Emmanuel Macron chiama a rapporto i grandi dell'industria europea. Ieri il presidente francese ha convocato per una cena all'Eliseo alcuni rappresentanti dell'European Round Table for Industry (Ert).

L'associazione riunisce circa 60 amministratori delegati e presidenti delle maggiori imprese del Vecchio Continente. Ne sono membri, fra gli altri, i vertici di Iberdrola, Merck, Mercedes, BP, Volvo, Shell e Bmw. Per l'Italia aderiscono all'Ert Alessandro Profumo di Leonardo, Gianfelice Rocca del gruppo Techint, Rodolfo De Benedetti di Cir e Claudio De Scalzi di Eni. Ai campioni dell'industria Macron chiederà di non delocalizzare la produzione negli Stati Uniti, continuando a investire in Europa e soprattutto in Francia. Già lo scorso giugno il presidente aveva invitato all'Eliseo le 40 principali aziende Ue attive nel Paese, fra cui Atlantia. Allora il raduno era servito per illustrare le linee programmatiche del nuovo quinquennio di Macron, appena rieletto per un secondo mandato. La nuova convocazione risponde a esigenze più urgenti e di respiro europeo. Macron e Bruxelles temono infatti che i piani approvati dall'amministrazione Biden possano spingere diverse imprese europee a spostare quote significative di produzione negli Stati Uniti. Il Bipartisan Infrastructure Law, il Chips & Science Act e l'Inflation Reduction Act mobiliteranno nel complesso circa duemila miliardi di dollari di incentivi per accelerare la transizione tecnologica e sostenibile del Paese. I sostegni pubblici sono spesso agganciati alla produzione sul suolo americano, con l'obiettivo di sostenere il Made in Usa.

Così è per esempio nel settore auto, dove l'entità degli incentivi all'acquisto di vetture elettriche dipenderà dalla quota di produzione in Usa. Questi meccanismi protezionistici hanno suscitato le proteste delle istituzioni europee e dei governi dei Paesi membri. Il sospetto è che Washington voglia sfruttare la crisi energetica per sottrarre investimenti all'Ue in settori strategici quali mobilità, spazio, infrastrutture e rinnovabili. Parigi sta cercando di coordinare una reazione europea in vista del viaggio di Macron alla Casa Bianca in programma a inizio dicembre. «Ricorderemo ai rappresentanti delle imprese che tra pochi giorni andremo a Washington e difenderemo gli interessi francesi ed europei di fronte all'Inflation Reduction Act, una legislazione che protegge esclusivamente le aziende americane», ha rimarcato il ministro delle Finanze Bruno Le Maire anticipando lo spirito della cena all'Eliseo.

Lo stesso Le Maire ha incontrato ieri a Parigi l'omologo tedesco Christian Lindner per discutere una risposta comune all'offensiva industriale avanzata dall'alleato americano. Possibile che i due concordino un piano per riservare i sussidi all'acquisto alle auto elettriche prodotte in Ue, imitando la misura adottata poche settimane fa dall'amministrazione americana. Il governo Meloni per il momento non si è espresso sul punto. Fabrizio Pagani, presidente di M&M e senior advisor di Vitale & Co, ha proposto l'introduzione di un Reshoring Act per attrarre aziende in Italia.

Oggi intanto toccherà al commissario Ue al Mercato Interno Thierry Breton incontrare i vertici dell'Ert in occasione del suo forum annuale. Di recente l'associazione ha lanciato un allarme sulla competitività dell'industria europea lamentando gli elevati costi dell'energia e la carenza di investimenti in settori critici per l'autonomia produttiva.

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