Borsa: regine di efficienza (Mi.Fi)
30 Ottobre 2023 - 9:39AM
MF Dow Jones (Italiano)
ROMA (MF-NW)--In un'economia europea che rischia la recessione è
sempre più difficile trovare investimenti profittevoli, ovvero dove
la differenza tra il rendimento del capitale investito (Roic) e il
suo costo (Wacc) non solo risulti positiva ma, appunto, di livello
profittevole.
«Una buona parte delle società italiane quotate ha visto
scivolare la differenza tra Roic e Wacc in territorio negativo
nell'ultimo anno, per diversi fattori», spiega a MF-Milano Finanza,
Antonio Tognoli, responsabile macro analisi di Cfo sim.
«L'incremento della volatilità ha aumentato il fattore beta dei
titoli, la crescita sia del premio per il rischio dell'Italia sia
del costo del debito. Poi il gap temporale tra il maggior Wacc
immediato e la redditività degli investimenti, solitamente non
prima di 12-18 mesi per le società industriali». Esistono margini
di miglioramento? Certo che sì. Nel breve occorre attendere almeno
il 2024 per vedere la piena redditività degli investimenti
effettuati nel corso degli ultimi due. Inoltre, sulla differenza
positiva tra Roic e Wacc dovrebbe giocare a favore la flessione di
quest'ultimo (tassi di interesse in calo nei prossimi 12 mesi).
Comunque, in vista del 2024, «è consigliabile prendere in esame le
società acicliche», suggerisce Tognoli, «o quelle che già esprimono
una differenza tra Roic e Wacc positiva». Come emerge dalla tabella
in pagina, sono 90 le società quotate a Piazza Affari che hanno
gestito al meglio i loro investimenti e il capitale, con un Roic
superiore al Wacc.
Uno spread importante per valutare l'abilità del management di
un'azienda nell'allocazione tra capitale di rischio e di debito, ma
ancor di più per capire il vantaggio competitivo che la società ha
nel settore in cui opera. Un vantaggio che «si tramuta in
un'importante generazione di cassa, che a sua volta permette di
continuare a investire nell'azienda, perpetuando il ciclo virtuoso
a favore degli azionisti», dice Alberto Conca, responsabile degli
investimenti di Zest. I rischi, però, sono sempre dietro l'angolo.
Infatti, chiarisce Conca, basta una scelta strategica sbagliata, un
ciclo di prodotto sfavorevole, un'acquisizione ambiziosa fatta con
un uso eccessivo della leva finanziaria che il vantaggio
competitivo viene perso nel giro di pochi anni o addirittura
trimestri. C'è da dire che le aziende italiane sono molto oculate
nella gestione del debito, in particolare le mid small cap. Se si
guarda al rapporto debito netto/ebitda dei vari indici italiani,
quello che ha un valore superiore a 1,5x è proprio il Ftse Mib,
mentre lo Star o il mid cap hanno valore sotto 1x, osserva Antonio
Amendola, senior fund manager azionario di AcomeA sgr.
Sicuramente in questo momento incerto, afferma Angelo Meda,
responsabile azionario di Banor sim, le aziende devono rafforzare
il posizionamento competitivo nel core business, investire nel
rinnovamento degli impianti e trasformarsi per essere più
efficienti e rapide nei processi decisionali. In quest'ottica,
«guardiamo con attenzione a società con una forte cultura del brand
e dell'immagine e che hanno un prodotto che le identifica in modo
importante; queste sono Moncler, Fope e Piaggio», indica Conca. «Le
prime due appartengono al segmento del lusso che, anche in un
contesto di possibile rallentamento economico e d'inflazione, hanno
la possibilità di continuare a guadagnare quote di mercato rispetto
ai concorrenti. Piaggio, invece, a nostro avviso, oltre a avere un
marchio importante nel settore delle due e tre ruote, continuerà a
godere della maggior necessità di mobilità nei Paesi sviluppati e
della crescita nelle economie in via di sviluppo».
Amendola cita Ala, Franchetti, Lindbergh, Omer, Reply, Sesa e
Zignago: aziende che operano nei settori giusti con un'ottima
visibilità e prospettive di crescita. «La loro capacità di generare
redditività superiore al costo del capitale in modo consistente
offre un vantaggio competitivo importante per resistere alle
turbolenze cicliche di mercato. Sono tutti titoli che hanno
sofferto per ragioni tecniche come i deflussi dai fondi Pir e non
per motivi fondamentali, quindi, presentano ottimi punti di
ingresso», chiarisce l'esperto. Società di elevata qualità in
termini di ritorno sul capitale, ma anche con un posizionamento
competitivo e leva finanziaria ridotta, puntualizza Meda, che nel
mondo industriale preferisce Cembre, Carel, Interpump, Sol e
Technogym. Allargando l'analisi ad altri settori, dove il gap tra
Roic e Wacc va aggiustato per le peculiarità di bilancio (settore
finanziario o presenza di attività immateriali a bilancio) segnala
Rai Way, Reply, Fineco e Moncler.
alu
fine
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3009:23 ott 2023
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