Bper: pensa al rilancio su B.Carige (MF)
21 Dicembre 2021 - 8:42AM
MF Dow Jones (Italiano)
La partita Carige arriva al bivio per Bper. Dopo essere uscita
allo scoperto la scorsa settimana con un'offerta non vincolante che
ha impresso un'accelerazione al dossier genovese, ora Modena deve
prendere decisioni importanti. Ieri scadeva il termine per la
concessione dell'esclusiva, mentre oggi è prevista una riunione del
cda che potrebbe rivelarsi decisiva.
Nel frattempo la posizione del Fondo Interbancario per la Tutela
dei Depositi (Fitd) non è cambiata. Il primo azionista di Carige
(80% del capitale) ha confermato la linea emersa alla fine della
scorsa settimana: il nuovo statuto varato all'inizio di quest'anno
non permette al fondo di concedere l'onerosa dote richiesta da
Bper, cioè un aumento di capitale da un miliardo. La proposta
sarebbe insomma decaduta, almeno nella sua prima formulazione
comunicata al mercato martedì 14 dicembre. La palla è così tornata
nella metà campo di Bper che a questo punto dovrà decidere se
abbandonare definitivamente il dossier oppure rilanciare con una
nuova offerta. Per il momento non filtrano ancora indicazioni
ufficiali, ma alcune fonti suggeriscono che i margini per una
trattativa ci sono. Non solo perché negli ultimi giorni alcune
grandi banche si sono espresse a favore di un intervento risolutivo
su Carige, ma anche perché le autorità di Vigilanza avrebbero
accolto positivamente il progetto di Modena. Anche per Bper limare
l'offerta presenterebbe dei vantaggi. La conquista della cassa
genovese consentirebbe infatti a Modena di porre un tassello
decisivo al progetto di quel terzo polo su cui da tempo si ragiona.
Per venire incontro alle richieste del Fitd però Bper dovrebbe
ridimensionare le proprie richieste iniziali, per esempio
abbassando a 650-700 milioni il contributo del fondo, come stimano
gli analisti di Equita sim. Considerando anche 400 milioni di
crediti fiscali, la dote complessiva supererebbe comunque il
miliardo di euro per un istituto che oggi capitalizza appena la
metà.
Sarà questa la scelta dei vertici e dei soci di Bper, a partire
da Unipol, oggi primo azionista al 18,9%? Si vedrà. Meno probabile
comunque in questa fase è che il Fitd faccia dei passi per
avvinarsi a Bper. Ieri diverse fonti escludevano la possibilità di
una revisione dello statuto approvato all'inizio di quest'anno.
«Quel documento è stato concepito proprio con l'intento di evitare
nuovi salassi al sistema bancario italiano dopo quelli degli ultimi
anni», si è confidato un banchiere. Basti ricordare che, solo nel
salvataggio della Popolare di Bari, il fondo ha messo a
disposizione risorse per 1,2 miliardi che hanno fatto di
quell'operazione il maggior intervento mai fatto sino a quel
momento. Con le ultime modifiche l'ammontare degli interventi
preventivi ora non deve superare il 50% delle contribuzioni
complessive versate dalle banche nell'anno precedente. In casi
eccezionali e alle condizioni espressamente previste il limite è
comunque aumentabile su delibera degli organi fino al 20% delle
contribuzioni versate nell'anno precedente. Paletti che i vertici
non sembrano disponibili a rimuovere.
fch
(END) Dow Jones Newswires
December 21, 2021 02:27 ET (07:27 GMT)
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