles a febbraio immatricola in Europa oltre 84.300 vetture per una quota del 7,3 per cento. Ottimi risultati per Alfa Romeo(immatricolazioni in aumento del 17,1 per cento a febbraio e del 20,7 per cento nel progressivo) e soprattutto per Jeep: +50,2 per cento nel mese e +59,8 nel bimestre.  500 *– quasi 15.400 registrazioni a febbraio, il 15,3 per cento in più rispetto a un anno fa – e *Panda si confermano le due vetture più vendute del segmento A, con una quota insieme vicina al 30 per cento. Quasi 17.900 le immatricolazioni della 500X nei primi due mesi del 2018, l'11,3 per cento in più rispetto a un anno fa. Bene anche Tipo: poco meno di 19.800 registrazioni nel bimestre, con una crescita pari al 4 per cento rispetto ai primi due mesi del 2017. Positivi risultati per *Compass *in casa Jeep, e per *Stelvio *tra le Alfa Romeo Nell'Europa dei 28 più le nazioni aderenti all'EFTA Fiat Chrysler Automobiles immatricola in febbraio oltre 84.300 vetture per una quota del 7,3 per cento. Nel progressivo dei primi due mesi del 2018, le registrazioni di FCA sono 169.500, pari al 6,9 per cento di quota. Risultati decisamente positivi per Fiat Chrysler Automobiles *in *Germania *(vendite al +5,5 per cento), in *Francia *(+13,9 per cento in un mercato in crescita del 4,3 per cento) e in *Spagna, dove il Gruppo aumenta i volumi del 10,6 per cento. Il marchio Fiat *a febbraio in Europa immatricola 60 mila vetture e la quota è del 5,2 per cento. Nel primo bimestre dell'anno, il brand registra 120 mila veicoli, ottenendo una quota del 4,9 per cento. Nel mese Fiat migliora le proprie performance in *Spagna *(+7,3 per cento) e in *Germania *e in *Francia: in questi due Paesi, con le vendite in aumento rispettivamente del 9,3 e dell'8,8 per cento, il marchio ottiene un risultato migliore a quello complessivo dei due mercati.
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