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Leonardo-Finmeccanica (LDO)

- Modificato il 27/6/2017 14:43
GIOLA N° messaggi: 30543 - Iscritto da: 03/9/2014
Grafico Intraday: Leonardo SpAGrafico Storico: Leonardo SpA
Grafico IntradayGrafico Storico

IMMAGINIAMO IL FUTURO





http://www.leonardocompany.com/







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3270 Commenti
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MODERATO Miss Monny Penny (Utente disabilitato) N° messaggi: 1275 - Iscritto da: 19/10/2017
382 di 3270 - 10/2/2018 09:08
guido36 N° messaggi: 183 - Iscritto da: 02/12/2011
L' America ha chiuso positivo
383 di 3270 - 10/2/2018 11:59
crisby1 N° messaggi: 11125 - Iscritto da: 19/2/2015
L’America ha chiuso a -4.9% il bilancio settimanale..dopo il -4% della settimana precedente..non guardare il dito 👁
384 di 3270 - 10/2/2018 12:45
guido36 N° messaggi: 183 - Iscritto da: 02/12/2011
Quotando: crisby1 - Post #383 - 10/Feb/2018 10:59L’America ha chiuso a -4.9% il bilancio settimanale..dopo il -4% della settimana precedente..non guardare il dito 👁

Meglio dovrà recuperare
MODERATO Miss Monny Penny (Utente disabilitato) N° messaggi: 1275 - Iscritto da: 19/10/2017
386 di 3270 - 10/2/2018 13:51
Sentiment e Scenari N° messaggi: 19 - Iscritto da: 20/5/2015
leonardo è nella strategia Sincro

www.sincrosite.com
www.sincrosite.com
387 di 3270 - 10/2/2018 14:28
guido36 N° messaggi: 183 - Iscritto da: 02/12/2011
Quotando: sentiment e scenari - Post #386 - 10/Feb/2018 12:51leonardo è nella strategia Sincro www.sincrosite.comwww.sincrosite.com

Che vuol dire?
389 di 3270 - 10/2/2018 15:21
guido36 N° messaggi: 183 - Iscritto da: 02/12/2011
Quotando: jessica guersa - Post #388 - 10/Feb/2018 13:38

Quotando: guido36 - Post #387 - 10/Feb/2018 13:28
Quotando: sentiment e scenari - Post #386 - 10/Feb/2018 12:51leonardo è nella strategia Sincro

www.sincrosite.comwww.sincrosite.com


Che vuol dire?


Vuol dire che è sincronizzato a salire !


Allora la prossima settimana si sale
391 di 3270 - 10/2/2018 15:55
guido36 N° messaggi: 183 - Iscritto da: 02/12/2011
Quotando: jessica guersa - Post #390 - 10/Feb/2018 14:45

UN MOMENTO,

Leonardo, sta facendo peggio del mercato di riferimento.

IL SUO quadro tecnico è in evidente deterioramento con supporti a controllo stimati in area 8,53.

Al rialzo, invece, un livello polarizzante maggiori flussi in uscita è visto a quota 9.

Il peggioramento del contractor italiano nel settore Difesa è evidenziato dagli incroci al ribasso delle medie mobili a 7, 14, 21 giorni con le medie mobili a 28, 35, 42 giorni.

A brevissimo sono concrete le possibilità di nuove discese per target a 8,375.


Chi dice una cosa chi ne dice tutto l'opposto.
392 di 3270 - 10/2/2018 15:56
guido36 N° messaggi: 183 - Iscritto da: 02/12/2011
Spiegate per favore
393 di 3270 - 10/2/2018 17:02
micio79 N° messaggi: 3929 - Iscritto da: 05/10/2014
-
6lpko
394 di 3270 - 10/2/2018 19:00
guido36 N° messaggi: 183 - Iscritto da: 02/12/2011
Quotando: micio79 - Post #393 - 10/Feb/2018 16:02-6lpko

Mi spieghi il grafico Micio grazie
396 di 3270 - 10/2/2018 23:04
guido36 N° messaggi: 183 - Iscritto da: 02/12/2011
Scusate volevo solo sapere come si muoverà il titolo nei prossimi giorni grazie lo stesso.
398 di 3270 - 11/2/2018 07:11
GIOLA N° messaggi: 30543 - Iscritto da: 03/9/2014
Leonardo, il rilancio aspetta l’elicottero

LA RIPRESA DEGLI ORDINI DAL SETTORE CIVILE PER I PRODOTTI DELL’AGUSTA AL CENTRO DEL PIANO DELL’AD PROFUMO CHE SPERA NELLA MAGGIOREDOMANDA DA PARTE DEI NUOVI RICCHI DEI PAESI EMERGENTI E DALLA RIPRESA DEL PREZZO DEL PETROLIO CHE FARÀ RIPARTIRE LE PIATTAFORME OFFSHORE

di Luca Pagni

Non ha una responsabilità da poco Alessandro Profumo. Perché la poltrona di amministratore delegato del gruppo Leonardo non è mai stato un posto molto comodo dove sedersi. Fin dai tempi in cui si chiamava ancora Finmeccanica, tra inchieste giudiziarie, tensioni geopolitiche, pressioni della politica, polemiche sulle spese militari, tra le società a controllo pubblico è certamente la più complicata da gestire. Ma da settimana scorsa, l’ex banchiere di Unicredit e Mps - chiamato nel maggio scorso dal governo Gentiloni come successore di Mauro Moretti, già alla guida delle Fs - ha una responsabilità in più: convincere il mercato e gli investitori della bontà del suo piano finanziario, tornare a guadagnare e recuperare terreno in Borsa dove il titolo, da quando si è insediato, ha perso circa il 30 per cento del suo valore.

Onere non da poco: perché Leonardo è una delle realtà economiche più importanti del paese, perché si occupa di industria reale e perché dà occupazione ad oltre 45mila persone, di cui più di 30mila in Italia. In altre parole, ci sono posti di lavoro da mantenere, nonché un patrimonio di tecnologie e di conoscenze da tutelare e da proteggere da una concorrenza feroce. Sicurezza ostentata Quello che Profumo di sicuro ha già capito è che sarà una corsa tutta in salita. E che, nonostante la sicurezza ostentata pochi giorni fa, quando ha presentato il nuovo piano industriale al mercato, non sarà una impresa facile. I primi passi del manager genovese non sono stati molto apprezzati dagli investitori, come spiega la fuga dal titolo, sceso dal maggio scorso da 15 a 10 euro e con una capitalizzazione che si è ridotta a 5,6 miliardi.

Se il crollo a Piazza Affari avvenuto nel novembre scorso, quando è stato lanciato un allarme in seguito alla mancanza di nuovo ordini nel settore degli elicotteri, era quanto meno prevedibile, ha invece sorpreso la reazione al nuovo piano industriale al 2022. Il meno 12 per cento con cui hanno reagito gli investitori è un giudizio che non lascia scampo. Per la verità, parte della situazione negativa l’ha ereditata dal suo predecessore, in particolare il rallentamento degli ordini dopo la mega commessa degli Eurofighter in Kuwait. Nonché il crollo degli ordinativi per nuovi elicotteri, settore in cui Leonardo con il marchio AgustaWestland è uno dei leader mondiali, ma che tra il 2012 e il 2016 ha visto scendere del 31 per cento la parte destinata agli apparecchi civili. La causa è da ricercare nella discesa del prezzo del petrolio: con il greggio sotto i 30 dollari fino al 2016, sono stati bloccati molti progetti di nuove esplorazioni, in particolare off shore, i cui collegamenti veloci con la terraferma avvengono tutti via elicottero.

Complessivamente, il nuovo piano industriale prevede che i ricavi dal settore elicotteri salga mediamente del 5 per cento al 2020, data entro cui è previsto anche il ritorno in doppia cifra della redditività (con una media del 10 per cento nei prossimi tre anni). Invertire la tendenza Il management è convinto di invertire la tendenza. «Il 2017 è stato un anno deludente: abbiamo avuto un mercato debole», ha tenuto a sottolineare Profumo. «Ora vogliamo creare delle aspettative realistiche: siamo consapevoli che dobbiamo convincere gli investitori realizzando quanto abbiamo promesso». Come intende farlo? Oltre al recupero nelle vendite di elicotteri (in particolare nel segmento civile, dove la quota di mercato della società italiana è aumentata anche in un momento di crisi), Leonardo conta molto nell’incremento delle spese per l’Aeroonautica e il settore Difesa&Sicurezza da parte degli Stati Uniti e della Nato, dove le previsioni di investimenti sono in crescita (mentre dovrebbe rimanere stabile il budget della Difesa in Italia).

Complessivamente - si legge nei documenti distribuiti da Leonardo - il budget per le spese destinate alla Difesa nel mondo salirà in media dell’1,7 per cento fino al 2022. In Europa anche del 2 per cento. Mentre l’Asia e il Medio Oriente dovrebbero vedere aumenti ancora superiori. Inoltre, le minacce del terrorismo e l’insicurezza in alcune aree del mondo, porteranno a un aumento delle spese per la prevenzione e il controllo dei territori da remoto: in questi settori, Leonardo ha un suo punto di forza, visto che i sistemi elettronici di difesa costituiscono il 45 per cento del suo fatturato. Nel settore Aeronautica, saranno tre i filoni su cui Leonardo conta per risalire la china. Il primo è costituito dai consorzi europei sia per il nuovo caccia sia per il nuovo progetto per velivolo multiuso che viene definito Male (Medium altitude long endurance). Il secondo dai velivoli di addestramento con i quali la società sta partecipando a una gara miliardaria in via di assegnazione negli Usa.

Il terzo dall’evoluzione del C27J, il cosiddetto aereo da trasporto tattico, tra i prodotti più di successo del gruppo, utilizzabile anche nel pattugliamento marino, così come nelle operazioni umanitarie. Tutto questo come potrà ribaltarsi sui conti di Leonardo? Detto che il 2018 sarà ancora un anno di passaggio, con i risultati di bilancio che non si discosteranno da quelli dell’anno appena concluso, la vera crescita comincerà a partire dal 2020 per poi accelerare fino al 2022. Il piano non ha fornito gli obiettivi anno per anno, si è limitato a indicare una crescita media nei cinque anni, nei quali complessivamente dovranno arrivare almeno 70 miliardi di nuovi ordini per essere considerato un successo. Tra i pochi dettagli che si possono leggere nel piano, è prevista «nei prossimi cinque anni una crescita media degli ordini superiore al 6 per cento a sostegno della crescita dei ricavi del 5-6 per cento». Inoltre, nei prossimi cinque anni la redditività avrà una crescita media annua tra l’8 e il 10 per cento, con un risultato in doppia cifra a partire già dal 2020.

E sempre al 2020 è fissata la nuova generazione di cassa, quando cominceranno a essere consegnati i primi Eurofighter al Kuwait. Tutto questo mantenendo il gruppo in attivo «grazie al solido portafoglio ordini», in modo da essere in grado di continuare a distribuire un dividendo. Per realizzare questi obiettivi, dovranno crescere gli ordini. E per farlo, Profumo sta ristrutturando tutta la forza vendita con l’apertura di una ventina di nuove sedi della società in giro per il mondo. Una strategia necessaria, ad esempio, per sfruttare la domanda di elicotteri in Asia: sia i nuovi ricchi, ma soprattutto le grandi corporation lo usano sempre di più per muoversi velocemente, in particolare, nelle megalopoli. Sono stati individuati paesi in cui concentrare gli sforzi: in Europa c’è la Polonia, in Africa Algeria ed Egitto, mentre in Asia si va dal Qatar alla Arabia Saudita, dalla Malesia al Pakistan, per arrivare poi all’Australia. In altre parole: in giro per il mondo le occasioni per crescere i saranno, ora bisognerà andarsele a prendere.
6lsug
http://www.repubblica.it
399 di 3270 - 12/2/2018 15:53
GIOLA N° messaggi: 30543 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #398 - 11/Feb/2018 06:11Leonardo, il rilancio aspetta l’elicottero

LA RIPRESA DEGLI ORDINI DAL SETTORE CIVILE PER I PRODOTTI DELL’AGUSTA AL CENTRO DEL PIANO DELL’AD PROFUMO CHE SPERA NELLA MAGGIOREDOMANDA DA PARTE DEI NUOVI RICCHI DEI PAESI EMERGENTI E DALLA RIPRESA DEL PREZZO DEL PETROLIO CHE FARÀ RIPARTIRE LE PIATTAFORME OFFSHORE

di Luca Pagni

Non ha una responsabilità da poco Alessandro Profumo. Perché la poltrona di amministratore delegato del gruppo Leonardo non è mai stato un posto molto comodo dove sedersi. Fin dai tempi in cui si chiamava ancora Finmeccanica, tra inchieste giudiziarie, tensioni geopolitiche, pressioni della politica, polemiche sulle spese militari, tra le società a controllo pubblico è certamente la più complicata da gestire. Ma da settimana scorsa, l’ex banchiere di Unicredit e Mps - chiamato nel maggio scorso dal governo Gentiloni come successore di Mauro Moretti, già alla guida delle Fs - ha una responsabilità in più: convincere il mercato e gli investitori della bontà del suo piano finanziario, tornare a guadagnare e recuperare terreno in Borsa dove il titolo, da quando si è insediato, ha perso circa il 30 per cento del suo valore.

Onere non da poco: perché Leonardo è una delle realtà economiche più importanti del paese, perché si occupa di industria reale e perché dà occupazione ad oltre 45mila persone, di cui più di 30mila in Italia. In altre parole, ci sono posti di lavoro da mantenere, nonché un patrimonio di tecnologie e di conoscenze da tutelare e da proteggere da una concorrenza feroce. Sicurezza ostentata Quello che Profumo di sicuro ha già capito è che sarà una corsa tutta in salita. E che, nonostante la sicurezza ostentata pochi giorni fa, quando ha presentato il nuovo piano industriale al mercato, non sarà una impresa facile. I primi passi del manager genovese non sono stati molto apprezzati dagli investitori, come spiega la fuga dal titolo, sceso dal maggio scorso da 15 a 10 euro e con una capitalizzazione che si è ridotta a 5,6 miliardi.

Se il crollo a Piazza Affari avvenuto nel novembre scorso, quando è stato lanciato un allarme in seguito alla mancanza di nuovo ordini nel settore degli elicotteri, era quanto meno prevedibile, ha invece sorpreso la reazione al nuovo piano industriale al 2022. Il meno 12 per cento con cui hanno reagito gli investitori è un giudizio che non lascia scampo. Per la verità, parte della situazione negativa l’ha ereditata dal suo predecessore, in particolare il rallentamento degli ordini dopo la mega commessa degli Eurofighter in Kuwait. Nonché il crollo degli ordinativi per nuovi elicotteri, settore in cui Leonardo con il marchio AgustaWestland è uno dei leader mondiali, ma che tra il 2012 e il 2016 ha visto scendere del 31 per cento la parte destinata agli apparecchi civili. La causa è da ricercare nella discesa del prezzo del petrolio: con il greggio sotto i 30 dollari fino al 2016, sono stati bloccati molti progetti di nuove esplorazioni, in particolare off shore, i cui collegamenti veloci con la terraferma avvengono tutti via elicottero.

Complessivamente, il nuovo piano industriale prevede che i ricavi dal settore elicotteri salga mediamente del 5 per cento al 2020, data entro cui è previsto anche il ritorno in doppia cifra della redditività (con una media del 10 per cento nei prossimi tre anni). Invertire la tendenza Il management è convinto di invertire la tendenza. «Il 2017 è stato un anno deludente: abbiamo avuto un mercato debole», ha tenuto a sottolineare Profumo. «Ora vogliamo creare delle aspettative realistiche: siamo consapevoli che dobbiamo convincere gli investitori realizzando quanto abbiamo promesso». Come intende farlo? Oltre al recupero nelle vendite di elicotteri (in particolare nel segmento civile, dove la quota di mercato della società italiana è aumentata anche in un momento di crisi), Leonardo conta molto nell’incremento delle spese per l’Aeroonautica e il settore Difesa&Sicurezza da parte degli Stati Uniti e della Nato, dove le previsioni di investimenti sono in crescita (mentre dovrebbe rimanere stabile il budget della Difesa in Italia).

Complessivamente - si legge nei documenti distribuiti da Leonardo - il budget per le spese destinate alla Difesa nel mondo salirà in media dell’1,7 per cento fino al 2022. In Europa anche del 2 per cento. Mentre l’Asia e il Medio Oriente dovrebbero vedere aumenti ancora superiori. Inoltre, le minacce del terrorismo e l’insicurezza in alcune aree del mondo, porteranno a un aumento delle spese per la prevenzione e il controllo dei territori da remoto: in questi settori, Leonardo ha un suo punto di forza, visto che i sistemi elettronici di difesa costituiscono il 45 per cento del suo fatturato. Nel settore Aeronautica, saranno tre i filoni su cui Leonardo conta per risalire la china. Il primo è costituito dai consorzi europei sia per il nuovo caccia sia per il nuovo progetto per velivolo multiuso che viene definito Male (Medium altitude long endurance). Il secondo dai velivoli di addestramento con i quali la società sta partecipando a una gara miliardaria in via di assegnazione negli Usa.

Il terzo dall’evoluzione del C27J, il cosiddetto aereo da trasporto tattico, tra i prodotti più di successo del gruppo, utilizzabile anche nel pattugliamento marino, così come nelle operazioni umanitarie. Tutto questo come potrà ribaltarsi sui conti di Leonardo? Detto che il 2018 sarà ancora un anno di passaggio, con i risultati di bilancio che non si discosteranno da quelli dell’anno appena concluso, la vera crescita comincerà a partire dal 2020 per poi accelerare fino al 2022. Il piano non ha fornito gli obiettivi anno per anno, si è limitato a indicare una crescita media nei cinque anni, nei quali complessivamente dovranno arrivare almeno 70 miliardi di nuovi ordini per essere considerato un successo. Tra i pochi dettagli che si possono leggere nel piano, è prevista «nei prossimi cinque anni una crescita media degli ordini superiore al 6 per cento a sostegno della crescita dei ricavi del 5-6 per cento». Inoltre, nei prossimi cinque anni la redditività avrà una crescita media annua tra l’8 e il 10 per cento, con un risultato in doppia cifra a partire già dal 2020.

E sempre al 2020 è fissata la nuova generazione di cassa, quando cominceranno a essere consegnati i primi Eurofighter al Kuwait. Tutto questo mantenendo il gruppo in attivo «grazie al solido portafoglio ordini», in modo da essere in grado di continuare a distribuire un dividendo. Per realizzare questi obiettivi, dovranno crescere gli ordini. E per farlo, Profumo sta ristrutturando tutta la forza vendita con l’apertura di una ventina di nuove sedi della società in giro per il mondo. Una strategia necessaria, ad esempio, per sfruttare la domanda di elicotteri in Asia: sia i nuovi ricchi, ma soprattutto le grandi corporation lo usano sempre di più per muoversi velocemente, in particolare, nelle megalopoli. Sono stati individuati paesi in cui concentrare gli sforzi: in Europa c’è la Polonia, in Africa Algeria ed Egitto, mentre in Asia si va dal Qatar alla Arabia Saudita, dalla Malesia al Pakistan, per arrivare poi all’Australia. In altre parole: in giro per il mondo le occasioni per crescere i saranno, ora bisognerà andarsele a prendere.

http://www.repubblica.it



6lsug

6m551
400 di 3270 - 12/2/2018 19:46
guido36 N° messaggi: 183 - Iscritto da: 02/12/2011
Sale nel serale come mai?
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