Banco Bpm: in conclave (Mi.Fi.)
28 Novembre 2022 - 9:19AM
MF Dow Jones (Italiano)
Martedì 29 il cda di Banco Bpm dovrebbe aggiudicare l'esclusiva
al potenziale partner nella bancassurance. In lizza, scrive
MF-Milano Finanza, ci sono due gruppi francesi: Credit Agricole e
Axa, che a ottobre hanno presentato le offerte vincolanti per il
ramo danni, valutato circa 300 milioni di euro. La scelta sarà
rilevante non solo per la strategia industriale del Banco ma forse
anche per i futuri assetti di governance. A primavera va rinnovato
il board e le manovre degli azionisti sono già iniziate. Gli occhi
sono puntati soprattutto sull'Agricole che oggi è primo socio con
quasi il 10%.
Sebbene la banque verte sia presente da oltre 30 anni in Italia
e abbia un polo bancario costruito sulle ex CariParma, Friuladria e
Creval, l'ingresso in Banco Bpm la scorsa primavera è stata una
sorpresa. "Quest'operazione testimonia il forte apprezzamento di
Crédit Agricole per le qualità intrinseche di Banco Bpm", ha subito
precisato l'istituto francese per fugare ogni sospetto di mossa
ostile. Una visione condivisa dalla banca italiana, che ha salutato
positivamente l'arrivo dell'Agricole, con cui era già alleata nel
credito al consumo di Agos Ducato.
La partita delle polizze. Che non si trattasse di un
investimento puramente finanziario è stato chiaro sin da subito.
Poche settimane dopo il blitz, Agricole ha presentato un'offerta
per le attività assicurative del Banco. L'asset però fa gola anche
ad Axa, a caccia di altri partner italiani oltre a Mps. Sembra che
nelle scorse settimane la compagnia guidata da Thomas Buberl abbia
presentato a Banco Bpm un'offerta molto aggressiva.
I risvolti sulla governance e le nomine del Banco Bpm. Che
riflessi potrebbe avere la gara sulle assicurazioni sulla
governance del Banco? Il vertice di Agricole starebbe aspettando
proprio l'annuncio sulle polizze per definire una linea di azione.
In vista dell'assemblea nella primavera 2023 che deve rinnovare il
board, per il gruppo guidato in Italia da Giampiero Maioli
rimangono aperte diverse possibilità. Se i rapporti con il vertice
del Banco restassero positivi, l'Agricole potrebbe appoggiare la
lista del cda che, con ogni probabilità, confermerà il ceo Giuseppe
Castagna. A suggello dell'alleanza, il board potrebbe inserire
nella rosa un candidato gradito ai francesi. In alternativa
l'Agricole potrebbe correre con una propria lista contrapposta a
quella del board. Meno probabile è che la banque verte passi
all'offensiva, dando la scalata al Banco. Non solo finora il gruppo
non avrebbe chiesto a Bce l'autorizzazione a superare il 10% ma il
quadro politico oggi non è certamente favorevole a un blitz
straniero sulla terza banca italiana. Anche se i rapporti
dell'Agricole con l'Italia sono di lunga data e Maioli ha buone
relazioni con molti dirigenti del ministero dell'Economia e di
altre istituzioni, una soluzione di questo genere appare in salita.
Il governo potrebbe rispondere con il golden power o favorendo
l'aggregazione con un gruppo per difendere l'italianità di piazza
Meda. E gli occhi sono puntati su B.Mps o su un (meno probabile)
ritorno di Unicredit sulla scena del risiko nazionale.
I soci italiani. In attesa di capire quali saranno le scelte del
primo azionista, anche gli altri azionisti del Banco Bpm si sono
messi in movimento. Dopo l'estate le fondazioni hanno arrotondato
la quota conferita nel patto parasociale che oggi è salito
all'8,28% e sul quale Consob avrebbe avviato degli accertamenti. Al
fianco di Crt (1,8%), CrLucca (1,24%), CrAlessandria (0,5%), Cr
Trento e Rovereto (0,03%), Cr Carpi (0,1%) e Manodori (0,02%), ci
sono Cassa forense (1,66%), Enpam (1,95%) ed Inarcassa (1,04%)
mentre, come anticipato nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza,
Enasarco è pronta ad affiancarsi con un investimento di 70 milioni
di euro.
Queste risorse dovrebbero posizionare il patto attorno al 10%
del capitale e c'è l'ambizione di portarlo anche al di sopra di
tale soglia, previa autorizzazione della Bce. Anche in questo caso
nel mirino c'è la scadenza assembleare, visto che fondazioni e
casse di previdenza puntano ad esprimere almeno due nomi nella
lista del cda, cui sta lavorando Egon Zehnder. I giochi per il
rinnovo del board La lista peraltro potrebbe contenere più di un
elemento di novità. Gli occhi del mercato sono puntati soprattutto
sulla casella del presidente. L'attuale numero uno Massimo Tononi
non ha ancora sciolto la riserva, anche se l'idea di una
ricandidatura piace a diverse fondazioni e al fondo Davide Leone
& Partners che detiene il 4,7%. Altri protagonisti del mondo
della finanza vorrebbero però Tononi al vertice di Fondazione
Cariplo. La scelta del banchiere trentino potrebbe non tardare
ancora molto, mentre in piazza Meda hanno iniziato a circolare
candidature alternative, come quella dell'attuale vice presidente
Mauro Paoloni.
red
fine
MF-DJ NEWS
2809:03 nov 2022
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November 28, 2022 03:04 ET (08:04 GMT)
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