Nessun plotone di esecuzione, nessuna vendetta postuma da

consumarsi contro Banca d'Italia. A palazzo Chigi, scrive La Stampa,

avvertono il clima di preoccupazione che circonda la complicata nascita

della commissione speciale di inchiesta sulle banche, al punto che ormai

non si esclude la possibilità di sostituire Gianluigi Paragone sulla sua

presidenza.

La voglia dei giallo-verdi di mettere in fila quelli che ritengono colpe

e mancanze sul controllo del sistema creditizio, in questi anni di crisi,

deve fare i conti con la prudenza del presidente della Repubblica, Sergio

Mattarella.

Prudenza che a partire dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte,

alimenta dubbi sempre più condivisi nel palazzo del governo e tra i due

partner di maggioranza. A partire dal nome che dovrebbe presiedere la

commissione.

A palazzo Chigi, prosegue il giornale, non fanno fatica ad ammettere che

il nome di Paragone potrebbe alla fine essere accantonato per far spazio a

un profilo più rassicurante, replicando la logica che portò alla scelta di

mettere Pier Ferdinando Casini alla testa della commissione voluta da

Matteo Renzi.

vs

 

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March 29, 2019 04:15 ET (08:15 GMT)

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