Italia-Argentina (TEN)

- 25/4/2012 08:58
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
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VOTATEMI !

 

CRISTINA FACCI SOGNARE


In pochi ne sono a conoscenza, ma Cristina Fernandez de Kirchner, attuale primo ministro argentino (in vero il titolo è Presidente della Nazione) è con grande presunzione uno tra i primi cinque migliori governatori al mondo. L'Argentina sotto la sua guida, emanazione e continuazione di quella del defunto marito Nestor Kirchner, sta sorprendendo il mondo, in tutti i sensi. Il programma di governo, di impronta socialista se non nazionalista, sta consentendo una impensabile recupero e trasformazione per l'economia del paese dei Tango Bond che fino a dieci anni fa veniva denigrato ed odiato da quasi tutto il mondo per il suo salutare default finanziario (salutare per la sua popolazione). Sotto la guida di Cristina, l'Argentina ha in meno di cinque anni dimezzato il tasso di povertà (su base demografica) e raddoppiato al tempo stesso il tasso di istruzione, aumentando la percentuale del PIL (dal 3% al 6%) investito in miglioramenti infrastrutturali per l'educazione scolastica proponendo ad esempio l'accesso al web a tutti.

La Fernandez è un premier da invidiare: il suo operato di stampo peronista è volto a far crescere il paese ed a proteggerlo al tempo stesso. Con il neocostituito Ministero della Produzione e la detassazione dei capitali provenienti dall'estero, Cristina dimostra di avere le idee molto chiare: la nuova politica industriale argentina deve essere volta a creare occupazione incentivando le grandi multinazionali ad insediarsi per creare nuovi posti di lavoro attraverso benefits fiscali allettanti (noi italiani facciamo il contrario). La politica nazionalista non trova miglior paese al mondo in cui manifestarsi ed esprimersi arrivando persino ai piani di rimpatrio dei ricercatori argentini trasferitisi all'estero: sostanzialmente si richiamano in patria gli argentini che se ne sono andati perchè non remunerati o gratificati in patria (anche qui noi italiani potremmo fare scuola). L'ultima provocazione (da ammirare e copiare) è il piano di nazionalizzazione (per non dire esproprio) della partecipazione detenuta dal gigante petrolifero spagnolo Repsol sulla YPF (Yacimientos Petrolíferos Fiscales), l'azienda petrolifera dello stato argentino.

Quest'ultima, prima privatizzata e dopo acquistata interamente nel 1999 dalla Repsol appunto. In buona sostanza la Kirchner vuole riprendersi con un atto di sovranità popolare una risorsa strategica per la nazione: il petrolio argentino. Vai Cristina facci sognare. Magari anche in Italia ci fossero leader e rappresentanti degli interessi della nazione di questa portata. Sulla scia dell'esempio argentino infatti il nuovo e futuro leader italiano (non Mario Monti che ormai si è trasformato di fatto da tecnico a politico) dovrebbe replicare questo operato, espropriando per motivazioni di interesse nazionale le partecipazioni che detengono le varie fondazioni nelle due grandi banche italiane (Unicredito e IntesaSanPaolo). Nello specifico, il nuovo premier italiano dovrebbe nazionalizzare le quote detenute da Fondazione Cariverona e Fondazione Caritorino in Unicredit Banca rispettivamente del 3,5 % ciascuna, trasformando lo Stato Italiano nel primo azionista assoluto (la Libia sarebbe al 7,5% mettendo insieme Libia Investment Authority e la Banca Centrale Libica).

Uguale operazione si dovrebbe implementare con IntesaSanPaolo nazionalizzando le quote detenute dalle Fondazioni San Paolo (10%), Cariparo (5%), Cariplo (4,7%) e Caribo (2,7%) arrivando a controllare quasi il 25% della banca. A quel punto spingere a una fusione tra i due istituti orchestrata dallo Stato per costituire la più grande banca italiana privata (ma soggetta a controllo e governance pubblico) e la terza in Europa per patrimonio netto tangibile dopo Deutsche Bank e Credit Agricole (stando almeno ai dati di Giugno 2011). La banca così costituita potrebbe migliorare notevolmente la propria redditività complessiva riducendo corposamente i costi operativi, rafforzando il suo patrimonio attraverso dismissioni di immobili (pensate a quante filiali verrebbero smantellate a parità di assets e impieghi complessivi postfusione). A quel punto avendo una banca a controllo statale rafforzata nel patrimonio e più competitiva (che detiene oltre il 60% del mercato dei servizi bancari) si potrebbero intraprendere tutte le nuove riforme che necessita oggi il mercato del credito rivedendo le modalità di supporto ed affiancamento alla piccola e media impresa, certi che la nuova banca diverrebbe uno straordinario strumento di politica economica non convenzionale sotto l'egida dello Stato nell'interesse della nazione.
( fonte EUGENIO BENETAZZO )

 



Lista Commenti
9 Commenti
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1 di 9 - 25/4/2012 09:01
frencyscap N° messaggi: 17667 - Iscritto da: 08/12/2010
Meglio della Grecia sicuramente... Cristina monti facci sognare.llll
2 di 9 - 25/4/2012 12:30
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


vedi , Frency , ci vogliono anime sensibili per parlare di "certe" cose ...

e qui è già deserto ...tutti impegnati ad appendere ( per il collo !) la loro bandierina patriottica ...


e la borsa aperta ...ah,ah,ah ...che schifo !


Anche senza speculazione ribassista si sale ...non cuoce il risottino oggi ...


che noia ! Stai gongolando con UBI e Timedia , vero ?


Rialzo (%)
PG 0.04 13.2%
CDC 0.96 11.5%
TME 0.15 8.1%
ECA 0.24 8.0%
SSL 0.48 7.9%
DMA 1.79 7.8%
BRI 0.09 7.2%
UCG 3.11 7.1%
PMI 0.35 7.1%
UBI 2.67 6.8%



cassetto , cassetto ...

3 di 9 - 26/4/2012 09:24
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
SMARCAMENTI IN CAMPO
di Michele Buono
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Nei prossimi 60 minuti vi racconteremo un mondo che non esiste, però le persone
sono vere e i fatti stanno accadendo realmente.
Stati Uniti. Qualche milione di cittadini ha cominciato a ritirare i propri risparmi dalle
banche che fanno speculazione, per metterli nelle Credit Unions, le cooperative di
credito.
CHARLES HENRY – OCCUPY BANK
In qualunque modo votiamo saranno sempre agevolate le grandi banche. Ormai sono
le banche a governare il nostro Paese e anche il vostro! Ci siamo resi conto che con i
mezzi formali democratici non è possibile fermare il loro monopolio. Quindi abbiamo
fatto, spontaneamente e comprensibilmente, l’unica cosa che potevamo fare: togliergli
il nostro denaro e trasferirlo altrove.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Fino a oggi sono stati trasferiti 46 miliardi di dollari.
Austria. Imprenditori, professionisti, semplici cittadini stanno fondando una banca. La
chiameranno democratica. Niente speculazioni e rendite. Il cuore sarà: beni comuni,
produzione e lavoro. Quello delle persone.
JUDITH POERINGER – DEMOKRATISCHE BANK
Credo che l'idea fondamentale della Banca democratica sia che il denaro è un mezzo.
La sua importanza dovrebbe essere ridimensionata: non più una mucca sacra
idolatrata per far moltiplicare il suo valore attraverso interessi e interessi composti.
VALERIE SEITZ – DEMOKRATISCHE BANK
Persino le patate non crescono da sole ma perché c'è il sole che splende. Non posso
pensare che il denaro si moltiplichi senza che io faccia nulla.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
E in Francia vanno oltre. Comune di Nantes.
PASCAL BOLO – ASSESSORE BILANCIO COMUNE DI NANTES
Oggi l’ostacolo è finanziario: la moneta è poco accessibile e rallenta gli scambi
economici invece di facilitarli.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
E se questo è un paradosso, a Nantes lo ribaltano. Via la moneta.
Le imprese locali compenseranno debiti e crediti alla cassa municipale e il denaro non
costa, perché non c’è!
JACQUES STERN – DIRETTORE GENERALE CREDITO MUNICIPALE NANTES
Il lato rivoluzionario del progetto è eliminare la speculazione e l’inflazione, i due avatar
del ventesimo e ventunesimo secolo.
MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Capannori. Un comune vicino a Lucca. Sindaco e assessori insegnano ai cittadini a
guardare il bilancio e a decidere sulle opere da finanziare.
CITTADINO CAPANNORI
I cittadini - fra i quali anch’io - che non hanno diretta rilevanza in partecipazioni o
società pubbliche, che appunto avrebbe valutato in base a quello che già aveva fatto
il comune, quello che si poteva fare nel futuro e si poteva migliorare.
CITTADINO CAPANNORI
Il bene comune: un progetto
4 di 9 - 02/5/2012 16:24
giamba74 N° messaggi: 65 - Iscritto da: 07/7/2008
una parola: rivoluzione!!!
5 di 9 - 02/5/2012 18:37
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: giamba74una parola: rivoluzione!!!




Sei del 1974 ? Ben trovato ! Meglio tardi che mai ...
6 di 9 - 02/5/2012 20:08
daniele3 N° messaggi: 19336 - Iscritto da: 05/4/2006
beh.... si rivoluzione ma per farla ci vogliono le PALLE
7 di 9 - 03/5/2012 11:30
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: daniele3beh.... si rivoluzione ma per farla ci vogliono le PALLE




I numeri, daniele, i numeri ...le Palle del popolo le usi solo dopo ...
8 di 9 - 03/5/2012 12:26
varolo N° messaggi: 32 - Iscritto da: 03/5/2011
sempre disponibile,....
9 di 9 - 05/5/2012 12:13
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: varolosempre disponibile,....




Quando ero un dirigente di FORZA NUOVA raccogliavamo lo 0,30% dei consensi in tutta Italia ... bisogna togliere ancora due pasti al giorno a questo popolo di merda ...poi vengo a cercarti !
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