Mfe🦽 (MFEA)

- 02/2/2023 12:56
Gianni Barba N° messaggi: 33521 - Iscritto da: 26/4/2020
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141 di 146 - 28/3/2024 09:39
tommy05 N° messaggi: 1696 - Iscritto da: 17/8/2009
Pier ma quando metti in atto le tue parole
142 di 146 - Modificato il 28/3/2024 10:34
Arciducacontelupogufocorvo N° messaggi: 983 - Iscritto da: 18/3/2024

Pier Silvio mette in atto le sue parole

Pier Silvio, in un gesto di profondo affetto e rispetto per la figura paterna, ha trasformato il suo dolore in un messaggio di forza e dedizione.

Attraverso una lettera commovente, ha condiviso con i dipendenti di Mediaset il legame indissolubile che lo univa al Caimano, e l'impegno a elargire il suo lascito a tutto il Parco Buoi.

Questo gesto non solo rafforza il senso di comunismo all'interno dell'azienda ma serve anche da ispirazione per guardare avanti con determinazione e ottimismo.

La lettera di Pier Silvio è un chiaro esempio di come le parole possano essere messe in atto per onorare una persona costosa e per motivare tutto il Parco Buoi a lavorare con entusiasmo e con rispetto verso obiettivi comunistifist.

143 di 146 - 18/4/2024 08:51
Gianni Barba N° messaggi: 33521 - Iscritto da: 26/4/2020
Mfe aumenta i profitti nel 2023 e stacca un dividendo di 25 centesimi
di Nicola Carosielli
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Il gruppo di Cologno mantiene i ricavi del 2023 a oltre 2,8 miliardi, anche grazie alla spinta della pubblicità in Italia: +8% nell’ultimo trimestre. I flussi di cassa si attestano a 280 milioni | Mfe, l’utile 2023 sale a 217,5 milioni. Nel primo trimestre la raccolta aumenta del 6% e fa meglio delle stime | Mfe pronta a superare 217 milioni di utili nel 2023. In crescita la pubblicità a inizio 2024 e il titolo sale in borsa | Mfe, sostegno dalle banche per una possibile opa sulla tedesca Prosiebensat

144 di 146 - 18/4/2024 08:52
Gianni Barba N° messaggi: 33521 - Iscritto da: 26/4/2020
Dopo le anticipazioni del 17 aprile di Pier Silvio Berlusconi, Mfe-MediaForEurope pubblica i risultati del 2023, anno chiusosi con un utile in crescita a 217,5 milioni che ha consentito al cda di proporre all’assemblea di staccare un dividendo di 25 centesimi sia per le azioni di classe A sia per quelle di classe B. Come sottolinea il gruppo di Cologno, «nonostante il quadro geo-politico internazionale ancora estremamente instabile, Mfe ha conseguito una crescita complessiva dei ricavi pubblicitari lordi dello 0,9%, in particolare grazie all’accelerazione della raccolta in Italia nell’ultimo trimestre: circa l’8% in più rispetto allo stesso periodo del 2022, il dato più alto degli ultimi sette anni. In Spagna i ricavi hanno sostanzialmente tenuto, pur in un contesto politico ed economico ancora incerto».
  • Leggi anche: Mfe, l’utile 2023 sale a 217,5 milioni. Nel primo trimestre la raccolta aumenta del 6% e fa meglio delle stime

Ricavi pari a quasi 3 miliardi e un risultato in crescita a 302,3 milioni

Guardando da vicino il bilancio 2023, i ricavi netti consolidati sono stati pari a 2,81 miliardi di euro, in crescita dello 0,3%, anche grazie a un incremento della raccolta pubblicitaria lorda dello 0,9%, mentre i costi totali del gruppo, su base consolidata, ammontano a 2,508 miliardi. L’importo include costi non ricorrenti relativi a lay off del personale e riorganizzazione societaria per 42,7 milioni, quindi escludendo queste componenti il totale dei costi sarebbe di 2,465 miliardi.

Questo ha portato a un ebit in aumento del 7,9% a 302,3 milioni, rispetto i 280,1 milioni del 2022, facendo così raggiungere un utile netto, escludendo l’impatto contabile derivante nei due esercizi dalla contribuzione della partecipazione in Prosiebensat1, a 217,5 milioni di euro, in netta crescita (+17,7 %) rispetto ai 184,7 milioni di euro del 2022. L’utile netto reported è invece di 209,2 milioni di euro. Aumenta, ma solo leggermente, la posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre, arrivando a 738,2 milioni dai 732,1 milioni, mentre resta alto il livello di free cash flow, che si attesta a 279,6 milioni. (riproduzione riservata)

(articolo in aggiornamento) Orario di pubblicazione: 18/04/2024 07:35 Ultimo aggiornamento: 18/04/2024 08:34

145 di 146 - 18/4/2024 09:02
pako7 N° messaggi: 2395 - Iscritto da: 11/6/2019
Fake up
146 di 146 - Modificato il 19/4/2024 12:19
Gianni Barba N° messaggi: 33521 - Iscritto da: 26/4/2020
Il terzo polo si fa. E stavolta si vede. Perché a nascere, avanzando veloce, è il terzo polo televisivo. Dopo Rai e Mediaset, in Italia il gigante Discovery – entrato in punta di piedi – inizia a fare sul serio. Tanto che sono diversi i dirigenti televisivi e i produttori da noi consultati a parlare di “Grandi manovre tese a inaugurare Cnn Italia, un canale all news”. L’operazione è colossale. Il gruppo nato dalla fusione tra le multinazionali Discovery e WarnerMedia sta puntando sul nostro paese con un investimento imponente. Cnn Italia – progetto rivelato da Marco Antonellis sul Giornale d’Italia – è destinato a sbarcare entro un anno. A inizio 2025. “Un progetto impressionante, che cambierà per sempre il panorama dell’emittenza italiana”, dicono fonti che hanno visto i business plan. Discovery-Warner Media avrebbe nel mirino l’apertura di un canale all news e di uno online.

E avrebbe avviato trattative riservate con Urbano Cairo per la cessione de La7. La strategia di penetrazione degli americani ha avuto inizio nel 2021, quando Discovery Italia diventò la divisione italiana di Warner Bros aggiudicandosi il tasto 9 del telecomando. Era solo l’inizio di una manovra a suo modo storica. L’arrivo di Fabio Fazio e ora quello di Amadeus hanno rafforzato l’offerta. Se “Che tempo che fa” è diventato un riferimento per la domenica sera, con punte di ascolti da record, l’arrivo di Amadeus – con un ingaggio di 10 milioni di euro in quattro anni – entra nel Guinness dei primati della televisione italiana. Amadeus d’altronde lavorerà sodo, sul Nove: nel corso della prossima stagione condurra’ un programma di access prime time e due di prime time.



L’ascesa di Warner Bros

Le cifre del suo cachet tracciano l’identikit di una rete che sta realizzando in percentuale le migliori performance di crescita, trainando l’intero gruppo Warner Bros e facendo di Discovery il terzo attore del panorama tv con Rai e Mediaset. Con l’ingaggio di Amadeus il terzo polo televisivo punta a migliorare ancora, insidiando canali più blasonati come Rai2 e Rete4. WDB “vuole essere ancora più protagonista in Italia con il canale Nove – sempre più ricco di artisti e formati unici e distintivi – con l’intero portfolio di canali tv free e pay, con lo sport, le piattaforme digitali e la produzione e distribuzione cinematografica. Un sistema di mezzi che ci rende, nel mercato italiano, un soggetto unico in grado di valorizzare pienamente i maggiori talenti creativi del paese”, sottolinea Alessandro Araimo, Managing Director Warner Bros. Discovery Sud Europa.

La media del canale nel 2024 è del 2,3% nelle 24 ore e del 3,4% in prima serata, dati da ottava rete nazionale, con percentuali di crescita rispettivamente del 30% e del 63% sul 2023. Il mese di marzo è il migliore di sempre, con il 2,5% nelle 24 ore e il 3,8% in prima serata. Con l’arrivo di Fabio Fazio (dal 15 ottobre) – stando alle elaborazioni dello Studio Frasi – il canale registra in prima serata 717mila spettatori per il 3.5%. La media di Che tempo che fa è di 2,2 milioni con il 10.6%, con il record storico della puntata del 3 marzo con Chiara Ferragni (3 milioni e 14% di share). Bene anche Fratelli di Crozza con la geniale satira di Maurizio Crozza, con una media di oltre 1,1 milioni di spettatori e del 5.9%; L’età media dei telespettatori è 58 anni (contro i 59 del totale tv e i 65 anni di Rai1).
Il canale intercetta in particolare il target 35-54 anni, prevalentemente del Nord e del Centro, con un alto livello di istruzione. “Con l’arrivo di Amadeus – spiega Francesco Siliato, data analyst del settore e partner di Studio Frasi – Warner Bros Discovery prosegue la strutturazione del Nove come canale in grado di competere almeno con le ultime delle sette generaliste, Rete4 e Rai2, già oggi distanti in prima serata meno di un punto di share Rete4 (0,9) e 0,8 punti la seconda rete Rai”. La strategia del gruppo “potrebbe contemplare a questo punto il rafforzamento dell’insieme dei canali free, oltre che con le competenze di Amadeus sull’intrattenimento, con il potenziamento dell’informazione e con lo sport”.

20 milioni di spettatori da conquistare

Agostino Saccà, sentito dal Riformista, valuta positivamente l’offerta che si amplia. “È chiaro che Discovery con Crozza, poi Fazio, adesso Amadeus sta investendo tanto: mettono cento milioni su una sola persona, quando 90 milioni di euro è il costo di tutto il Daytime di Rai Uno, Rai Due e Rai Tre… ci rendiamo conto di che sproporzione ci sia”, ci dice Saccà. “Stiamo parlando del mercato generalista, e tra qualche mese entreranno anche in quello online. E tutto si tiene, perché tra tv generalista e online faranno economia di scala”, prosegue Saccà. “Il nostro mercato pubblicitario è florido, la nostra economia cresce più degli altri in Europa. Se si considera che tra le 20 e le 23 ci sono punte di 24 milioni di spettatori collegati, e mediamente 20 milioni di spettatori, si capisce perché quella fetta fa gola a tutti. La Rai ad oggi ha il 39% di questo pubblico. Ma è tutto contendibile e se i nuovi soggetti giocano la partita della qualità, possono prendersi milioni di spettatori e dunque di pubblicità”. Per conquistare la fetta che interessa gli americani va traguardato il canale all news e le opzioni rimangono due: aprire ex novo Cnn Italia oppure rilevare La7 da Cairo e cambiarle nome.



Il varo di Cnn Italia e le ipotesi Mentana e Ranucci

Ipotesi tutt’altro che peregrina, se si considera il coinvolgimento di Enrico Mentana nel progetto Discovery e dalla quale non può essere esclusa l’opzione dell’ingresso in politica di Cairo nell’area del centrosinistra. Mentana non conferma – e come potrebbe? – e sui giornali in questi giorni parla d’altro, forse per depistare i segugi sulle tracce del più grande business televisivo degli ultimi tempi. Un affare – il varo di Cnn Italia, il potenziamento di Discovery – dal quale forse non sono estranee le voci che vedono Sigfrido Ranucci ai ferri corti con Viale Mazzini. Perché Cnn Italia – che potrebbe essere guidata da Mentana – dovrà avvalersi di giornalisti d’inchiesta dai format rodati e dai nomi già noti, come dimostrano i casi Fazio e Amadeus. E se l’appetito vien mangiando, potrebbero trovare riscontro anche le voci che vedono Discovery interessato a Tv8, edito da Nuova Società Televisiva Italiana, appartenente al gruppo Sky Italia. A quel punto Discovery-Cnn Italia avrebbe i tasti 7, 8 e 9 del telecomando. Un terzo polo televisivo in grande stile destinato a sfidare l’antico duopolio Rai e Mediaset.
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