Con circa 35 milioni di appassionati, di cui 15,5 milioni di
praticanti abituali, lo Sport System è un settore di primaria
importanza per l'economia e la società italiana. Nel 2019,
prima
dell'emergenza Covid, lo sport ha generato ricavi per 95,9
miliardi di euro, con un'incidenza sul Pil italiano del 3,6%, dando
lavoro a circa 389.000 persone.
È quanto emerge dal primo Osservatorio sullo Sport System
realizzato dall'ufficio studi di Banca Ifis e illustrato oggi
presso la sede del Coni alla presenza di Giovanni Malagò,
presidente del Coni, e di Ernesto Fürstenberg Fassio, vice
presidente di Banca Ifis.
"Lo sport è un importante veicolo di benessere e crescita per la
società e le organizzazioni. Da questo presupposto nasce la volontà
di Banca Ifis di dare vita al primo osservatorio sullo Sport System
italiano, che misura l'impatto economico e sociale dello sport nel
nostro Paese", commenta Ernesto Fürstenberg Fassio.
"Sono grato a Banca Ifis che investe nello sport credendo
nell'importanza che riveste a livello sociale. Conosco bene Ernesto
Fürstenberg Fassio e apprezzo la sua particolare sensibilità nei
confronti del nostro movimento, testimoniata dai piccoli e grandi
gesti compiuti in questi anni", afferma Giovanni Malagò, presidente
del
Coni".
Nel 2019, considerato come anno medio di riferimento, lo Sport
System italiano ha generato ricavi per 95,9 miliardi, con
un'incidenza sul Pil nazionale del 3,6%. La principale componente
del settore è rappresentata
dagli operatori "core", ovvero le associazioni e le società
sportive dilettantistiche e professionistiche, gli enti di
promozione sportiva, le federazioni e le società di gestione degli
impianti. Si tratta complessivamente di oltre 74.000 realtà che nel
2019 davano lavoro a 228.000 persone generando ricavi per 46,4
miliardi (il 48% di tutto lo Sport System, l'1,65% del Pil
italiano). Rilevante anche il contributo allo Sport System degli
operatori che si muovono "a valle" della filiera, ovvero le società
del settore media per quanto concerne i ricavi generati attraverso
i contenuti dedicati allo sport, il settore delle scommesse
sportive, i servizi collegati alla fruizione degli eventi sportivi
(trasporti, hospitality, ristorazione, shopping). Nell'anno di
riferimento il valore di questo comparto è stato di 22,6 miliardi
(il 23% dello Sport System italiano, lo 0,89% del Pil nazionale).
Nella rilevazione compiuta dall'Osservatorio sullo Sport System di
Banca Ifis figurano anche le aziende che operano "a monte" della
filiera. In questo settore rientrano i produttori di abbigliamento,
attrezzature e veicoli
sportivi. Si tratta di circa 10.000 aziende e 161.000 addetti
che nel 2019 hanno generato un fatturato di 17,3 miliardi (il 18%
dei ricavi dello Sport System italiano, lo 0,47% del Pil).
La quarta componente dello Sport System mappata
dall'Osservatorio è rappresentata infine dal valore indiretto
generato dallo sport per l'economia e la società italiana. Nel 2019
lo sport italiano ha prodotto
esternalità positive per quasi 10,1 miliardi. Di questi circa
5,3 miliardi rappresentano il risparmio per il Sistema sanitario
nazionale delle spese per la cura di alcune patologie.
Complessivamente le esternalità rappresentano l'11% del valore
generato dello Sport System con un'incidenza sul Pil italiano dello
0,56%.
Nel 2020 le misure di contenimento della pandemia hanno
determinato una flessione dei ricavi e degli occupati. Il comparto
più colpito in termini assoluti è stato quello delle associazioni e
delle società sportive, che hanno visto il proprio fatturato
passare dai 40,2 miliardi del 2019 ai 32,5 miliardi del 2020, con
un calo di 7,7 miliardi (-19%). Flessione che ha avuto
ripercussioni importanti anche sul numero degli occupati scesi di
30.000 unità (dai 189.000 del 2019 ai 159.000 del 2020). Rilevante
la contrazione della spesa legata agli eventi sportivi, sospesi nel
mese di marzo 2020 e ripartiti, ma solo a porte chiuse, nel giugno
successivo.
L'indotto generato dagli eventi sportivi si è attestato a circa
2 miliardi rispetto ai 7,6 miliardi del 2019, bruciando 5,6
miliardi di euro (-74%). Colpito anche il comparto
dell'impiantistica sportiva, il cui giro d'affari è sceso dai 6,2
miliardi del 2019 ai 2,3 miliardi del 2020, con una flessione in
termini assoluti di 3,9 miliardi (-63%). La lunga sospensione
dell'attività sportiva, specie di natura dilettantistica e
amatoriale, ha avuto un impatto anche sulle esternalità, scese da
10,1 a 2,0 miliardi.
Nel 2021, grazie al ritorno del pubblico alle manifestazioni
sportive, alla ripresa dell'attività dilettantistica e amatoriale e
alla progressiva riapertura di piscine, palestre e centri sportivi,
si registra un parziale recupero dei ricavi a 78,8 miliardi (3% del
Pil). Ma per tornare ai livelli pre-pandemici e per sostenere lo
sviluppo di tutto il comparto saranno fondamentali gli investimenti
pubblici e privati. Secondo l'Osservatorio, sull'anno medio di
riferimento c'è un effetto moltiplicatore: 1 milione di
investimenti pubblici attiva quasi 9 milioni di risorse private che
generano un fatturato annuo di 20 milioni, 2,3 volte superiore agli
investimenti privati.
Gli investimenti pubblici hanno una forza propulsiva
particolarmente elevata perché lo sport aggiunge a produzione e
consumi elementi specifici legati al benessere, all'intrattenimento
e alla salute in grado di amplificare il valore economico da esso
generato. Non è tuttavia possibile prescindere dalla combinazione
della spesa pubblica con le risorse private messe in campo dalle
società sportive e di gestione degli impianti sportivi. Infatti,
nell'anno medio di riferimento, a fronte di una spesa pubblica di
4,7 miliardi, gli operatori core dello Sport System (associazioni e
società sportive, federazioni, enti di promozione sportiva, società
di gestione degli impianti) hanno movimentato risorse per 41,8
miliardi tra spese per materie prime, servizi, personale e
ammortamenti di beni materiali e immateriali, contribuendo a
generare un valore complessivo di 95,9 miliardi.
com/rov
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March 30, 2022 08:54 ET (12:54 GMT)
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