L'INTERVISTA: Perotti (Sanlorenzo), nessun impatto da Russia, cresceremo nel 2022
23 Marzo 2022 - 11:38AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il gruppo Sanlorenzo ha chiuso il 2021 con risultati record e
prevede solidi numeri anche per l'anno in corso. Massimo Perotti,
presidente e amministratore delegato del primo produttore al mondo
di yacht tra i 30-40 metri, ha fatto il punto con MF-DowJones a
poco più di due anni dallo sbarco in Borsa, spiegando nel dettaglio
perche' la guerra non desti troppe preoccupazioni.
D: Dott. Perotti, da quando vi siete quotati avete dovuto
affrontare una pandemia, dalla quale ancora non siamo usciti e ora
c'è una guerra in atto nel nostro continente, cosa vi
aspettate?
R: Il 2021 e' andato bene e per il 2022 confermiamo la guidance
rilasciata a fine febbraio perche' la guerra non sta influenzando
minimamente il nostro business. Al momento non c'è stata nessuna
cancellazione di ordini dalla Russia, che peraltro rappresenta solo
il 7,7 del nostro portafoglio. Il business della nautica in
generale e' ciclico, e questa caratteritica, che da alcuni e'
considerata una debolezza del comparto, associata al business model
di Sanlorenzo ci rende molto piu' forti e molto piu' resilienti.
Nell'ultimo anno e mezzo il mercato della nautica e' uno dei pochi
in espansione e paradossalmente ha beneficiato del Covid. La
pandemia ha fatto sì che la gente preferisse avere i mezzi per
spostarsi in autonomia anche per mare.
D: Qual è vostro punto di forza?
R: Il gruppo garantisce una crescita costante: nel 2019 l'Ebitda
margin e' stato del 14,%, e del 15,4% nel 2020, nonostante la
pandemia; è salito al 16,3% nel 2021 e prevediamo di arrivare al
17,4-17,6% per il 2022. L'obiettivo è superare il 18% nel 2023 e il
19% nel 2024. Stime che manteniamo anche con la guerra in atto in
Ucraina. Altro nostro punto di forza è la crescita del mercato Usa
e Asia Pacifico, che rappresentano insieme ora il 38,6% del
fatturato. In America, in particolare, abbiamo registrato una
crescita di oltre il 65%.
D: Quale impatto avete previsto dalle sanzioni imposte alla
Russia?
R: Ripeto, il nostro business non e' minimamente intaccato dai
clienti russi: a marzo abbiamo gia' venduto l'86% del budget, il
che vuol dire che praticamente il 2022 lo abbiamo 'in tasca'.
Inoltre il nostro business model prevede che il 91% del portafoglio
ordini sia venduto direttamente ai clienti finali, quindi noi non
abbiamo l'annoso problema del sell-in/sell-out. Noi vendiamo solo
il 9% ai concessionari. Questo aspetto e' importante per due
motivi: innanzitutto perche' solitamente il cliente finale paga un
acconto del 20-30% sul prezzo, mentre il dealer, che ha un rapporto
continuativo con l'azienda, paga solo il 2-3%. In secondo luogo, il
nostro contratto di vendita prevede che in caso di crisi repentina
- come puo' essere la guerra in Ucraina - e di rinuncia
all'acquisto, abbiamo la possibilità di trattenere l'acconto e di
vendere la barca a un altro cliente. In secondo luogo, se un dealer
con cui si e' costruito un rapporto va in default, Sanlorenzo
contribuisce al suo salvataggio.
D: Così se il cliente russo andasse in default sareste comuqnue
coperti.
R: Noi abbiamo il 7,7% del backlog legato a clienti russi a
rischio, circa 85 milioni di euro, spalmati su tre anni: 20 milioni
fanno riferimento al 2022, 35 milioni al 2023 e 30 milioni al 2024,
perche' si tratta di soggetti che hanno acquistato barche grandi
che si costruiscono in due-tre anni. Venti 20 milioni su 620 di
budget significa il 2,5%, una cifra veramente irrisoria. Inoltre
abbiamo gia' ricevuto diverse telefonate da clienti americani,
sudamericani, europei e anche dell'Asia Pacific che ci hanno
chiesto se c'è la possibilita' di subentrare al contratto di
qualche cliente russo, visto che al momento abbiamo un portafoglio
ordini tale per cui consegniamo le barche sotto i 50 metri nel 2025
e quelle più grosse tra il 2026 e il 2027.
D: Vi siete quotati a dicembre 2019, a distanza di poco piu' di
due anni e con una pandemia di mezzo, che bilancio si sente di
fare?
R: Direi che abbiamo mantenuto le promesse. Il focus principale
era sull'Ebitda margin, per il quale avevamo garantito una crescita
stabile. E infatti anche nell'anno della pandemia e' passato dal
14,5% al 15,4%. Per quanto riguarda il fatturato, avevamo previsto
per il 2020 una crescita 'high single digit' che non abbiamo fatto,
a causa dell'impatto della chiusura degli stabilimenti per due mesi
e mezzo durante il lockdown, ma abbiamo subito recuperato nel 2021
con un giro d'affari che e' cresciuto del 28%. Per il 2022 la stima
e' di ricavi in crescita in media del 23,5% con un Ebitda margin
del 17,5%.
D: Promessa mantenuta anche per quanto riguarda il
dividendo?
R: Quando siamo sbarcati in Borsa avevo promesso la
distribuzione per i successivi due anni di un dividendo tra il
30-40% degli utili. L'anno scorso, nonostante le difficolta' legate
al Covid, abbiamo confermato un payout del 30% pari a 0,30 euro per
azione e quest'anno saliremo al 40% pari a 0,60 euro per azione, il
doppio dello scorso anno. Credo che questo sia un segnale di forza
e di serieta', abbiamo dimostrato di mantenere le promesse. E ci
riusciamo perche' abbiamo un approccio prudente e una sana
filosofia di lavoro.
D: Un altro tema importante e' la sostenibilita', cosa ha fatto
Sanlorenzo?
R: Per noi e' un aspetto fondamentale e anche i clienti sono
sempre piu' sensibili a questo tema. Abbiamo fatto un accordo in
esclusiva con Siemens Energy per costruire yacht tra 24-80 metri
con sistemi a fuel cell per la generazione di energia elettrica
pulita negli yacht: una sperimentazione d'avanguardia destinata a
introdurre un nuovo paradigma nella nautica contemporanea, perche'
risolvera' il problema dell'elettricita' a bordo delle navi finora
legato a batteria molto pesanti che non si possono ricaricare. Noi
saremo i primi al mondo a mettere in acqua a maggio del 2024 un 50
metri con il sistema fuel cell, che e' il vero futuro
sostenibile.
D: Avete annunciato che sarete main sponsor del Padiglione
Italia alla 59sima edizione della Biennale d'Arte di Venezia. Come
si coniuga l'arte con la nautica?
R: sono molto orgoglioso di questa iniziativa che ci permette di
sostenere il sistema arte Italia. Siamo stati il primo brand del
settore a mettere in contatto il mondo della nautica con quello del
design: scelta nata dal desiderio di innovare gli interni degli
yacht,che ha portato il brand a collaborare, dal 2009, con Rodolfo
Dordoni, Antonio Citterio e Patricia Viel, Piero Lissoni e
Christian Liaigre che hanno firmato gli interni di imbarcazioni
destinate a divenire capisaldi nella storia del cantiere e della
nautica.
fch
francesca.chiarano@mfdowjones.it
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