Stellantis, qualche indicazione sul 3° trimestre 2024
Sulla base dei risultati del 3° trimestre del 2024 Stellantis ha confermato la guidance per l’esercizio in corso, aggiornata al 30 settembre 2024.
Stellantis ha fornito alcune indicazioni finanziarie e operative relative al 3° trimestre del 2024 e ha confermato la guidance per l’intero esercizio.
Il colosso automobilistico ha chiuso il periodo luglio-settembre con ricavi netti per 32,96 miliardi di euro, in flessione del 27% rispetto ai 45,14 miliardi ottenuti nel 3° trimestre dello scorso anno. Stellantis ha segnalato che il calo dei ricavi è dovuto principalmente a minori consegne e a un mix sfavorevole, oltre all’impatto dei prezzi e dei cambi.
Nei primi nove mesi del 2024 i ricavi di Stellantis sono scesi del 18% a 117,98 miliardi di euro.
Le consegne complessive nel trimestre sono state pari a 1,15 milioni di unità (-20% rispetto al 3° trimestre 2023). Il management ha segnalato che il 3° trimestre del 2024 ha scontato la cessata produzione di diversi modelli per l’avvio della transizione del portafoglio prodotti a livello globale, la riduzione pianificata delle scorte in Nord America e gli impatti derivanti da un contesto di mercato europeo difficile.
Sulla base dei risultati del 3° trimestre del 2024 Stellantis ha confermato la guidance per l’esercizio in corso, aggiornata al 30 settembre 2024.
Il management prevede di chiudere l'esercizio in corso con una marginalità relativa al risultato operativo adjusted tra il 5,5% e il 7%. Parallelamente il free cash flow industriale è stimato in un range tra -5 miliardi di euro e -10 miliardi di euro.
Inoltre, i vertici di Stellantis hanno segnalato che il programma di riacquisto di azioni proprie di 3 miliardi di euro si è concluso nel mese di ottobre (di cui 0,9 miliardi nel 3° trimestre), con un ritorno totale di 7,7 miliardi di euro agli azionisti nel 2024. Il management ha anticipato che una politica del capitale coerente sosterrà la calibrazione dei dividendi e il riacquisto di azioni proprie nel 2025.
145 di 222-31/10/2024 09:310
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Stellantis, -27,8% le immatricolazioni a ottobre 2024
Il Ministero dei Trasporti ha comunicato che nel mese di ottobre 2024 in Italia sono state immatricolate 126.488 vetture, in flessione del 9,1% rispetto alle 139.078 dello stesso periodo dello scorso anno. Nei primi dieci mesi del 2024 le immatricolazioni in Italia sono cresciute dell'1% a circa 1,33 milioni di vetture.
In contrazione anche le vendite di Stellantis. A ottobre 2024 le immatricolazioni del gruppo sono state pari a quasi 32mila unità, in flessione del 27,8% rispetto alle oltre 44mila vetture vendute a ottobre 2023. Di conseguenza, la quota di mercato di Stellantis si è attestata al 25,16%.
Stellantis e Leapmotor pronti a rinunciare alla produzione di un secondo modello elettrico in Polonia
Le due aziende di automotive starebbero considerando come possibili alternative per la produzione del crossover elettrico B10 lo stabilimento Opel di Eisenach in Germania, e quello di Trnava, in Slovacchia.
I piani di Stellantis e Leapmotor si arenano. Le società franco italiana e la partner cinese avrebbero deciso di non proseguire con il progetto di produrre un secondo veicolo elettrico presso lo stabilimento di Tychy, in Polonia, come riportano fonti informate a Reuters. Le due aziende di automotive starebbero considerando come possibili alternative per la produzione del crossover elettrico B10 lo stabilimento Opel di Eisenach in Germania, e quello di Trnava, in Slovacchia.
I DAZI SULLE AUTO CINESI
La decisione di Stellantis sarebbe condizionata dal pressing del governo cinese sulle aziende automobilistiche per sospendere gli investimenti nei Paesi europei che hanno sostenuto la recente proposta dell’Unione Europea di imporre tariffe fino al 45% sui veicoli elettrici cinesi importati.
LA DELOCALIZZAZIONE
La Polonia è uno dei 10 paesi Ue che sostengono il piano tariffario, entrato in vigore lo scorso 30 ottobre, e potrebbe ora vedere ridimensionato il suo ruolo nei piani europei di Leapmotor e Stellantis sulle auto elettriche. “Sebbene la delocalizzazione della produzione comporti sfide in termini di costi, potrebbe rafforzare la nostra presenza competitiva all’interno dell’Ue”, ha commentato una fonte a conoscenza della potenziale transizione.
LE ALTERNATIVE ALLA POLONIA
Tra le valide alternative alla Polonia ci sarebbe lo stabilimento di Trnava in Slovacchia, grazie ai potenziali costi operativi più bassi rispetto a quelli in Germania.