WALL STREET: in calo dopo Fed; pesa petrolio, male titoli tech
09 Novembre 2018 - 5:39PM
MF Dow Jones (Italiano)
Wall Street tratta in calo dopo che la Federal Reserve ha dato
indicazioni per un mantenimento della rotta di graduale rialzo dei
tassi di interesse. Inoltre sull'azionario Usa pesano i netti
ribassi dei prezzi del petrolio.
"Attualmente i mercati vedono i cali" del greggio "come un
segnale di rallentamento dell'economia globale", afferma Carsten
Brzeski, capo economista di Ing, secondo il quale però la discesa
dell'oro nero dovrebbe essere un fattore positivo a supporto dei
consumi.
Il Dow Jones lascia sul terreno lo 0,77% e l'S&P 500 lo
0,98%. Male soprattutto il Nasdaq Composite che scende dell'1,45%,
con i titoli del comparto tech ancora una volta in affanno.
Facebook, Amazon, Netflix e Alphabet trattano tutte in ribasso.
Per quanto riguarda la politica monetaria, la Fed ha lasciato i
tassi d'interesse invariati tra il 2% e il 2,5%, rassicurando gli
investitori nel suo comunicato sullo stato di salute dell'economia
americana. Le parole della Fed suggeriscono anche che un altro
rialzo dei tassi è probabile a dicembre, dato che l'autoritá
monetaria Usa ha confermato di voler proseguire su un percorso
graduale di stretta monetaria. "Il mercato del lavoro ha continuato
a rafforzarsi, mentre l'attivitá economica continua ad espandersi
ad un ritmo forte", si legge nel comunicato post-Fomc.
Per il 2019, sottolineano gli analisti di Commerzbank, sono
previste altre tre strette monetarie sono previste, e
innalzerebbero il tasso di riferimento della Fed al 3,25% entro il
terzo trimestre del 2019 (si prevede un rialzo a trimestre fino ad
allora). La normalizzazione del bilancio sta procedendo alla
velocitá limite, cioè con un massimale di 50 miliardi di dollari al
mese. Da quando è iniziata la normalizzazione ad ottobre 2017, il
portfolio di titoli della Fed ha subito una riduzione del 7%,
ovvero di quasi 300 miliardi di dollari e dovrebbe procedere a
questo ritmo se non ci saranno eventi inattesi. Nel frattempo, i
prezzi del greggio continuano a indebolirsi dopo essere entrati
ufficialmente in un territorio di mercato ribassista secondo i
principi dell'analisi tecnica, con un calo del 20% dai massimi.
A pesare sui listini è poi anche il dollaro che, in base al Wsj
Dollar Index, è salito del 5,3% quest'anno, notizia negativa per
l'azionario del Paese. "L'apprezzamento" del biglietto verde
"potrebbe rappresentare un ostacolo alla crescita degli utili"
societari "nel breve termine", afferma Ian Hui, global market
strategist di J.P. Morgan Asset Managment, evidenziando che "molte
aziende americane presenti sul mercato internazionale subiranno un
aumento delle pressioni sulle esportazioni". L'esperto sottolinea
poi che le aziende Usa hanno registrato risultati solidi nel terzo
quadrimestre ma che la crescita è destinata a rallentare. "Gli
utili finiranno sotto pressione il prossimo anno", afferma infine
Hui, secondo cui "l'aumento dei salari, accompagnato dai maggiori
costi di produzione e dall'incremento dei tassi d'interesse, finirá
per intaccare i margini di guadagno nel 2019".
Nel frattempo, sul fronte macroeconomico, i prezzi alla
produzione per la domanda finale negli Usa sono saliti dello 0,6% a
livello mensile a ottobre, una lettura superiore al consenso degli
economisti a +0,3% m/m. Il dato di settembre è stato confermato a
+0,2% m/m. Sempre a ottobre, i prezzi alla produzione core sono
saliti dello 0,5% (consenso a +0,2% m/m), e quelli per consumi
personali sono cresciuti dello 0,8%.
Inoltre l'indice di fiducia dei consumatori statunitensi
elaborato dall'Universitá del Michigan, secondo la lettura
preliminare di ottobre, si è attestato a 98,3 punti, al di sopra
del consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal a
quota 97 punti. Il sotto-indice relativo alle aspettative si è
attestato a 88,7 punti, mentre quello relativo alla situazione
corrente è risultato pari a 113,2 punti.
Sul valutario il cambio euro/usd tratta a 1,1350, con minimo a
1,1327 e massimo a 1,1369. Infine sull'obbligazionario il
rendimento del Treasury biennale tratta al 2,941% e quello del
decennale al 3,189%.
alb/lus/voc/vdc
alberto.chimenti@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
November 09, 2018 11:24 ET (16:24 GMT)
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