B.Mps: cda per aumento in corso, firma consorzio in dirittura d'arrivo (fonti)
12 Ottobre 2022 - 6:24PM
MF Dow Jones (Italiano)
Il cda di B.Mps chiamato a mettere a punto il prospetto
dell'aumento di capitale da 2,5 mld, a esercitare la delega e a
fissare il prezzo di emissione delle nuove azioni è in corso. E le
trattative con il consorzio di garanzia delle banche sono in
dirittura d'arrivo con la firma che potrebbe già avvenire in
serata. E' quanto spiegano fonti a MF- DowJones.
Anima Holding riunirà il consiglio di amministrazione domani
sera per dare il via libera alla partecipazione all'aumento di
capitale di B.Mps per un ammontare che dovrebbe aggirarsi intorno
ai 25 milioni di euro. La società avrebbe riposto a una richiesta
di aiuto giunta in extremis da Rocca Salimbeni e avrebbe deciso di
partecipare all'operazione, sebbene con una quota di molto
inferiore rispetto a quella ipotizzata all'inizio (fino a 200 mln).
La decisione di portare il dossier in cda sarebbe stata presa in
virtù della partnership commerciale che lega le due società da 12
anni e che durerà altri 8 anni in base al contratto in essere. Non
sarebbe invece stata raggiunta nessuna intesa circa l'estensione
degli accordi commerciali.
Si respira, insomma, un maggior ottimismo sull'aumento di
capitale da 2,5 miliardi. Si stanno formalizzando gli impegni di
pre-underwriting da parte degli investitori privati. Le cifre ora
tornano: i privati sarebbero disposti a coprire (sommando gli
impegni) circa 450 milioni di euro dei 900 milioni complessivi a
carico del mercato (occorre ricordare che 1,6 miliardi di euro sono
già coperti dal Mef, primo azionista di Mps col 64%).
Il lavoro fatto pancia a terra dalle banche del consorzio di
garanzia,
dagli advisor e dal Monte dovrebbe dare i suoi frutti. Le banche
garanti,
come anticipato, sarebbero disposte a coprire fino a 450 mln di
inoptato.
I nomi sono quelli circolati nei giorni scorsi. A partire da
Axa, partner nella bancassurance dal 2007, che potrebbe
sottoscrivere azioni fino a 150 milioni. Schierati anche i fondi di
investimento, come Algebris capitanata da Davide Serra che dovrebbe
contribuire per 50 milioni, o Hosking Partners (vecchia conoscenza
del ceo del Monte Luigi Lovaglio) sino a imprenditori vicini all'ad
come Denis Dumont, ex azionista di riferimento del Credito
Valtellinese che investì nell'aumento dell'ex popolare quando
Lovaglio era al timone. Altri player coinvolti nelle negoziazioni,
da Pimco a BlueBay Asset Management, sono esposti in maniera non
marginale ai bond subordinati della banca e potrebbero quindi
trovare conveniente partecipare all'operazione. Inoltre, secondo
indiscrezioni, le fondazioni toscane sono disposte a supportare la
banca con circa 30 milioni di euro. "Sono investitori stabili,
hanno una certa attenzione alla diversificazione e può darsi che
qualche fondazione possa avere questo interesse diretto", aveva
anticipato a MF-DowJones il presidente dell'Acri, Francesco
Profumo.
Il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, stamani ha escluso che il
Tesoro
abbia contattato la sua compagnia per sondare una eventuale
partecipazione all'aumento di capitale di B.Mps. "No", ha tagliato
corto il manager giungendo al convegno Corporate Governance
Conference. Alla domanda se neppure Bper sia stata chiamata in
causa, Cimbri ha replicato: "Chiedete a loro".
L'aumento dovrebbe quindi chiudersi il 12 novembre. Parte delle
risorse Mps devono finanziare i 3.500 esuberi entro fine anno. Nel
dettaglio, dal 2023, se l'operazione andrà in porto, la banca
avrebbe 270 mln di costi in meno e riuscirebbe quindi a ottenere un
risultato operativo in un'area confortevole al pari di altri
competitor. L'operazione - per questi motivi e come concordato con
la Ue - deve essere fatta entro il 30 novembre. Da qui
l'urgenza.
cce
MF-DJ NEWS
1218:08 ott 2022
(END) Dow Jones Newswires
October 12, 2022 12:09 ET (16:09 GMT)
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