B.Carige: conversione in porto; via al roadshow per l'aumento (Milanofinanza.it)
18 Ottobre 2017 - 2:48PM
MF Dow Jones (Italiano)
Di Luca Gualtieri
La conversione delle obbligazioni subordinate di Banca Carige
(liability management exercise) è di fatto al 100% di adesioni.
Oggi si chiuderà l'offerta e, secondo fonti finanziarie,
l'obiettivo sarebbe stato centrato grazie al meccanismo della
consent solicitation che sarà formalizzato dalle assemblee del
21.
Se il bond tier 1, scrive MF, aveva già fatto il pieno di
adesioni la scorsa settimana, il gap marginale sui tre lower tier 2
è stato colmato negli ultimi giorni. Smarcata questa prima tappa
del rafforzamento patrimoniale da un miliardo, nei prossimi giorni
partirà il road show in vista dell'aumento di capitale da 560
milioni. L'amministratore delegato Paolo Fiorentino, il cfo Andrea
Soro e gli advisor finanziari Credit Suisse e Deutsche Bank
dovrebbero toccare Londra e New York per raccogliere le prime
adesioni tra gli investitori istituzionali.
Un primo giro di incontri era già avvenuto alla fine di
settembre, immediatamente prima dell'avvio della conversione, e i
feedback erano risultati discreti. Al termine di questa fase
dovrebbe essere siglato l'accordo di underwriting che, oltre alle
due banche già menzionate, potrebbe venire allargato ad altri
istituti (si è parlato di Barclays, Ubs o Mediobanca ).
L'allargamento del pool è comunque poco più di un dettaglio e non
condizionerà la dinamica dell'operazione che potrebbe essere
discussa dal cda della bancanella riunione di lunedì 30.
L'avvio dell'offerta in opzione è prevista a metà novembre, a
condizioni che dipenderanno dall'andamento del titolo nelle
prossime settimane. Di certo si tratterà di un'operazione a
significativo sconto rispetto ai peer: circa 20/25% del tangible
book value, un valore oltre al quale non si potrà realisticamente
andare. L'effetto diluitivo sarà dunque importante, come accaduto
in alcuni degli ultimi aumenti di capitale bancari. Se grandi
azionisti come la famiglia Malacalza (socio al 17%) avrebbero già
dato la propria disponibilità ad aderire pro quota ed,
eventualmente, a rilevare parte dell'inoptato, l'esito dell'offerta
sarà comunque legato a variabili di carattere esogeno come
l'andamento dei mercati e il sentiment degli investitori verso il
sistema bancario italiano.
Le condizioni dell'aumento rendono difficile immaginare
l'ingresso di nuovi investitori, anche perché la presenza di forti
azionisti scoraggia l'intervento di private equity, ma non è
escluso che qualche istituzionale acquisti quote inferiori al 5%
magari a seguito della conversione. È chiaro comunque che
l'adesione all'aumento rappresenta una scommessa sul nuovo corso di
Banca Carige , un istituto che sotto la guida di Fiorentino sembra
aver assunto un nuovo passo. Oltre al rilancio industriale, si dice
in ambienti finanziari, l'appeal speculativo potrebbe essere
alimentato anche da un possibile consolidamento di medio periodo.
Il candidato potrebbe essere Bper Banca che, dopo l'integrazione di
Carife, potrebbe essere intenzionata a crescere ancora.
red/cce
(END) Dow Jones Newswires
October 18, 2017 08:33 ET (12:33 GMT)
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